LAPSUS

  • Satrapo |

    E bERLUSCONI si vendica.
    Come al solito, manda dei suoi servi a compiere qualche ricattuccio.
    Ne parlano i giornali, la vergogna sembra non avere mai fine.
    Chi ruba, paga, una volta beccato e condannato, no?
    Ed è molto che si salvi da altri fattarelli.
    Invece, lui vuole cambiare tutto quanto lo circonda (il mondo) nell’illusione di pulirsi la coscienza.
    Basta, è un incubo, mandatelo dove deve andare, dove avrebbe sempre dovuto stare!
    Ora ha mandato a spiare il giudice e il filmato viene rilanciato alle 10.04 di ieri da “Mattino 5”, contenitore di news e approfondimenti delle reti Mediaset. Il conduttore, Claudio Brachino, annuncia ai telespettatori le immagini “in esclusiva” dei presunti comportamenti “stravaganti” del giudice civile milanese, Raimondo Mesiano.
    Lo scoop si basa su un video di pochi minuti sulla vita privata del magistrato che, non più tardi di due settimane fa, ha condannato il gruppo Fininvest a risarcire alla Cir di Carlo De Benedetti 750 milioni di euro, per lo “scippo” di Segrate: il lodo sul controllo del pacchetto azionario della Mondadori che si è risolto nel 1990 a favore del gruppo Fininvest in cambio di mazzette versate ad alcuni giudici romani.
    Il video ritrae di nascosto l’interessato, mentre esce di casa, passeggia per le vie di Milano, attende il proprio turno dal barbiere. “Nel suo weekend – spiega la voce narrante nell’illustrare le presunte “stravaganze” di Mesiano – lontano dalle scartoffie del tribunale e dagli impegni istituzionali, sveste la toga e si cala nei panni del comune cittadino. Certo, non un cittadino qualunque”, spiega una voce femminile. E mentre lo spettatore pregusta scene clamorose o perlomeno inconsuete, ecco che lo zoom inquadra Mesiano fermo al semaforo.
    La giornalista, per non deludere l’attesa dello spettatore, chiosa: “Alle sue stravaganze in realtà siamo ormai abituati”. Quali? A cosa allude? Il filmato prosegue con il giudice davanti alla bottega del barbiere. Qui, sempre secondo la cronaca televisiva, “è impaziente e non riesce a stare fermo. Avanti e indietro… “. Atteggiamento considerato anomalo, tanto da ribadire il concetto: “È impaziente, non riesce a stare fermo: avanti e indietro”. E poi ancora, in maniera insistente: “Si ferma, aspira la sua sigaretta e poi ancora avanti e indietro”.
    Le immagini si soffermano sul giudice seduto sul seggiolone del barbiere, con la schiuma da barba sul viso. Il reporter commenta: “Forse non sa ancora che il Csm lo sta “promuovendo” con un bel sette, che per un magistrato equivale a un 30 e lode universitario”. Il riferimento è alla promozione ottenuta da Mesiano, due giorni fa, dal Csm.
    Un naturale avanzamento di carriera in base all’anzianità. “Lui va avanti e indietro”, ripete, ancora, la giornalista. Poi, poco prima di concludere il servizio, la scena cambia e si concentra su “un’altra stranezza: guardatelo seduto su una panchina. Camicia, pantalone blu, mocassino bianco e calzino turchese. Di quelli che in tribunale non è proprio il caso di sfoggiare”.
    Si torna in studio. E il conduttore sottolinea come dal video emerga come “tra la stravaganza del personaggio e la promozione del Csm, c’è qualcosa che non funziona”. Il nesso sfugge, ma subito dopo è il condirettore de il Giornale, Alessandro Sallusti, a chiarire meglio il concetto, perché, per chi non se ne fosse ancora accorto, quello che sarebbe emerso “non è soltanto una questione di stravaganza fisica”.

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