QUANDO MANCA LA CARTA… ovvero: ARTURO E ZOE SULLE MODELLE

Zoe

La ritrattistica degli autori di fumetti è sempre stata piuttosto scarsa.
Per fortuna ci sono state in passato occasioni para-mondane che hanno richiesto l’ingaggio di fotografi per la stampa (tutto sommato) “superficialista” dell’epoca, al fine di “imbrattare” qualche pagina con argomenti leggeri. Con questa giustificazione, oggi, possiamo vedere che aspetto avevano alcuni cartoonists del passato non esattamente sulla cresta dell’onda, prima dell’avvento delle fanzines e delle riviste specializzate.
Così, ecco qua sopra l’eccezionale Ernie Bushmiller, noto ai lettori italiani per il lungo ciclo, comicissimo, Arturo e Zoe (Nancy & Sluggo), pubblicato su Il Monello, L’Intrepido, Albi dell’Intrepido.
Il fotografo Bernard Hoffman l’ha immortalato, a quanto pare nel corso della festa di Capodanno del 1950, mentre disegna una Zoe su una modella-ballerina.

Sotto, un paio di strisce con Zoe/Nancy legate alle festività natalizie, e ancora Bushmiller ritratto mentre disegna anche Arturo/Sluggo sulla chiara vestina della tipa.

Zoe1
Zoe2
Arturo
Kerry
Gli scatti fanno parte di un lungo ciclo definito Ball Point Bathing Suits, ora nuovamente disponibile grazie all’apertura e alla messa a disposizione del pubblico degli archivi di Life. Un vero bijoux.

Sotto, anche Alfred Andriola (Kerry Drake) firma una sorta di costume da bagno per bacchettoni (ma sta per iniziare l’anno santo!).
Tra parentesi, chi non avesse ancora mai fatto caso all’autore che più di ogni altro ha fatto da modello al primo Magnus (Roberto Raviola)… ecco qua un esempio della sua arte, primo piano che sembra quasi uscito da una tavola di Dennis Cobb o di Kriminal
Andriola è seguito da C. D. Russell, all’epoca già in età. Per chi non ne conoscesse la produzione (in Italia nn è più affatto noto, e anche in rete è quasi assente), suo è il personaggio del barbone Michelaccio, in originale Pete the Tramp.
Ne posto una mezza tavola…
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Alfred Andriola
C.D.Russell
Petethetramp590329
Bill Holman
Smokeymay81955
Foofighter
Il signore qua sopra con un cappello da pompiere è l’autore di una strampalata serie sui vigili del fuoco, Smokey Stover (eccone una tavola intera, CLIC SOPRA per ingrandirla, seguita dalla striscia di supporto Spooky). Il surrealismo di queste tavole non era ignoto a Benito Jacovitti, che ne aveva viste alcune in tempo di guerra nel giornale Stars and Stripes, distribuito alle forze alleate.

Qualche punto di contatto di Smokey Stover con certe gag del nostro Benitone è piuttosto evidente (lo evidenziammo anche nella nostra biografia su Jacovitti edita da Granata Press, scritta nel 1992 con Leonardo Gori, Andrea Sani e Franco Bellacci.
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Sotto, il disegnatore di Terry and the Pirates che ha raccolto il testimone di Milton Caniff, il pur abile George Wunder (1912 – 1987), che avevo proseguito la striscia dal 1946, dopo che il suo creatore si era ritirato.
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Terry e i pirati
10110
The Gumps?
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Chi sia, invece, il cartoonist qua sopra, non è dato sapere.
Qualcuno mi/ci può aiutare?
Non fatevi ingannare dalla scritta “The Gumps?” che compare mentre l’immagine si apre, perché l’ho inserita io stesso per catalogare il jpg, intravedendo qualche somiglianza fra Andy Gump e il personaggio barbuto disegnato sull’anca della tizia.
Si sa che all’evento, fra gli altri fumettisti avevano partecipato anche Otto Soglow (The Little King) e forse Harold Gray (Little Orphan Annie). Ma questo disegnatore non sembra nessuno dei due.
Per chiudere, una foto contemporanea. E’ Frank Cho (Liberty Meadows), afflitto anch’egli dalla penuria cartacea.
Su di lui, un post apposito in data 14 agosto 2009.
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Autografo_frank_cho

  • Moerandia |

    Carine le tavole di Zoe (ne avevo già viste alcune in italiano ed in b/n ma mi erano piaciute di meno), e belli i disegni di George Wunder, anche se un pò strani per certi versi; Alfred Andriola … sembra davvero il grande Magnus, che agli esordi aveva uno stile diverso, poi si evolse in quello che conosciamo.
    E riguardo alla scarsità di carta, che sia il 1950 o il meno vestito 2009 (um … 59 anni, se hanno eliminato eliminato un tanto di stoffa all’anno in che anno l’avranno eliminata tutta? Magari invece ripartono da abiti vittoriani :-D), noi “fumettistinrete” riversiamo su video la nostra opera incessante ma non ci fanno “autografare” neanche la mucca Carolina (scusate le trovate scherzose).
    Saluti.
    G.Moeri
    http://shockdom.com/open/moerandia/

  • Helen Vanity |

    Oggi c’è la notizia che su Vanity Fair è stato fatto un ritratto implacabile (e corretto) di Berlusconi: “Un ex cantante da crociera rimasto un instancabile e dozzinale seduttore. Uno spaccone, un lascivo produttore che quando è arrivato al Governo si è portato dietro tutto il suo esercito di veline”
    “Libero News” commenta così:
    Mentre Berlusconi continua a preoccuparsi e a far guerra alla stampa italiana, colpevole, a suo dire, di bugie, illazioni e mistificazione d’immagine nei suoi confronti, farebbe bene ad allargare gli orizzonti e dare un occhio a quel che sta succedendo fuori dal cancello di casa, dove gli articoli e le immagini pubblicate dai media esteri son ben più dissacratori e diffamanti dei nostri.
    Nell’ultimo, appena pubblicato dall’edizione americana di Vanity Fair, Silvio ne esce come peggio non si potrebbe: “Un national joke”, un Premier da barzelletta.
    In un lungo articolo il giornalista Michael Wolff racconta le avventure che “minacciano la carriera di uno degli uomini più ricchi e dei politici di maggior successo in Europa”.
    «Silvio è un Sinatra da grande magazzino. Uno stereotipo italiano. È uno spaccone, cosa che è parte del suo fascino. È il lascivo produttore con uno dei più attivi divanetti di casting che cova un grande sogno: portare in tv ragazze dai grandi seni, le sue veline. Quelle che negli anni ha fatto moda, sposando calciatori e rendendolo famoso».
    Sono la sua fortuna, il suo marchio di fabbrica, lascia intendere Wolff. Tanto che quando fonda un partito e approda al Governo, se le porta tutte dietro.
    «Non a caso – prosegue il giornalista- a questo ultimo G8 accanto a lui non c’era la moglie Veronica, che nel frattempo ha chiesto il divorzio proprio perché “Silvio va con le minorenni” (negli anni della sua ascesa politica, lei stava a Milano, lui a Roma occupato in una vita politica e sessuale da capogiro) ma una ex showgirl, Mara Carfagna, diventata ministro grazie a lui».
    Ma quel che è peggio, prosegue Wolff, è che Berlusconi “è entrato in politica per difendere il suo business televisivo extra legale che protegge i suoi interessi con l’immunità delle cariche istituzionali, Premier compreso, e con la legge sulle intercettazioni telefoniche”.
    Difatti, scrive Vanity, nonostante molte donne raccontino “di essere state pagate per intrattenere il premier la tv italiana misteriosamente non sfiora neppure l’argomento”. Ci prova la stampa, almeno quella che non è controllata da lui. E le conseguenze son ben note a tutti.
    Come al solito, la stampa estera, non corrotta da Papi Cialis, vede lontano, gli USA, modello di democrazia spesso esaltato dalle Destre italiane, in questo caso dovrebbero insegnare. A chi è abbastanza intelligente da voler imparare.

  • Giangiacomo |

    Proseguo, se non disturbo, con i comunicati di questo cineclub al quale sono stati tagliati i fondi.
    Il Mabuse Cineclub si trova in un momento difficile e abbiamo bisogno di tutti voi per continuare a lavorare e soddisfare le vostre esigenze di cinema, di cultura cinematografica meglio dire.
    Il Mabuse è un’associazione no profit che si occupa di cinema e aderisce alla UICC, Unione Italiana Circoli del Cinema, una delle nove associazioni di cultura cinematografica del nostro paese, l’unica indipendente da valori e fini politici e confessionali, già a livello statutario.
    E’ dal 1998 che i ragazzi del Mabuse svolgono la loro attività, convinti che ogni città dovrebbe avere spazi dove poter conoscere, approfondire e rivedere i grandi film della storia del cinema, attraverso retrospettive di film dedicate agli autori più importanti, ai nuovi registi più interessanti, ai generi e alle nuove tendenze.
    Da subito al cinema Borsi d’Essai di Prato e dal gennaio 2005 anche al cinema Globo di Pistoia, il Mabuse ha proposto in più di dieci anni oltre 300 film in cicli e rassegne con cadenza settimanale, diventando un spazio frequentatissimo e, potremmo ben dire, necessario per tutti gli appassionati di cinema di Prato e Pistoia (i soci annuali, ovvero le persone che almeno una volta l’anno frequentano le nostre serate, sono sempre intorno alle 800 unità) ma anche di Firenze, Montecatini, Empoli, Lucca – i film che proponiamo sono spesso delle vere e proprie rarità e il pubblico viene anche da molto lontano.
    Per questo anno 2009, i contributi che avevamo dal Comune di Prato (da oltre 10 anni) e dalla Provincia di Pistoia (da solo un anno) ci sono stati negati e dobbiamo dire, purtroppo, che con queste contemporanee defezioni, ad oggi, non è possibile realizzare il programma settembre-dicembre.
    Sta a noi far capire quanto sia diventato importante l’attività del cineclub.
    Se volete partecipare alla protesta scrivete a:
    a.beltrame@comune.prato.it
    oppure a
    chiara.innocenti@provincia.pistoia.it
    per dare maggior credibilità alla mail, scrivete nome, cognome e indirizzo.
    Mandate anche a noi una copia della mail (posta@mabuse.it): ci servirà per capire il successo dell’iniziativa, parlarne poi coi giornali e gli assessori stessi.
    Vi ringraziamo anticipatamente e comunque,
    un caro saluto,
    Luca Barni

  • Zerbinati |

    Appunto, non ricordo di aver letto altrove questa similitudine ispirativa (se così la vogliamo chiamare), secondo me non se ne parla nemmeno nel bel volume su Magnus fatto da Hamelin.
    Come mai?
    Distrazione dei critici nostrani? ENNESIMA supeficializzazione?
    Quando potrà, Cartoonist Globale dovrebbe porre meglio l’accento su questa caratteristica di Magnus, mostrando esempi d’arte di Andriola.
    Io sospetto che Magnus avesse sotto gli occhi Johnny Hazard (o meglio “Azzardo”), la versione che usciva verso il 1962, periodo della sua formazione, pubblicata da Vita Editore di Roma,
    Possibile?
    Ciao!

  • Willi |

    Caspita, Magnus È Alfred Andriola

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