Per godersi live le opere di questo artista di enorme talento, Travis Louie (nato a New York, nel Queens, nel 1964), bisogna fare una capatina a Seattle.
Con il solo uso di grafite e di un po’ di acrilico su tavola, Travis Louie, impiegando una discreta dose di olio di gomito, realizza questi quadri sublimi dove l’incubo flirta con l’ironia. La mostra che lo riguarda in questo periodo ne prevede solo otto, e ha per titolo Portrait Of The Artist As A Young Monster. Si tiene fino al 5 settembre nella famosa galleria di Seattle Roq La Rue che già in passato abbiamo segnalato, dove Travis firma anche delle copie del libro che lo riguarda, Curiosities, di cui vedete a destra la copertina.
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Nella presentazione, Guillermo Del Toro scrive di lui:
“Meticulous, photo-realistic irreality. Dimensional daguerreotypes oozing through the wrong end of the looking glass. Respectable monstrosities in their Sunday best clothes. Travis Louie is the absolute master of his own askew domain. His genuine love of the bizarre infects each subject in this gallery of prim, prissy Misfits and Respectable Rogues.”
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A questa pagina la descrizione completa dei quadri con molte note dell’autore e i prezzi di quelli che non sono ancora stati venduti (l’ultimo di questo post, per esempio, Baxter’s Floater, attualmente è messo in vendita per 4 mila dollari).
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Non conoscendo Travis di persona, non siamo certi che per eseguire questi ritratti si guardi allo specchio modificando i propri lineamenti in modo da stemperarli in quelli di ragazze dagli occhi spiritati, i capelli scarmigliati e l’abbigliamento di almeno un secolo fa.
In altri dipinti è nelle vesti di demone cornuto, impegnato a tentare il prossimo, in altri ancora è deformato ben benino sino ad apparire una sorta di alieno da film di sci-fi anni Cinquanta.
Si sa, però, che nell’ultimo di questi ritratti (non facente parte della collezione in mostra a Seattle), raffigura una “scimmia di mare”: uno di quegli improbabili animaletti ritratti in modo ingannevole nei cataloghi di cianfrusaglie vendute per corrispondenza o nelle inserzioni dei comic books degli anni Settanta.
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Sull’analisi critica dello stile dell’artita, riprendo qualche nota da questa pagina a lui dedicata, dove si sottolineano soprattutto le influenze contratte dalla visione di pellicole classiche del cinema americano.
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The visual style of his work is mostly influenced by the lighting and atmosphere of German Expressionist and Film Noir motion pictures from the Silent Era to the late 1950’s. Films from directors like F. W. Murnau, Fritz Lang, Orson Welles, Robert Siodmak, Robert Aldrich, Jacque Tourneur, and cinematographer, Greg Toland, had a great effect on the way he wanted his paintings to look.
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To achieve the dramatic “mood” in his paintings, they are produced primarily in black and white or limited color. He uses acrylic paints over tight graphite drawings on smooth grounds, like “plate” finish illustration board or finely sanded, primed wood panels. When he is not painting, his time is spent writing in his notebooks and journals.
Many little drawings and sketches are made from those writings, most of which are less than 10 centimeters square.
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The influences for his work are many; the genre films, his fascination with human oddities, circus sideshows, old Vaudeville magic acts, Victorian portraits, and things otherworldly, are all blended together to enable him to bring life to the characters and stories he writes in his journals.