OGGI, ANCHE IL BUON TARZAN BALZA IN EDICOLA!

Kubert_COVER

Non si tratta di un Tarzan qualsiasi, ma di quello del grandissimo Joe Kubert: un’opera che ogni studente di Fumetto che si rispetti dovrebbe analizzare, magari tentando di riprodurre inchiostrazioni, anatomie, impaginazioni delle inquadrature, espressioni facciali…
Un’opera concepita appunto da uno dei massimi insegnanti di Fumetto esistenti al mondo, attivi per anni nella didattica del medium.
Trovarla a una cifra così conveniente (meno di 10 euro), su carta degna e con stampa accurata è un altro mezzo prodigio.

Così ne parla nell’introduzione Daniele Barbieri:

In Tarzan: Le origini dell’uomo-scimmia, Joe Kubert racconta per immagini il mito letterario creato da Edgar Rice Burroughs. Otto storie a fumetti ispirate ai romanzi originali infondono una nuova linfa vitale a Lord Greystoke. Joe Kubert, l’autore statunitense che ha insegnato il fumetto a generazioni di disegnatori, affronta e vince una difficilissima sfida e realizza alcune delle storie più belle legate al Figlio della giungla.

Tarzan è il primo super-uomo di massa del novecento.
Nato dalla penna del romanziere americano Edgar Rice Burroughs e conosciuto dal pubblico per la prima volta nel 1912, il suo successo immediato è tale che già nel 1918 ne hanno inizio le versioni cinematografiche mute, seguite presto da quelle parlate, quelle che ne canonizzeranno l’immagine a partire dal 1932, con la prima interpretazione del suo ruolo da parte dell’attore Johnny Weissmüller (visibile sopra nella clip del film Tarzan And The Amazons, 1945, NdR).

Oltre a seguire le sceneggiature dei film (e a riscuoterne i diritti) Burroughs darà vita a un prolifico serial di ben 23 romanzi, aventi Tarzan come protagonista.
Da un punto di vista antropologico e sociologico, lo straordinario successo di Tarzan è un fatto di particolare interesse, e non solo perché Tarzan impersona narrativamente il super-uomo di Nietzsche, fornendo il modello per tutti i super-eroi a venire degli universi della pulp fiction e del comic book.
Quello che è davvero affascinante è che il super-uomo nasca qui da un’improbabile e imprevedibile contaminazione tra l’uomo e l’animale: il figlio dell’aristocratico inglese Lord Greystoke viene allevato dalle scimmie e ne diventa il re, ritornando poi alla civiltà con le doti straordinarie che gli vengono da questa sua natura composita.

Frank-frazetta-tarzan-and-bolgani

Sopra, una versione tarzànica di Frank Frazetta e, sotto, una sorta di prototipo dell’hollywoodiana Jane, compagna del figlio della giungla (ricavata da Esquire).

Esquirealmoore01z-big

No, questa non è Jane

  • Daniele Tomasi |

    Mi spiace, Giulia, non ho collezionato KPmagazine e quindi non posso andare a controllare, ne’ conosco qualcuno da cui andare a controllare. Il “caso” resta aperto :-D.
    A presto.
    DT – http://spidercameron.altervista.org

  • Willi |

    Comprato il tomo! Non conosco il tomo di Kubert e questa mi sembra un’ottima occasione per colmare la lacuna, anche se per ora l’ho appena sfogliato. Forse i colori ammazzano un po’ il disegno? Ma la mia domanda è: nella storia “Tarzan • La terra dei giganti” i disegni di Hogarth sono fotocopiati o ridisegnati?

  • Cesare Milella |

    Ciao, Giulia e grazie delle tue parole (un gentleman! mi fai arrossire….).
    Effettivamente ricordo bene quel tuo toccante commento con cui raccontavi le tue letture del Giornalino da bambina con la consapevolezza acquisita, vedendo le tavole appena abbozzate a matita e non completate, del fatto che Caprioli non aveva potuto completare i disegni per la sua morte.
    Tanti complimenti anche da parte mia per la tua conoscenza fumettistica.
    Ho cercato nella mia collezione di Ken Parker il disegno di Milazzo di Mike Bongiorno, ma invano; ora sono anch’io curioso di conoscere se è stato raffigurato il grande presentatore nelle storie di Lungo Fucile.
    Una segnalazione per te e tutti gli amanti del fumetto: il sito della Gazzetta dello sport è stato aggiornato con i contenuti della quinta uscita della collana “100 anni di fumetto italiano”, il volume sulla fantascienza in uscita il 28 0ttobre 2009; oltre a Nathan Never che dà il titolo, c’è nientemeno che “Saturno contro la Terra” opera capitale del fumetto d’anteguerra, realizzata da Zavattini, Pedrocchi e Scolari. Assolutamente imperdibile!
    Un caro saluto a te, a Luca e a tutti i lettori del blog
    Cesare

  • Willi |

    Non ho ancora – confesso – provato a cercare in edicola il volume di Tarzan, ma credo lo farò. Nel frattempo, visto che si parla di Kubert, non posso esimermi dal segnalare l’asta di alcuni suoi originali, la cui presentazione (a firma di Don Mangus) recita: “Joe Kubert began his remarkable career in comics in 1938 as a precocious pre-teen apprentice at Harry “A” Chesler’s shop and MLJ . So began one of the comic field’s longest and most stellar careers. Not just an illustrator, Kubert proved himself to be a triple-threat as an editor-writer-innovator when he became the managing editor of St. John Publications, where he and his friend Norman Maurer produced the first 3-D comic book ever, Three Dimension Comics #1. While there Kubert also created the fan-favorite character, Tor, the prehistoric hero, who debuted in 1,000,000 Years Ago. Though perhaps most celebrated for his work at DC from the early fifties onward, on such stand-out characters as Hawkman, Viking Prince, Sgt. Rock, Enemy Ace, and Tarzan, Kubert has drawn stories for virtually every major publisher over his seven decades in the field — a phenomenal record, matched by few others. Kubert’s collaborations with DC writer Robert Kanigher, as the fabled ‘K-K team’ of the sixties set the “gold standard” for dramatic war-torn, yet humanistic stories that remain unparalleled in their scope and quality. The tough-as-nails editor Kanigher once wrote about the critical importance of Kubert to the Sgt. Rock saga, ” I picked Kubert because I knew he had the talent to take an ordinary man, without super powers of any kind and who worked in the Pittsburgh steel mills and fought in small-time boxing clubs to support his family after his father was killed in an accident, and depict him as the Rock — battered, tattered, exhausted, yet refusing to give up…slogging along, always facing the enemy. Easy was his family and he was the Rock of Easy. The Sergeant Generals would like to be.” Always up for new challenges and ready to explore new creative outlets, Kubert also tried his hand at the syndicated newspaper strip field with Tales of the Green Beret. Later he created the acclaimed graphic novels, Abraham Stone, Fax From Sarajevo, Yossel: April 19, 1943, and Jew Gangster. All through these years he remained at DC, establishing himself as one of their top cover artists, and he has created well over 800 stand-out covers for the company. In 1976, remembering his own start as a young tyro, and committed to passing on his years of invaluable experience in the graphic arts to future generations, Kubert, along with his wife Muriel, founded the Joe Kubert School of Cartoon and Graphic Art in Dover, New Jersey. Naturally, students from around the world have flocked to the school, since few comic book artists are more admired than Kubert, both for his talent and his rock-solid professionalism. A devout family man who has been an inspiring role model, Joe’s talented sons Adam and Andy have carried the Kubert name and into a second generation of comic creators, while Joe continues to build on his own legacy in the new millennium.” e la cui gallery si trova all’indirizzo http://comics.ha.com/common/auction/preview.php?txtSearch=From%20the%20Joe%20Kubert%20Collection&hdnSearch=True

  • Giulia S. |

    Ringrazio Daniele per la soluzione del “giallo” Kubertiano: ha ragione – e poi lui ha l’occhio del disegnatore – vista nella sua completezza e senza i ritocchi editoriali la copertina risulta ben più kubertiana!
    Come vedi caro Luca, sono semplicemente una appassionata che prova a fare delle ipotesi. Sarei ottima come spalla di un detective: in questo caso io-Watson e Daniele-Sherlock Holmes!
    Chissà che Daniele non risolva anche il caso Mike-Milazzo: perché dagli archivi della mia memoria di lettrice, nei giorni scorsi è emerso il volto di un Mike Bongiorno (con tanto di occhiali) che appare in (poche vignette) in una storia di Ken Parker che purtroppo non so identificare! Molto probabilmente è solo una mia allucinazione…
    Un saluto a tutti Giulia

  Post Precedente
Post Successivo