GIUSEPPE PALUMBO, GILBERT SHELTON & CO., DOMANI A COMICS WAVE – WOODSTOCK WAVE

Zio Palla Italia Wave, a Livorno, ha avuto inizio oggi!
Qui e Qui articoli sul tema.
Domani, 17 luglio, Giuseppe Palumbo (nella foto a destra mentre insegna) e il gruppetto Action30 (in formazione: Pierangelo di Vittorio, Alberto Casati e Sergio Ponchione) saranno ospiti di ItaliaWave (ma nello specifico della sezione Fumetto, vale a dire a Comics Wave, a cura di Jonny Baldini, dal cuore pulsante del caos) e si produrranno in una performance disgregante e dai contorni opachi, di suoni musiche immagini video e disegni live.
Perché mancare?


In quell’occasione si terrà anche la Premiazione del concorso “Comicswave 2009”

Vi rispecifico tutto: dopo due anni di pausa la fondazione Arezzo Wave Italia ha sottoposto ai giovani fumettisti una nuova sfida: la creazione di un personaggio per Italia Wave.

Grazie al talento di Giuseppe Palumbo e dello Studio Inventario, i concorrenti hanno avuto alcune linee guida generiche su un personaggio di cui sappiamo solo il nome, Toni Respiro, e poche caratteristiche.

Sappiamo che vive in un mondo dai confini simili al nostro bacino del Mediterraneo, ma dove le terre e le acque sono ribaltate rispetto alla nostra realtà; sappiamo che non ha l’uso della vista, ma i suoi sensi possono sopperire alle mancanze anche grazie a un non meglio identificato “terzo occhio”. Altro, per ora non è dato sapere…

Sulla base di queste informazioni, i concorrenti hanno studiato un personaggio complesso e credibile, hanno raccontato la storia del suo mondo e dei suoi amici, hanno tracciato i rapporti tra i personaggi e i possibili intrecci narrativi: insomma, hanno inventato un mondo.

GrandeBrasserieCyrano

8H comics on the web for Woodstock (workshop teorico – pratico)

Nei giorni di domani e domanl’altro, 17 e 18 luglio, dalle 16 alle 20, alla Fortezza Vecchia, la Scuola Internazionale di Comics di Firenze e Double Shot, grazie alla partnership con Italia Wave, presenta:
8H comics on the web for Woodstock (workshop teorico – pratico).

Il workshop, aperto a neofiti e appassionati di fumetto, si propone di fornire gli strumenti base che permettono di scrivere e disegnare un fumetto. Docenti della scuola seguiranno i partecipanti in ogni fase della produzione: grammatica del fumetto, soggetto e sceneggiatura, storyboard e matite esecutive, inchiostrazione e testi definitivi. L’obiettivo è quello di realizzare una striscia o una tavola auto-conclusiva finalizzata alla pubblicazione web, il tutto nelle breve spazio di 8 ore.

Vernacoliere

Come suggerito dalla 24h Comics ideata da Scott McCloud, e già sperimentato in altri corsi, il breve tempo a disposizione invece di essere un limite, è un inaspettato stimolo.

In tempo reale verrà aperto un blog, dove saranno pubblicate le tavole definitive, comprensive di matite preparatorie e work in progress del progetto, prevedendo la pubblicazione di un back-stage con foto e immagini video, che verrà linkato al sito ufficiale di Italia Wave.

Per iscriverti, o lettore di Cartoonist Globale, invia una mail a
firenzecomics@scuolacomics.it
indicando le seguenti cose:
Cognome e Nome, Via/Piazza, numero civico, cap, località, provincia, indirizzo di posta elettronica, tel fisso e cellulare.
l’iscrizione è del tutto gratuita.
La premiazione dei vincitori del concorso si terrà durante la manifestazione.
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Alle ore 19:00 – Fortezza Vecchia

Incontro con Gilbert Shelton: “I fumetti dell’altra America” con Claudio Curcio e Luca Boschi.

E dal punto di vista musicale, fino al 19 Luglio: Chemical Brothers e The Verve in esclusiva nazionale, Gnarls Barkley, The Ravonettes, Sud Sound System, Elio e le Storie Tese, Linea 77, Sergent Garcia, Tricarico, Bugo, Pivot, Stereo Total, Ralf, Radici nel cemento, Paolo Benvegnù… Ma anche Carlo Lucarelli, il Vernacoliere, Paolo Migone, con lezioni di rock (e non solo) sui battelli livornesi.
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www.italiawave.com
www.myspace.com/italiawave
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  • Kinder Garten |

    Veltroni, poi, non è venuto a Livorno Wave, perché temva di essere preso a pomodorate dopo le dichiarazioni su Bettino Craxi (“più innovatore di Berlinguer”) di qualche giorno fa.
    Mi sa che per un po’ non si farà vedere in pubblico.
    Poi la gente dimentica…
    Allora, Mentana ha fatto quasi un soliloquio, e invece d’intervistare lui si è fatto intervistare da solo. Un soliloquio, o quasi.
    Come quando al posto del pane e Nutella si mangiasse il solo pane perché la Nutella non arriva.
    Non che Veltroni sia esattamente la Nutella…

  • Baja Acquasalsa |

    Posto qui, perché l’articolo di riferimento è ormai troppo lontano, un pezzo saliente del commento paradossale di Filippo Facci sullo sciopero dei blogger del 14 scorso.
    Mica vittimistico, questo “libero pensatore”, eh?
    Merita forse rispetto?
    Mah!
    Scriveva su Macchianera (orrendo coacervo), ma qui mi pare che batta un po’ i limiti del surrealismo, spesso sfioranti nelle sue elucubrazioni. Quando capirà che l’universo non è faccicentrico?
    Quotìcchio:
    “Che cosa vogliono costoro? È semplicissimo: vogliono che la rete resti porto franco e che permanga cioè quella sorta di irresponsabile e anarchica allegria che era propria di una fase pionieristica di internet e che era precedente a quando «la rete» non era ancora divenuta ciò che è ora: un media rivoluzionario, ma pur sempre un media, dunque la propaggine di altri media anche tradizionali che sono regolati dalla legge come tutto lo è.
    Nel credersi una razza a parte, invece, i blogger si credono alternativi anziché complementari a tutto il resto, si credono vento anziché bandiera: in lingua italiana significa che vogliono continuare a poter fare l’accidenti che vogliono e quindi a scrivere e a ospitare qualsiasi «opinione» anche diffamatoria, qualsiasi sconcezza o tesi incontrollata e appunto declinata di ogni responsabilità.
    Simbolo ne è poi l’anonimato dietro il quale milioni di cuor di leoni abitualmente lanciano sassate e nascondono la tastiera. In teoria non dovrebbe essere così già ora: le leggi sulla diffamazione infatti già riguarderebbero anche loro, dovrebbero rispondere cioè di insulti e falsità come chiunque altro. In pratica non succede niente del genere: e siamo al punto, l’unico che conta, che cioè non va bene, così non funziona. In rete circola ogni cosa e risalire a un responsabile è un’impresa disperata o inutile, soprattutto se alla fine ti spunta solo un incolpevole ragazzino che pensava di scarabocchiare i muri della sua cameretta virtuale o poco più.
    Va da sé che lo sciopero abbia tonalità insopportabilmente apocalittiche (e il bavaglio, e ci vogliono zittire, il solito martirio) e va da sé che la maggioranza degli aderenti non pare aver capito neppure di che cosa si sta parlando. A uno come Gilioli, poi, io non chiederei un silenzio di cui non importa a nessuno: chiederei che spiegasse come risolvere dei problemi che indubbiamente ci sono. Sennò deve capire che i blogger ne escono come dei reazionari e basta, altro che la rivoluzione e la rete e tutte le menate. Così pure, sono abbastanza certo che Gilioli la vedrebbe diversamente se fosse capitato anche a lui quello che capita a me da anni solo perché un giorno ebbi l’impudenza di criticare Beppe Grillo; gli racconterei, cioè, la lotta contro i mulini a vento per impedire che ogni notte, sull’enciclopedia Wikipedia, sotto la voce che porta il mio nome, dovesse leggersi che assumevo abitualmente stupefacenti o fossi sessualmente perverso…”
    Basta.
    Saluti salati.

  • Il Casellante Max |

    Saluto l’amico Palumbo e non vedo l’ora di ascoltare i Chemical Brothers, se sarò sveglio.
    Chi lavora nelle autostrade ai caselli ha tempo per navigare di notte, con ‘sti apparecchietti, tanto non passa nessuno…
    Qualcuno a volte se la prende col fatto che i visitatori del blog sembrano a favore del PD, ma non è affatto vero.
    Ora sono davvero scandalizzato, sia per il comportamento di uno che firmerebbe anche le cambiali che gli portasse il capo del… Non fatemelo dire. E si vedere che era ex-comunista! Non ne azzecca una, ma Pertini nel sonno non scende a tirargli i piedi?
    Ora, guardate cosa devo leggere da un noto fuso dai neuroni frullati: Veltroni su Craxi:
    «Innovò più di Berlinguer»
    Svolta dell’ex leader pd: solo lui capì davvero la società, insufficienti gli sforzi di Enrico.
    Il pezzo è su http://www.corriere.it/politica/09_luglio_15/Garibaldi_veltroni_berlinguer_b06da232-7107-11de-b1fb-00144f02aabc.shtml
    Veltroni, asciutto e disteso, in attesa dell’uscita a fine ago sto del suo nuovo romanzo, effettua, nella Sala della Mer cede della Camera, un altro strappo con il suo passato. Ri corda che Craxi aveva di fron te due grandi partiti, uno sem pre al governo — la Dc — e uno sempre all’opposizione — il Pci — in un sistema che stava bene a entrambi: massi mo di stabilità e massimo del debito pubblico: «Craxi deci se che bisognava cambiare gioco, porre la sinistra di fron te al problema di una nuova leadership ». Il Pci, intanto, si trascinava quella grande mac chia, il 1956, l’invasione del l’Ungheria: «Ho riletto i verba li delle riunioni del partito, fanno accapponare la pelle». Craxi nel ritratto tutte luci e niente ombre che ne fa Veltro ni, disegna un partito diver so, rispetto ai modelli del No vecento, Pci e Forza Italia, «un partito fluido, moderno, capace di raccogliere anche ciò che non è omogeneo a sé, ma che si unisce attorno a de terminate idee». E sembra che rievochi il suo Pd.
    La platea è piena di socialisti di un tempo. Antonio Ghirelli, già portavoce di Pertini. Gennaro Acquaviva, che fu trait d’union fra socialisti e cattolici. Luigi Covatta, sotto segretario di Craxi. Enrico Mentana, prima tessera Psi nel 1974, a 19 anni. Ma spuntano anche l’ex ministro Francesco De Lorenzo (VOMIT! VOMIT! VOMIT!), come Craxi coinvolto in Tangentopoli, e Gustavo Belva. GULLLLLLLP!
    Nella ricostruzione di Veltroni un’ombra, per la verità, c’è e riguarda l’ultima fase del craxismo: «Referendum 1991, sulla riforma elettorale: Craxi anziché dire ‘andate al mare’, avrebbe dovuto usare quella leva per promuovere il bipolarismo. E la riforma sarebbe po tuta avvenire solo con una lea dership riformista e non con una post-comunista».
    Ora, se qualcuno avesse sbagliato in passato a sostenerlo, adesso non sbaglierà più. Spediamolo in Africa, dove forse farà del bene.
    La delusione su di lui e su Giorgio, è immane.
    Bravi tutti quelli che hanno il coraggio di non sentirsi rappresentati da queste persone prive di… non fatemi scrivere neanche questo!

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