La verità è questa: il post di oggi non interesserà quasi a nessuno.
Lo “licenzio” nel tentativo di trasformarmi nel titolare di un blog il più elitario possibile, in controtendenzissima in una società nella quale i più scalpitano dissennatamente verso una qualche fama, uno straccio di successo, una cassettata di soldi, un tot di acidità di stomaco, la potenziale autosmaterializzazione, il lifting e il siliconamento obbligatorio.
Come diceva in passato anche Lexi, la politica americana non interessa praticamente a nessuno in Italia; i post sul tema dell’opinionista repubblicana, cacciatrice, residente in California, sono fra tutti i meno visitati e non c’è da stupirsene. Già abbiamo troppi grattacapi nostrani, dall’Alitalia rottamata ai tagli di posti dei lavoro a tappeto annunciati e resi operativi dal Governo, senza contare i tanti e insopprimibili guai elencabili per cognome, più o meno in ordine alfabetico.
A parte questo sorridersi di premesse, giungo in soccorso di chi volesse togliersi il dente in un paio di minuti e mezzo, poco più.
I due video che seguono compendiano, bignamizzandole, la convention del Partito Democratico e quella del Partito Repubblicano in un minuto per ciascuna. Un bel risparmio di tempo e di energia, no?
Cominciamo con la Democratic Convention, sintetizzata in un minuto e trentasette secondi spaccatii dal canale 23/6…
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A seguire, ecco la Republican Convention, sintetizzata in un minuto e trentotto secondi.
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Il minuto aggiuntivo concesso al partito di McCain dimostra una volta di più la propensione dei media (non solo in Italia) a parteggiare per le Destre.
🙂
Chi ha la connessione un po’ fràcica, forse avrà qualche difficoltà a visionare i video in modo scorrevole, ma (scherzetti a parte), vi consiglio di farlo, vi doneranno un mezzo sorriso di sguincio.
Potrà rifarsi con questo cartoon di YouTube, che scorre forse meglio.
Il suo titolo è L’orso Yoghi Bush e Bubu Cheney.
Fra gli altri personaggi del corto c’è anche l’ecologista Al Gore, nella parte del ranger del parco Jello Stone (scritto proprio così).
Absit iniuria verbis, come direbbe Giulio Cesare Cuccolini.
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Manco a dirlo, i disegni e il pupazzo di Obama provengono dalla fabbrica di John Kricfalusi.
Per i servizi, molte grazie a Kevin Allocca, un creativo che non ha bisogno di inventarsi pseudonimi ridicoli per restare nell’orecchio del suo pubblico.