Da anni mi sono ripromesso di dedicare un po’ di attenzione a Mario Verger, singolare animatore romano “fuori da ogni coro” che negli ultimi anni (come i visitatori di questo blog sanno) ha dedicato anche ampio spazio a ricerche su film e autori del nostro cinema di animazione. Ma in realtà, non l’ho ancora fatto seriamente.
Succede, però, che in questo periodo concitatssimo di eventi, notizie e post di ogni tipo, Mario abbia compiuto un’impresa interessante, della quale la stampa si è già un po’ interessata.
Non posso passarlo sotto silenzio (rimandando a un momento di maggiore tranquillità e attenzione il discorso più generale sull’attività di Mario, ospite di Napoli Comicon con un florilegio dei suoi lavori, ormai qualche anno fa.
La Rai ha già dato ampio risalto al nuovo film di Mario, Hello Ghezzy!, nella settimana del ventennale della celebre trasmissione Blob, ideata appunto da Enrico Ghezzi, con Marco Giusti.
Daniela Sgambelluri, in questa pagina su Doppiaggio e Doppiatori, raccoglie da Mario le difficoltà incontrate nel realizzare l’opera:
”La prima parte è stata difficilissima: vista la passione di Ghezzi per il cinema, avevo pensato a una sequenza surrealista sulla base dei film di Buñuel e Dalì. Riuscii ad avere la fortuna di conoscere l’unico figlio del celebre Salvador. Fu gentilissimo con me e quando gli spiegai che desideravo omaggiare il papà di Blob, egli ideò, sotto ai miei occhi, un’intera sequenza filmata: Ghezzi che emergeva dal mare come una grande statua, dalla cui fronte si apriva una crepa dalla quale usciva del miele, attirando dalle viscere sottomarine delle minuscole formiche, quando, al contempo, dalla sua testa a propria volta fuoriusciva una cavallo alato bianco, un quadro di Dalì, e tre teste concentriche dello stesso ideatore di Blob, in un’atmosfera cinematografica quantomai surrealista e retrò. Era però difficilissima a realizzarsi cinematograficamente.
Solo per girare questa complicatissima sequenza mi ci volle oltre un mese, lavorando io ancora col tradizionale, cioè sui fogli di acetato comprensivo di ripresa a passo uno su pellicola 35 mm.
Fu un lavoro enorme e sfiancante, circa 720 fotogrammi girati uno alla volta: i disegni di partenza erano stati elaborati dal classico filmato che vede Ghezzi parlare fuori sinc, con la maglietta bianca per intenderci, come ricordato recentemente da Fiorello.
Ogni tavola definitiva venne realizzata su fogli di celluloide enormi, di dimensioni di cm 50 x 70. Poi anche la ripresa fu di una fatica e una difficoltà notevoli: muovere simultaneamente, e per di più a scatto singolo, ciascun personaggio che componeva la sequenza era un lavorone d’altri tempi. La sequenza surrealista venne presentata in anteprima al più importante Festival di Animazione, alla presenza in sala di Lou Romano e Teddy Newton, due degli artefici del film Pixar, The Incredibles.”
Il resto, a questa pagina!
Per chi se lo fosse perso… Eccovelo appena servito, qua sotto!