BURBANK, MEZZO SECOLO FA (da una capsula del tempo)

Ingresso studio Burbank

Come forse qualcuno che segue il blog e l’edicola sa, in quest’anno e mezzo annego tra le foto, i fotogrammi, le vignette della storia di Disney e del suo staff. Servono ad essere selezionate per i fascicoli della fortunata collana Disney Story, pubblicata da DeAgostini, con targhe metalliche riproducono le locandine più evocative di sessanta film vintage della “Mouse factory”.

Così, sono a caccia di immagini di ogni tipo, comprese le foto, che sono le più rare. Non potevo immaginare che (notizia di ieri) meno di un mese fa sarebbero state ritrovate per caso proprio alcune foto d’epoca; quelle che vi mostro in questo post, chiuse in una “capsula del tempo”.
Affascinante, vero?
Leggete sotto.

Capsula del tempojpg

Se non avessi da lavorare sino all’alba (di quale dei prossimi giorni?) lo spiegherei meglio; invece, dovete accontentarvi di qualche frase sottogamba e di un paio di link utili agli anglofoni.
Dunque, mezzo secolo fa qualcuno ha inserito un piccolo contenitore metallico nel cemento fresco della base del Magnolia Bridge, a Burbank (California). Ci sarete stati senz’altro, se avete fatto visita agli archivi di Dave Smith, o agli Studios Disney più in generale: è il ponte vicino alla 1st Street e al Magnolia Boulevard. Per mezzo secolo ha occultato una “capsula del tempo” con varie immagini che documentano com’era allora il paesaggio da quelle parti, con le sue brave arcaiche auto americane che sembrano disegnate da Cavazzano in una delle sue storie techno, le strade abbastanza sgombre di cartelloni pubblicitari, una certa aria di rilassata severità pervasiva del panorama, che si sarebbe irrimediabilmente persa con l’incalzare del decennio seguente.

Burbank Studios 1959
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Chissà se quest’idea stramba è venuta all’autore del gesto del ’59 dopo aver visionato il film di Chuck Jones One Froggy Evening, dove si parala di fondamenta e di passaggio del tempo… Scritto da Michael Maltese quattro anni prima di… COME? Non lo conoscete? Non siete stati mei studenti, deduco. Ecco qua sotto il capolavoro, nella balzana (ma per fortuna non insidiosa) traduzione italiana.
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Le cose sono andate in questo modo: un ragazzino quattordicenne che era lì quando la capsula veniva ficcata nel cemento, tal Stan Lynch, l’ha detto in giro qualche settimana fa e il giornalista Larry Harnisch del Times’ Los Angeles history blog l’ha comunicato a ruota alle autorità cittadine.
E giungiamo ai giorni scorsi, quando il The Burbank Times ha pubblicato tutte le foto nascoste per cinquant’anni nel cemento.
Ecco, tra le altre, quelle dell’ingresso degli Studios di Walt e dell’intero blocco.
CLICK sulle foto per vederle in formato XXL.

Tempo fa, riflettendo su un’altra foto un po’ di persone hanno provato a immaginare dei paralleli con quel che avveniva in Italia in contemporanea.
In agosto Il Monello pubblicava a puntate Il grande maleficio e Epoca l’inserto disegnato da Hubbard sulla Bella addormentata nel bosco. Barbariccia se la prendeva ancora con Bonaventura sul Corriere dei Piccoli, mentre in contemporanea Capitan Uncino e il tesoro nascosto, con i disegni di Dick Moores, usciva in ristampa in un Albo della Rosa meno acquistato degli altri. Nino Manfredi, Delia Scala e Paolo Panelli conducevano Canzonissima fino all’Epifania dell’anno seguente.
Poi…

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  • Marco Travaglini |

    Caro Luca, non temere.
    L’edicola italiana e’ sempre sotto osservazione da parte del sottoscritto. Fidanzata e genitori (con la collaborazione dei miei due edicolanti di fiducia) stanno facendo il possibile per farmi ritrovare di tutto e di piu’ al mio rientro.
    🙂

  • Pacuvio |

    Come sempre sei stato sin troppo esauriente, e sono felice per questo. In effetti di Runaway Brain ho potuto vederne solo la locandina originale, sia sul web che sui contenuti del Disney Treasures di Topolino a colori vol.2, che però nella nostra edizione è stato mutilato proprio del “cervello in fuga”, sigh… però non immaginavo che uno dei criteri principali della collezione implicasse l’avvenuta traduzione italiana delle varie locandine, anche perchè, se così fosse, ignoravo questi adattamenti (del resto non mi ritengo mica un esperto in materia), e neanche in rete sono riuscito a trovarne uno. Mi puoi fare ulteriormente luce? Grazie infinite in anticipo.
    P.S. il soggetto del tuo poster (invidia) è bene o male questo? http://www.prosketch.com/welcome_folder/store_folder/clssifieds_folder/RunAwayBrain.jpg

  • Luca Boschi |

    Ciao, Pacuvio, scusa il ritardo!
    E’ che… non sono sempre con gli occhi sul blog, né sempre in uno stesso posto (alcuni articoli sono programmati per comparire in certi orari, in una certa sequenza, e quindi…).
    Ma ecco: al solito, ci sono domande che presuppongono una programmazione “totale” di un arco di uscite. Domande per le quali non c’è una precisa risposta. Le pubblicazioni periodiche, pur essendo collane, si producono e scrivono appunto in modo periodico, come un settimanale d’attualità, per dire. La loro pianificazione è spesso soggetta a slittamenti e ad assestamenti frutto di mediazioni, imprevisti, necessità sopravvenute. E di tutto ciò non è detto che io stesso sia al corrente (del tutto).
    Sto facendo un discorso generale, che però, come hai visto, è valso per la GDDP, varrà per le prossime testate in via di realizzazione e così via.
    In questo caso, ti assicuro che ottenere e mettere insieme tutti i materiali dell’iniziativa è cosa molto complessa; non per caso non à mai avvenuto prima, in tutti questi passati decenni.
    Per dirne una, si scoprono cose in corso d’opera, come la presenza di più locandine (completamente confezionate e diffuse, non a livello di schizzi) su uno stesso film, addirittura NON per sue circolazioni in periodi diversi, ma in contemporanea. Locandina e poster possono avere versioni diverse leggermente della stessa immagine, o anche completamente diverse. Ci sono due versioni di “Donald’s Cousin Gus”, per esempio, la più rara delle quali entrerà in collana. Si tratta allora di fare delle scelte e di fare i conti con quanto è effettivamente disponibile con la miglior qualità possibile.
    Venendo a noi.
    Di molti cortometraggi non esiste locandina individuale del tutto.
    Potremmo tornare sull’argomento, sul quale ho più ipotesi che certezze rispetto alle ragioni di questo “stato di fatto”.
    Se ne vogliamo parlare, OK…
    In altri casi, specialmente per i cortometraggi o mediometraggi a cui ti riferisci, sono stati distribuiti in abbinamento con altre pellicole (un lungometraggio dal vero, una riedizione di “feature” animato)… e quindi l’annuncio della loro esistenza occupa solo una parte (minore) della locandina grande. E’ il caso di “Canto di Natale di Topolino” (1983), che da noi e nella maggioranza dei Paesi fu abbinato a una riedizione del “Libro della Giungla”. Ma so che una grande immagine verticale di quale film, con Topolino, ZP e tanti altri personaggi, gigante compreso, esiste, pur non essendo la locandina effettiva, ma piuttosto un “materiale promozionale”, che peraltro apparve anche come copertina di “Topolino”.
    Insomma, in generale la scelta è caduta anche su corto-mediometraggi che vadano oltre il 1953 (“The Simple Things”), ultimo con Topolino tra i classici. Ma questi sono veramente pochissimi!
    Nello specifico, tu hai mai visto locandina e poster di “Runaway Brain”?
    Prima di risponderti, ho voluto controllare,
    Possiedo il poster, l’ho qui davanti a me. Credo che siamo veramente in pochi ad averlo (e in copia “mint”), perché mi è stato consegnato come una “novelty” assai particolare direttamente da un dirigente della Disney di Parigi quando il film uscì, nel loro vecchio edificio a un passo da Champs-Élysées dove non sono più da anni.
    Ti lascio per il momento con questa domanda e (dato che c’è una ragione precisa per cui te la faccio), credo che non potrò esimermi dal mostrartelo, ‘sto poster, in qualche modo.
    Non ero in Italia quando uscì nelle sale, ma non credo che da noi ci sia mai stata una versione tradotta di questa immagino che, anche in versione “latta”, non avrebbe lo stesso significato…
    Ciao!
    L.

  • Pacuvio |

    … che poi quel mio “una buona fetta” è un po’ fuoriluogo, visto che in quegli anni e nei precedenti è stato prodotto pochino (senza considerare i mediometraggi)… 🙁

  • Pacuvio |

    Scusa l’insistenza, Luca… ma riguardo il mio post su Disney Story?
    Mi basterebbe che tu dica che la collana è aperta anche a una buona fetta di locandine-targhe anni ’90/’00… 🙂
    Roberto

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