Davide Calì, almeno uno e trino, è un vignettista, illu-
stratore e fumettista di in-
discusso talento e di notoria versatilità, che come tanti altri colleghi suoi e miei e nostri non riesce a trovare nella be-
neamata Penisola un modo per esprimere al meglio il furore raffigurativo che ha dentro, per dirla col poeta.
Ma in Francia, al solito, le co-
se stanno un po’ diversamente (si legga: MEGLIO). In occa-
sione del San Valentino è uscito il suo ultimo libro J’aime t’embrasser, per i tipi delle Edi-
zioni Sarbacane (chi vuole vederlo un po’ più a fondo, magari per richiederlo, può farlo qui: www.editions-sarbacane.com).
Qualche immagine sul tema sta, sparpagliatamente, anche in questo post.
La presentazione essenziale dell’opera, invece, qui:
Une collection de baisers élégante et raffinée, servie par un immense dessinateur!
Après leur réflexion remarquée sur le temps qui passe, puis la guerre, les auteurs de Moi j’attends et l’Ennemi se penchent cette fois sur l’amour.
Ce savoureux re-
cueil de souvenirs amoureux tisse en effet, à sa façon légère, l’histoire d’un amour, au fil des baisers échan-
gés ici ou là, en toutes circonstances : sur la plage en hiver, à la monta-
gne sous la pluie, dans la mer en plein été, à Paris, à Innsbrück ou en Italie, dans le train, au cinéma, à l’aube comme au cœur de la nuit…
Humour et ten-
dresse s’expriment ici avec sobriété, s’appuyant sur la finesse du trait comme de l’observation pour offrir un point de vue original, qui s’impose avec la force de l’évidence.Le talent de Bloch éclate, dans la tradition des plus grands : Sempé, William Steig ou Shel Silverstein.
Nel frattempo, Davide collabora anche a vari siti, variamente. Vuoi come illustrator-artista, vuoi come redattore.
Dopo esserci incontrati di sfuggita un secolo fa nei remoti anni totèmici, adesso ci siamo incro-
ciati ancora per una intervista che mi ha rivolto, le cui tre parti sono on line (e quindi leggibili) nel sito www.whipart.it, al quale vi rimando.
Non senza averne postato qui un minimo assaggio.
Il tema di base era il mio “solito” saggio Irripetibili – Le grandi stagioni del Fumetto italiano, pubblicato da Coniglio Editore (poche copie ancora disponibili, se lo accaparri chi può, e gli faccio buonprò). Ma poi, la discussione si dipana in qua e in là.
L’immagine intrusa che metto in apertura di post, e che potrebbe interessare a chi in questi giorni parla in questo blog di Frank McSavage e di Hanna-Barbera è un esempio di come l’orso Yoghi e il cane Braccobaldo sono stati raffigurati da noi, negli anni Sessanta, da Giu-
seppe Perego. Immagine rara, e caso singolare di un disegnatore “interno” (con contratto part-time) alla Arnoldo Mondadori Editore, non ancora il “Colosso di Segrate”, che dalla redazione di Topolino veniva imprestato a quella di Braccobaldo, poiché il direttore dei pe-
riodici dell’uno e dell’altro brand (Disney l’uno, Hanna-Barbera/Screen Gems l’altro) era il medesimo: Mario Gentilini.
Ecco un po’ d’ntervista:
Intervista a Luca Boschi: quel che resta di quegli anni irripetibili – PARTE SECONDA
Davide Calì – 07.02.2008
Continua la chiacchierata con Luca Boschi, autore ma soprat-
tutto critico di fumetto tra i più importanti in Italia. Il fumetto nel nostro paese sembra affrontare l’ennesima crisi, ma que-
sta volta non sono tanto le vendite a risentirne quanto la creatività gli autori italiani rimasti, da più di un decennio senza spazio.
Quale modello di rivista d’autore per ragazzi vorresti vedere nelle edicole?
Una rivista antologica per ragazzi, con stili diversi e ben iden-
tificabili dei suoi autori, con grafiche non omogeneizzate fra loro in base a model sheets a cui tutti devono ricondursi. Nel vecchio «Corriere dei Piccoli» c’erano Jacovitti e Toppi, Pratt e i francesi, le gag demenziali di Castelli e il racconto epico al fianco di avventure di genere (we-
stern, giallo, fantascienza, fantasy)…
Tanti stili diversi sia graficamente che narrativamente, che aiutavano i ragazzi nella loro for-
mazione del gusto: la platea che qualche anno dopo si sarebbe rivolta alle riviste facendole vivere, al pari di quanto avveniva oltralpe.
Ecco: la prima cosa da fare in Italia è creare una rivista per ragazzi, sfidando gli enormi ostacoli che ne hanno intralciato la nascita sino ad oggi.
Il fumetto appare nelle edicole sempre più spesso come allegato: diversi quoti-
diani propongono il fumetto col giornale: cosa pensi di questo tipo di opera-
zione? E’ positiva o è un bidone?
Positiva; io ho contribuito massicciamente a questa operazione, non so più collaborando a quante collane (le due antologiche e lunghissime dei «Classici di Repubblica»; «Topolino Story», Valentina e una nuova collana non ancora uscita per il «Corriere della Sera»; Corto Malte-
se, Pazienza e Giardino per L’Espresso»; i personaggi della War-
ner Bros. per «Panorama»…).
I lati negativi dell’operazione sono i seguenti: prima di tutto, purtrop-
po, si tratta sempre di materiale già pronto da riciclare, mentre la vera sfida sarebbe quella di creare nuovi fumetti da allegare ai periodici; in secondo luogo, è negativa la conseguenza che chi acquista i libri a fumetti, molto spesso li ripone nello scaffale senza leggerli. Sono dei collezionabili, e spesso fanno appello a stimoli diversi da quello della lettura (quello del pos-
sesso, soprattutto). Così facendo non si allarga l’area della conoscenza.
Basta! Il resto su Whipart (http://www.whipart.it/)!
Vi consiglio di avere pazienza, perché orientarsi in quelle pagine è un’impresa niente male, peggio del labirinto di Alice, per le mie non addestratissime capacità nautiche.
Nella foto a lato, un’autoraffigurazione graffiante di Davide, realizzata, si potrebbe dire, con la violenza deglli acuminati vertici delle dita. Ognuno deel quali potrebbe essere definito “L’un-
ghia di Calì” (si veda http://coa.inducks.org/story.php?c=I+TL++183-AP).
Vabbe’, scherzavo…
Il © dell’orso Yoghi e di Braccobaldo è ©Hanna-Barbera/Cartoon Network,