Ecco il seguito del dibattito impostato qui da Claudia Checcaglini. Partecipate compatti!
E’ un dato di fatto che in Italia l’umoristico non ha successo e forse neanche viene considerato molto.
La cosa ancor più buffa è che Oltralpe è un genere molto importante, che dà vendite ottime anche se, anche lì, non gode di gran fama. Certi autori sono apprezzati, come Zep. Forse, anche lì le nuove leve preferiscono andare verso un genere più personale e magari con più pathos, non so.
Sicuramente c’è una certa educazione sbagliata che considera l’umorismo un genere leggero, facile, cosa che poi spesso non è. Il lavoro dell’autore è difficile deve avere un grande senso critico, vedere le situazioni da un altro punto di vista per farvi ridere deve interpretare una scena in un modo diverso da quello che voi immaginate. Il tratto deve essere fresco e plasmabile. I personaggi devono potersi deformare all’occorrenza senza perdere credibilità, quindi serve tanta conoscenza anatomica e della sua tridimensionalità.
Io e Fabio (Lai, NdR) lavoriamo da diversi anni, soprattutto Fabio, a fumetti del genere e posso dire con certezza che danno buonissimi guadagni e hanno una diffusione forse anche migliore degli altri generi, ma forse è anche questo un motivo di reticenza nei confronti dell’umoristico. Il fatto che sono fumetti che li comprano tutti anche i non amatori del genere, si trovano anche al supermercato. Forse sembrano troppo commerciali.
Fatto sta, come dicevo, che ci sia un numero considerevole di persone che tenta una strada in Francia. ma il fumetto umoristico francese spesso non trova adepti, e c’è mancanza di autori.
E’ vero però che a noi, dopo diversi anni di lavoro e vendite notevoli, non ci conosce nessuno (niente interviste nè traduzione delle opere in italiano).
A me e Fabio non importa granché, siamo felici e contenti per quel che facciamo e non ci serve molto altro, ma dico questo perché devo riconoscere che fama e gloria non sono di questo genere. E forse chi le cerca facendo fumetto l’umoristico è da sconsigliare.
Questo mio post non vuole essere un lamento né, tanto meno, un post nostalgico. Più che altro è un’ode al fumetto umoristico, a chi lo fa e lo ha reso grande ovunque.
Ciao e a presto!
Replica di Fabrizio Mazzotta
Il topic era troppo ghiotto per non intervenire!
Alcune precisazioni: in Francia e in Belgio il fumetto umoristico e/o per ragazzi è vivo, vegeto e gode di ottima salute!
Non ci sono più vendite stratosferiche come una ventina d’anni fa, ma bisogna mettersi d’accordo sul concetto di vendite: oltr’alpe un cartonato di 15/18 euro vende di media anche 500.000 copie, qui da noi lo stesso titolo, forse, venderebbe a malapena 200 copie. Poi ci sono i casi di Astérix, Lucky Luke o dei Puffi, che arrivano a venderne anche un milione, ma sono personaggi storici, radicati nell’affetto dei lettori vecchi e giovani.
Il catalogo dell’editore Dupuis, per fare un esempio, ha una vasta scelta di titoli umoristici: Garage Isidore, Boull & Bill, Gaston, Cupidon, Kid Paddle, Cèdric, Johan et Pirlouit, Benoit Brisefer, Agent 212, Jojo, Il piccolo Spirou, Melusine, Les Peitis Hommes, Papyrus, Les Crannibals, Les femmes en blanc, Violine, Psy, Les tuniques bleu e Spirou… tanto per citare quelli che mi vengono in mente!
Ma ci sono svariate case editrici come Le Lombard, Glènat, Vents d’Ouest, Soleil che nel loro catalogo hanno autori e disegnatori di stile umoristico e per ragazzi.
E in Italia?
Continua nel post immediatamente seguente. Intanto, fra le varie immagini, quelle in apertura sono ricavate da due libri disegnati per il mercato francese da Fabio Lai: quella con i poliziotti è tratta dall’albo edito da Jungle sulle tecniche su “Come sbarazzarsi dei cons”. Dovrò studiarmelo a fondo.
L’altra è tratta dall’albo Vive la retraite, edito per Soleil sul tema dei neo-pensionati. a chi verrebbe in mente, in Italia, di affrontare argomenti del genere a fumetti?
Sopra, a destra, una foto del remoto 1987, con il tenutario del presente blog e uno scatenato Fabrizio Mazzotta immortalati nel corso di uno spettacolo estivo in piazza, a Sant’Agata i Due Golfi (ridente meta balneare della Penisola Sorrentina), prima che l’eccessivo carico di corrente elettrica impiegata dagli spot per il palcoscenico mandasse in tilt la centralina lasciando al buio per una notte l’intero paese.
Senza scherzi, non riuscimmo in alcun modo a completare il lungo e complesso spettacolo, lasciando a casa una compagnia teatrale e qualche centinaio di ragazzini in attesa di ricevere i diplomi da quei Maghi Zurlì di turno che talvolta ci tocca essere. Franco Fossati, che con Federico Fiecconi e altri VIP era fra il pubblico, mi rimproverò la conduzione “troppo elettrizzante” dello show.
Fabrizio ricorderà, suppongo, lo sconcerto di quella tragica serata…
Qua e là, un paio di copertine di cartonati francesi con il signor Spaghetti, caricatura dell’italiano medio realizzata dall’italiano all’estero Dino Attanasio.
In mezzo al post, un cartoon ineludibilmente comico, d’epoca, polticamente scorretto e caduto nel pubblico dominio (quindi, chi vuole se ne può appropriare). Si tratta della versione ricavata da una pellicola in 16 mm. della Castle Fiilm di Scrub Me Mama With A Boogie Beat, di Walter Lantz, realizzato per la Universal. Un cartoon amatissimo da Robert Crumb