BUON NATALE COL PICCOLO RE

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Tra i documenti storici (senza farla troppo pomposa) che mette conto rivistare c’è The Little King, questo delizioso personaggino creato da Oscar E. Soglow, meglio noto come Otto Soglow, che ebbe in Italia una certa fortuna. Sii legge fosse stato a suo tempo bandito dai giornali del nostro sciagurato Stivale perché, trattandosi di “piccolo re”, poteva passare per una presa in giro al nostro “Pippetta”, il piccolo, riservato e muto (come il protagonista del fumetto di Soglow) reuccio Savoia, costretto a convivere con disagio insieme all’energumeno Mussolini, rispetto alla cui disastrosa ascesa aveva avuto comunque una caterva di nefaste responsabilità.

Negli anni Sessanta del secolo scorso, per fortuna, squagliati gli assurdi pregiudizi del Ventennio, The Little King ha avuto un posto d’onore nel momento della riscoperta degli eroi classici del Fumetto, anticipando addirittura la nascita di Linus e delle riviste epigone.

Presentato nel leggendario volume apripista I primi eroi, edito da Garzanti, ha avuto l’onore di un atipico volume tutto per sé nell’altrettanto seminale collana, sempre di Garzanti, intitolata L’età d’oro del fumetto. Qui, il Piccolo Re è in bella mostra fra Bibì e Bibò e il Signor Bonaventura, Buster Brown e Braccio di Ferro, e un pugno di altri.

Poi, un volumetto della collana Gli Oscar a fumetti, un altro della Sugarco (curato sa Sergio Trinchero e Rinaldo Traini) e di nuovo nelle nebbie dell’oblìo.

Oggi, lo rispolvera Cartoonist Globale, con una tavola a mo’ di esempio della linearità e pulizia grafica di Soglow, paragonabile per certi aspetti ai nostri Sergio Tofano (assai) e Antonio Rubino (un po’), un esempio di merchandise a inizio post (giocattoli lignei che sarebbero un ottimo presentino natalizio per i collezionisti del ramo) e uno dei suoi rarissimi cartoons, appunto una interpretazione natalizia, con tanto di Santa Claus, datata 1933.

Little_king

Per chi lo “regge”, ecco anche un tempo supplementare.
Un secondo cartoon del Piccolo Re, simpaticamente sciovinista secondo gli stereotipi del tempo. E’ Sultan Pepper (1934).
Messo in rete da Erika Glover all’inizio dell’anno, è così commentato da lei:

I love old classic cartoons and on a compilation set from Mill Creek Entertainment featuring 150 of your classic favorites, I found this little gem from 1934.
Very interesting what people could get away with back then (and what was considered acceptable treatment of women). Seriously, this cartoon is chalk full of wholesome goodness and of course stereotypes… a horny king, chauvinist Sultan, harlot wives etc. Well, according to the credits, it IS an official film.
I tell you this… I don’t want to be the 13th person at the table!

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  • Paola |

    Che ganzo, Papele!
    🙂
    Mi togli le espressioni di bocca!

  • papele |

    a tutti i Berlusconiani prima o poi la cacca che esce dal bellimbusto puttaniere da strapazzo VI SEPPELLIRA’

  • Moerandia |

    Il Piccolo Re (che ho letto sia su Eureka che sull’Oscar Mondadori) è una delle serie più carine pubblicate in Italia, tra l’eleganza del disegno e l’abilità di riuscire a mettere al centro dell’azione un protagonista muto (riuscire a far ridere senza parole richiede una discreta abilità, ed autori come Athos Careghi ed il compianto John Miles sono persino da invidiare). Il Re che vede la degradazione di un sergente, sciabola spezzata, via le decorazioni, e decide senza dir niente a nessuno, fatta irruzione di corsa, di tagliargli una parte della lunga barba è semplicemente la battuta che oltre a far ridere non stanca mai. Insomma, un autore che non segue l’onda ma che con altri la solleva. E naturalmente, come al solito, i lettori che mandavano lettere ad Eureka del tipo “Ma perchè non eliminate il Perkins di Miles e non ci mettete al suo posto un fumetto del terrore” (sic), se la prendevano con questa serie ed altre simili. Chissà perchè gli amanti delle serie più violente chiedono sempre di lasciare a bocca asciutta i lettori delle serie meno violente (come nel caso dell’eliminazione dalle pagine Star dell’Hulk di Mantlo/S.Buscema) … >:-(
    Non si chiamava Otto Soglow? E’ in errore anche Wikipedia? http://en.wikipedia.org/wiki/Otto_Soglow
    Buone Feste 🙂
    G.Moeri

  • Vernon |

    Sì, sì… Lele se le va a cercare con la lanterna.
    Io nn mi permetterei mai di dire che tutti quelli che votano Berlusconi sono corruttori di giudici (e altri).
    Perché so che non è così!
    Vernon

  • Palmizio Congliatti |

    Ho visto che Cartoon Brew ha pubblicato dopo di voi il cartoon di Natale del Piccolo Re.
    Fate a scambiarvi i materiali, eh?
    Credo che Soglow non sia mai chiamato “Otto”, se non nella fantasia dei giornalisti italiani.
    Nel libro del Piccolo Re della Garzanti si chiama semplicemente “O. Soglow” e nell’articolo di presentazione non viene mai nominato (per nome).
    Ci penserà Strazzulla a inventarlo, per l’enciclopedia-dizionatio “I Fumetti” della Sansoni.
    Ho anche controllato sull’Enciclopedia di Luciano Secchi e Maurice Horn, ed è “Otto” anche lì.
    Ma le fonti americane sono indiscutibili. qui ho trovato la sinopsys e i credits del film natalizio:
    Directed by Oscar E. Soglow and Jim Tyler.
    In this the Little King strip, the kindly king drops down to the village to window shop and drop a letter to Santa on Christmas Eve and befriends a couple of hoboes.
    The two men and the king hit it off and go back to the palace to wake up together and celebrate Christmas. Excellent animation and drawing.
    Notes: Written by Soglow. Produced by Amadee J. Van Beuren. The music is by the ubiquitous Winston Sharples.
    Palmizio Congliatti

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