Questo, cortesi visitorazzi del blog, potrebbe essere un “post quiz”. Lanciato in rete molto tempo fa, ma tornato alla luce oggi.
Tutti (o quasi) conoscono I Disney Italiani (vedi la copertina sotto, © Disney per i personaggi riprodottivi), gli autori di casa nostra ai quali con (in ordine analfabetico) Andrea Sani, Leonardo Gori e Alberto Becattini dedicammo un volume nel lontano 1990, in seguito ad esso questa definizione della scuola di cartoonist nazionale che si è occupata di Topi e Paperi divenne in fretta d’uso comune…
Peraltro, le poche copie che del libro ancora circolano sono in offerta su eBay a una settantina di euro ciascuna. Alla milanese Borsa del Fumetto e presso Alessandro Distribuzioni a una cifra molto più bassa.
Pochissimi, però, sanno dell’esistenza dei “Lantz Italiani“, quei pochi fumettisti che nello Stivale si sono dedicati alla raffigurazione di Picchiarello (in originale Woody Woodpecker), il picchio guastafeste creato per i disegni animati di Walter Lantz, nato incidentalmente per un cortometraggio di Andy Panda, e modellato sulla personalità di Daffy Duck.
Questo personaggio, insieme agli altri characters di Walter Lantz (http://www.animationarchive.org/bio/2005/12/lantz-walter.html e anche http://www.animationarchive.org/2007/04/instruction-drawing-lesson-from-walter.html per vedere un filmato con Lantz che insegna a disegnare, insieme ai due animatori Paul J. Smith e LaVerne Harding), dopo alcune false partenze in Italia presso altri editori (sostanzialmente Nerbini e Corrado Tedeschi), nel 1956 cade nell’orbita d’interesse di Giuseppe Caregaro delle Edizioni Alpe.
Visto che, grazie a Kevin Langley, ho inciampato in un raro documento che riguarda proprio Walter Lantz in persona, ve lo propongo qua sotto. Anche se il quadro ha la sua base “ristretta”, per assenza di chissà quale lente, vale la pena di osservare il grande regista in azione, mentre parla di se stesso e del suo metodo di lavoro con i personaggi realizzati per la Universal.
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Caregaro acquista i diritti delle storie pubblicate negli Stati Uniti e, con un colpo di genio, traduce il nome (improponibile in Italia) di Woody Woodpecker come “Picchiarello”, alludendo all’espressione “picchiatello” che acquista popolarità negli anni Cinquanta, grazie ai film di Jerry Lewis (il “picchiatello” per eccellenza).
Con l’aiuto di Leonello Martini (redattore capo dei fumetti Alpe) e dell’eclettico sceneggiatore Cesare Solini, che compie qualche traduzione e adattamento, Caregaro utilizza il materiale a fumetti derivante dai vari comic books legati a Walter Lantz editi negli Stati Uniti dalla Western Publishing and Lithographing Co.
(o meglio della “Dell“, che produce quelle tavole). Ma la pur ampia mole di “patinate” che affluisce nella redazione milanese di via Piolti De’ Bianchi non basta per soddisfare il fabbisogno di storie della Alpe.
Per riempire mensilmente le non poche pagine del nuovo tascabile Picchiarello, Caregaro ricorre ai suoi collaboratori, chiedendo di sfornargli delle storie nuove, ma in linea di massima non chiede loro di realizzare nuove storie con i personaggi americani, bensì di lanciarne altri originali, in modo da poterne gestire la vita editoriale in proprio, senza dover rendere conto agli aventi diritto della Western e di Walter Lantz.
Di fatto, viene realizzata a mo’ di prova una sola storia made in Italy con Picchiarello; o almeno è una sola quella che conosco, pur avendo consultato centinaia e centinai di albi.
Ne riproduco la vignetta di apertura. La storia (come si vede) s’intitola “C’è metodo e metodo”, ed è disegnata da un bravo fumettista italiano, attivo in quello stesso periodo (inizio della seconda metà degli anni Cinquanta) su sceneggiatura di Cesare Solini.
“Chi è questo disegnatore” è la domanda-quiz di questo post?
Si accettano “proposte di risposta”, per così dire.
Vi offro un altro indizio. Nata per il formato tascabile, la storia comparirà nel rimontaggio in formato gigante sull’albo della collana “Storie e Fiabe” dal titolo Tiramolla presenta la sua strenna 1960, impaginato nel 1959.
La foto del signore al tavolo da lavoro è, naturalmente, Lantz. Meglio ancora, si tratta di un fotogramma della sua partecipazione televisiva allo show americano di Picchiarello, modellato sulla falsariga dei vari documentari in cui Walt Disney faceva da presentatore, guadagnandosi una nuova ondata di popolarità presso i giovanissimi degli anni Cinquanta e Sessanta.
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Il © delle immagini di Woody Woodpecker è degli eredi Lantz e della Universal Pictures.