Nei giorni scorsi si erano rincorse le voci sulle difficoltà in cui sta incorrendo improvvisamente il Festival de la bande dessinée d’Angoulême, previsto per fine gennaio 2010.
Poi erano giunte smentite o giustificazioni circostanziate sul possibile rientro dell’emergenza.
E invece no: grazie al rapporto privilegiato che Napoli COMICON ha stretto nell’ultimo decennio con la manifestazione della Charente, ci giungono comunicazioni di prima mano dal contenuto allarmante, con la richiesta di diffonderle anche agli italici operatori del settore, distratti in questi giorni dal conto degli incassi.
La questione è seria, ed è di natura economica.
Secondo le dichiarazioni del sindaco della cittadina, Philippe Lavaud, uomo di sinistra, a quanto ci dicono completamente disinteressato ai fumetti e altre attività di intrattenimento ospitate storicamente da Angoulême, salterebbe (con certezza) il contributo di 400.000 € somministrato in servizi, vitale per l’organizzazione dell’evento.
Il Comune si impegna comunque a fornire i servizi, ma intende fatturarli al Festival, il quale a sua volta dovrebbe “girare” queste spese agli espositori, a editori sponsor, ad altre figure economiche sul momento non facilmente identificabili.
Oltre all’impossibilità di mettere in pratica questa nuova strategia da parte degli organizzatori del Festival, supponendo tagli di spesa o “ottimizzazioni” piuttosto ardue, va considerato che tra queste dichiarazioni del Comune e le date della manifestazione ci sono appena due mesi e mezzo (con in mezzo le vacanze di Natale e Capodanno). I contratti con le case editrici e gli espositori in genere sono stabiliti e/o siglati da tempo; gli accordi e le convenzioni con enti vari, ospiti, festival partner, collaboratori e sezioni del programma sono stati chiusi.
Un aumento del prezzo del biglietto per i visitatori va studiato per tempo e comunque non risolverebbe mai il problema, un eventuale aumento “salato” delle tariffe per gli stand e gli spazi espositivi porrebbe Angoulême fuori mercato rispetto ad altri festival francofoni (o più in generale europei), alcuni dei quali, affetti da rampantismo, mirerebbero a strappare alla cittadina della Charente un primato consolidato da tempo. Città come Paris o Grenoble potrebbero candidarsi a sedi di manifestazioni fieristiche più complesse e articolate di quelle che hanno avuto luogo colà in passato, riscuotendo più o meno successo.
Cartoonist Globale continuerà a seguire (con apprensione) l’evoluzione della faccenda, segnalando le novità che la riguardino. In particolare quelle che possano scongiurare una catastrofe annunciata.
Sotto, in una foto di Didier Pasamonik (L’Agence BD, merci!) il sindaco Lavaud colloquia con Benoit Mouchart, direttore artistico del Festival.