ÉPICTÈTE ECCOLO QUA!

Foglio

Gli altri pezzulli del reportage sul Festival internazionale della Bande Dessinée di Angoulême languono, ma ecco una notizia che, a grandi linee, vi si può collegare (anche solo per il fatto personale che alla kermesse ho incon-
trato entrambi gli autori di questa nuova serie)…

Testata

Qui si parla di Epic-
tète
, che è una nuova serie a fumetti (strisce per la precisio-
ne) scritta da Guillaume Bianco (Will, Hot-Dog…, si veda il suo blog al seguente address: http://guillaumebianco.blogspot.com/) e disegnata da Sergio Algozzino, che gioca sul con-
cetto di fumetto con un personaggio che non vorrebbe altro che evadere dalla striscia in cui viene disegnato.

Strip

Ecco come si autodescrive il personaggio:

“Je m’appelle Épictète.

Je suis né de l’imagination torturée de Guillaume Bian-
co, et de la plu-
me angoissée de Sergio Algoz-
zino… En bon souffre douleur, mon nom a été inspiré de celui du célèbre esclave philo-
sophe boîteux… Il s’était laissé cassé la jambe sans broncher… Difficile de faire preuve d’ironie et de resté stoïque lorsque l’on est prison-
nier d’une case de B.d… Et l’actualité qui ne fait rien pour me remonter le moral…”

Épictète

Così, invece, descrivono i due autori il loro progetto:

“Pubblicato oltralpe mensilmente (sul Lanfeust Mag della Soleil), approda adesso sulla rete con un blog che alternerà strip a piccole animazioni e cazzatelle varie.

In continua evoluzione, siamo ansiosi di avere un vostro parere.
I commenti saranno graditi.

http://epictete.splinder.com

Precauzione per l’uso: è in francese (almeno per il momento).”

Ce n’eravamo accorti!

© Bianco/Algozzino

  • Luca Boschi |

    Er…
    Ti rispondo anche nel thread dedicato a questi personaggi (il successivo). In ogni caso… Intendevo… che i disegnatori ad essersi occupati di Barney Bear sono parecchi. Escludiamo a priori la serie in cui ha a che fare con i due nipotini Fuzzy e Wuzzy, alla quale partecipano Phil DeLara, Lynn Karp e altri.
    In almeno una storia, Barney ha a che fare con Toc Toc lo scoiattolo (lo Screwball Squirrell di Tex Avery). Se ben ricordo è opera di Harvey Eisenberg, per un Dell Giant. Eisenberg dovrebbe anche aver disegnato qualcosa con Mooseface-Mastro Scrocco- Grancervo…
    In questa serie con Benny Burro, Gil Turner non è il solo successore di Barks.
    Proseguo in coda al post successivo, okay?
    L.

  • Andrea Ippoliti |

    Scusami, ma non sono sicuro di aver capito bene la domanda.
    Mi chiedi di identificare l’ autore della tavola di cui hai postato la versione italiana e che non è Barks? Però poi, menzioni tu stesso Gil Turner…sono un pò disorientato sul quesito.
    A me, in quel posto, compaiono solo due imagini, una di Barks e l’ altra la tavola suddetta che se non erro tu già attribuisci a Turner, no?

  • Luca Boschi |

    Certo, Andrea!
    Mi sto mordendo le mani, un sacco di post arretrati da inserire, anche richiesti (di Alberto ho cose favolose) e non riesco a farlo superando il ritmo (già alto) di uno al giorno.
    Le settimane corrono come lepri impazzite, nel frattempo.
    Ho praticamente pronto il post su McSavage, di Alberto. E ho anche un lungo excursus su una nuova serie televisiva con “ometti” in via di programmazione sul Disney Channel, che attende di essere messo on line.
    Ma Marty Taras giungerà presto. L’uscita dei LGDDP aveva la precedenza, data l’operazione clamorosa e senza precedenti che di fatto è.
    Cosa mi dici del post che segue, quello con Mooseface McElk?
    Sai individuare gli autori che non sono Barks e Gil Turner? Uno di essi è bravissimo, un genio, e siamo certi che provenga dalle file dei disegni animati. Scuola Van Beuren, o “early” Paul Terry, probabilmente, o forse un collega di Grim Natwick Milt Stein per i film di Popeye o Betty Boop, come sembra di dedurre dai suoi personaggi umani.
    Hai capito a chi mi riferisco?
    L.

  • Andrea Ippoliti |

    Rieccom che vado of-topic…..
    Luca, posterai per caso nel futuro vicino l’ eccellente Marty Taras-O-Pedia di Alberto? (della quale ebbi un’ anticipiazione tempo addietro). Just curious.

  • Sara' mago lui ma sono mago anch'io |

    Bene Bianco e Algozzino, ma ho un’altra questione da porre.
    Mi è capitato per le mani un romanzo di J. Saramago, portoghese, premio Nobel, dal titolo ‘Saggio sulla lucidità’. Come dice Wikipedia, in questo scritto i risultati delle elezioni amministrative in una capitale senza nome di un paese, anch’esso senza nome, mostrano l’insolita preferenza dei cittadini (oltre il 70%) per le schede bianche. Il governo del paese, retto da un non meglio specificato p.d.d. (partito di destra), che si contende il potere con il p.d.m. (partito di mezzo) e il minoritario p.d.s. (partito di sinistra), decide di far spiare i cittadini dalla polizia e di indire nuove elezioni, annullando le precedenti.
    Nonostante i metodi molto duri e repressivi, la polizia non riesce a scoprire nulla di nuovo, non c’è nessuna traccia dell’organizzazione criminale e sovversiva cercata dal governo, e le nuove elezioni danno un risultato ancora più sorprendente: l’83% delle schede scrutinate risulta essere composto da schede bianche.
    Visti i pochi progressi delle indagini, il governo decide di auto-esiliarsi e di porre la capitale in stato d’assedio, ritirando ogni traccia delle istituzioni centrali, comprese le forze di polizia, eccetto per quel che riguarda elementi che hanno il compito di scoprire le cause di quanto avvenuto. Ben presto viene compiuto un attentato in una stazione della metropolitana, che lo stesso governo, nella persona del ministro dell’interno, ha ordito, ma la colpa viene addossata ai cosiddetti biancosi, cioè all’organizzazione sediziosa accusata dal governo di aver fatto votare scheda bianca alla grande maggioranza della popolazione della capitale.
    In risposta a un lancio di volantini sulla città da parte del governo, una lettera giunge nelle mani del presidente della repubblica, del primo ministro e del ministro dell’interno.
    Un uomo, che si rivela essere il primo cieco, confessa di conoscere una donna che al tempo della “cecità bianca” di quattro anni prima, era stata l’unica a non perdere la vista e aveva anche ucciso un uomo. Effettivamente, in Cecità, la donna (denominata la moglie del medico) aveva ucciso un uomo, che, insieme ad altri ciechi, costringeva una parte delle persone internate, dal governo, in un ex manicomio, a scambiare il cibo con rapporti sessuali. Il ministro dell’interno mette immediatamente in relazione la cecità dell’epoca e i risultati delle elezioni, sostenendo che la “colpevole” della sedizione non poteva che essere l’unica a non essere diventata cieca anni addietro.
    Ora, mi chiedo come questo si possa applicare alla situazione italiana.
    Sarà mago lui, ma sono un tantino mago anch’io

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