LA DISTRUZIONE DEL TEMPIO: LUCIA ANNUNZIATA E EZIO MAURO

Go Go Cartoon

Chi ha mezz’ora da investire potrebbe buttare un’occhio a questa interessante intervista concessa il 18 ottobre scorso (ieri) dal direttore di Repubblica a Lucia Annunziata nella sua trasmissione che chiude tradizionalmente il telegiornale pre-pomeridiano domenicale.

FulleCircle5 Mentre ascoltate l’audio, oltre a sbirciare l’inquadratura dei calzini turchesi indossati da Lucia Annunziata, non vale la pena di fruire la totalità delle inquadrature con l’intervistatrice e l’intervistato.
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Un po’ del tempo a disposizione della mezz’ora, inve, puà essere proficuamente impiegato osservando la piccola galleria di illustrazioni proposta nel resto del post, la quasi totalità delle quali proviene dal bel blog di Shawn Dickinson, disegnatore fra i rigurgiti neo-underground e il cartoon degli anni Trenta (del secolo scorso).
Il suo stile, inedito in Italia, interessa sicuramente lo zoccolo duro dei visitors.
L’immagine con lo scheletro dal cappello messicano è il logo di una band (che fa surf) chiamata The Deadbeats.
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© dell’autore per le immagini.

The Deadbeats

Shawn

Popeye's Rude Parts

Spongeboobgirl

  • Gabriella, ma non Carlucci |

    Fantastica l’intervista di Giorgia Camandona alla Carlucci onorevolessa, isterica, uscita oggi su “Libero News”.
    . Ve ne copio dei pezzetti. A proposito della libertà di stampa.
    La Carlucci si è arrabbiata. Perché tutti i giornali, compreso il nostro, hanno dato la notizia della sentenza di primo grado pronunciata a suo sfavore e che riguardava la posizione, in nero, di una sua ex portaborse. Per qualche motivo, forse perché ci eravamo già sentite in passato, l’onorevole ha scelto proprio la nostra testata per chiarire per la prima volta, pubblicamente, la sua posizione. Poi però si è infervorata e la telefonata si è conclusa bruscamente.
    Di spunti di riflessione, però, questa intervista ne offre parecchi. Dalla libertà di dare certe notizie quando queste riguardano i politici, alla libertà di un giornalista a cui non si dovrebbe dire cosa deve scrivere e cosa no. Ma ognuno poi dovrebbe trarre le proprie conclusioni in autonomia, quindi ecco i fatti.
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    Voleva chiarire la questione della sentenza della sua portaborse…
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    Sì, ma molto brevemente perché ci sono in corso due giudizi.
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    Due?
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    Sì, il mio ricorso contro la sentenza di primo grado, che quindi non è definitiva. Tant’è vero che io non sono stata obbligata ad alcun risarcimento. E il rinvio a giudizio di Celestina Soranna per furto. Nei miei confronti.
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    Nei suoi confronti?
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    Certo.
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    Cioè lei, onorevole Carlucci, ha denunciato Celestina Soranna per furto?
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    Sì, io l’ho denunciata per furto. E siccome la Procura della Repubblica non è che ti rinvia a giudizio se non ci sono le prove…
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    Questa denuncia risale a prima della sentenza?
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    Contestualmente. È una cosa contestuale, capisci? Per questo non dovevate pubblicare quella sentenza perché non è definitiva e comunque non si può dire più di questo sulle due vicende. C’è il mio ricorso e c’è il suo rinvio a giudizio per furto.
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    Ma furto di cosa?
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    Non posso dire niente perché la questione è ancora aperta. Non voglio interferire in nessun modo. Non voglio che i giudici siano influenzati né in un senso né nell’altro. Voi avete sbagliato a pubblicare la sentenza.
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    L’abbiamo pubblicata noi, il Corriere della Sera e tutti i giornali del Paese.
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    Non dovevate dare la notizia, non doveva darla lei. Non è definitiva quella sentenza.
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    Delle sentenze, anche se di primo grado, si può dare notizia. C’è ancora questa libertà.
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    Dovevate specificare meglio che non eravamo al terzo grado di giudizio ma solo al primo.
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    Mi pareva chiarito.
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    Dico semplicemente che dissento dal fatto che in questo Paese si possa dare notizia di atti che sono attualmente parte di un fascicolo che deve ancora essere esaminato dai giudici di appello. Questo non va bene.
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    (…)
    E allora perché non hai scritto che la mia portaborse è stata rinviata a giudizio per furto?
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    Perché la notizia mi giunge nuova, onorevole
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    E sai perché? Perché chi fa gli articoli li fa sempre a senso unico in questo Paese. Se tu non ti limiti a sputtanare una delle due parti in causa e basta, vedi bene che ci sono delle sfumature.
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    (…)
    Quello che non mi è chiaro è la tempistica. Dopo la sentenza a suo sfavore lei ha denunciato la sua portaborse per furto? O prima della sentenza?
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    No, non te la dico la tempistica. I dati sono questi: io ho fatto ricorso, lei è stata rinviata a giudizio. Non entro nei particolari. Entrambe le situazioni sono al vaglio dei giudici. La signora Celestina Soranna è stata denunciata per furto ai miei danni. Questo è quello che devi scrivere. Non bisogna dire niente altro.
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    Per uscire da questa questione, nella nostra ultima chiacchierata telefonica eravamo rimasti d’accordo che lei ci avrebbe inviato la sua busta paga, che però non è mai arrivata.
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    Non sono cose che ti interessano, né a te né a nessuno dei tuoi lettori.
    (…)
    E infatti eravamo rimaste proprio a questo discorso.
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    Non mi interessa questo discorso!
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    Ma era proprio lei ad averlo tirato fuori per spiegarci le sue spese!
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    Clic…
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    A questo punto l’onorevole ha interrotto la comunicazione buttando giù bruscamente la cornetta. E successivamente non ha più risposto al telefono.

  • Raffaella Neri |

    Interessante, questi post mi distraggono, mentre dovrei lavorare: sono al computer per correggere una relazione tecnica scritta da un soggetto che parla benissimo l’italiano ma ancora non ha ben capito come si scriva.
    Stantotte andrò a letto per ben sei ore per poi andare in ufficio quando non c’è ancora nessuno, quando il telefono non ha ancora voglia di chiacchiere e riesco a lavorare senza interruzioni.
    Ma ‘Annunziata, per una volta ha fatto bene il suo lavoro, questo volevo dire.
    La Raffa

  • Reporter Diffuso |

    Intanto, comincio a segnalarvi quanto segue, non è una cosa allegra, ma conferma i danni del malgoverno (con annessi e connessi) che ci pregiamo di avere.
    L’annuale rapporto di Reporters sans frontieres fornisce ancora una volta un quadro sconfortante, con situazioni che peggiorano in vari Paesi, anche nel democratico occidente e nella vecchia Europa.
    E’ il caso dell’Italia, che scende dal 44° posto dell’anno scorso al 49° (ma nel 2007 era al 35°).
    I dati più rilevanti quest’anno sono l’aumento della libertà di stampa negli Stati Uniti dopo l’insediamento di Barack Obama (dal 40° al 20° posto).
    In testa c’è la Danimarca, seguita da Finlandia e Irlanda.
    Fanalino di coda (su 175 nazioni monitorate) è l’Eritrea. Peggiora la situazione in Iran (73°) e resta preoccupante quella dell’Iraq e dell’Afghanistan, dove i segnali di miglioramento continuano a essere troppo deboli e scarsi.

  • Metal Shock |

    Sottopongo anche a voi questi oggetti di riflessione, che sono stati sottoposti a me.
    Il potere x grande o piccolo che sia alla gente piace usarlo ed usarlo male.
    Il sovrano con i sudditi, il pascià con le donne dell’harem, l’uomo con la donna, e addirittura la madre con i figli, se al posto di educarli li condiziona.
    Questo e’ l’errore.
    Il potere, che in se non e’ una “cosa cattiva”, e’ attributo di forza, intelligenza e quant’altro; deve essere usato per educare, insegnare e dare a chi ne ha meno la capacità di “sopravivere”.
    Ma l’essere umano dal più colto, dal gerarca, dal politico (quello vero) all’uomo comune utilizza il suo potere (maggior potere) non per attrezzare gli altri, non per renderli partecipi, ma per condizionarli, per renderli più miseri nei suoi confronti e ancor più bisognosi di una guida che infine è il loro carnefice.
    Come ogni cosa e prima di ogni cosa sopratutto il potere andrebbe “distribuito”, evitando di accentrarlo, educando ad educare, non ci sarebbero usurpati ed usurpatori se fosse un “bene” libero, se non lo si tenesse al riparo degli sgurdi altrui!
    Per cosa poi…carne più grassa? fin quando regge il tuo stomaco e quanto puoi mangiare?
    Per una nuova donna e un’altra e poi?
    E poi ancora?
    Non esisterebbe una piramide del potere con dei ranghi così serrati, non esisterebbe una piramide in realtà, non è naturale questa piramide nella quale siamo bloccati. Il potere avrebbe un moto, si muoverebbe.
    Nuove teste, nuove forme e nuove strade.
    Inoltre è bene ricordarsi la diversità del potere: possiamo esser forti ma non troppo geniali, possiamo esser geniali ma non furbi, possiamo aver idee ma non saperle applicare, la forza immensa ed il moto del potere è cedersi a vicenda queste “qualità”, amalgamarle e mutarle non farne un mattone perfettamente squadrato che alla fine verrà utilizzato come blocco per la piramide che ci ingabbia.
    Sepolti vivi con il faraone che ci ha resi schiavi nel costruire la nostra stessa tomba.
    Ogni tanto la politica(?) si fa sentire.
    Perchè il mondo e’ così? Perchè siamo così?
    Siamo un mondo pieno di piccoli berlusca dormienti che aspettano TUTTI l’occasione buona per andare a vivere a Villa Certosa?
    Qualcuno e’ diverso? non dico io, ma almeno qualcuno?
    e se si perchè? ma sei sicuro? ne hai prove certe o e’ diverso solo perche’ fa come la volpe con l’uva?
    Non lo sapremo mai, vero?!!!!

  • G. Sogese |

    Presentazione del volume E’ PRIMAVERA (Becco Giallo edizioni)
    Giovedì 22 ottobre 2009
    Ore 18.30
    Circolo Fantoni, via Castelfidardo (zona Piazza Brin) La Spezia
    Primo di 3 incontri con l’autore: apre Claudio Calia, giornalista ed autore di fumetti.
    A 40 anni dal ’68 un giovane autore bussa alla porta di uno dei personaggi più scomodi del dopoguerra italiano, Toni Negri, per chiedere un’intervista. Un libro che muta identità pagina dopo pagina e si fa saggio, documento biografico, racconto orale di un pezzo d’Italia.
    “Se l’ultimo ciclo delle lotte antiglobali può dirsi concluso, noi sappiamo che il ciclo prima o poi riprende a partire dalla forza di quello precedente, ricominciare non significa tornare indietro.”
    Antonio Negri
    Informazioni sul volume:
    http://nuvoleonline.splinder.com/tag/intervista+fumetti+antonio+negri

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