Anche la domenica sta sfumando, dopo le due intense giornate in cui Luciano Gatto, con il simpatico e bravissimo Giovanni Romanini, è stato accolto da oceaniche folle di ragazzini, introdotto dall’abile Pier Luigi Gaspa, presso la Biblioteca San Giorgio, dove la mostra per-sonale dei due grandi fumettisti italiani prosegue ancora per una settimana (a ingresso libero).
Se ne parlerà un bel po’ nei vari siti i cui rappresentati hanno partecipato alla kermesse, dal gruppone del ddbit-I.N.D.U.C.K.S. a Neurocomics, al Papersera (vedi alle pagine intorno a questa: http://www.papersera.net/cgi-bin/yabb/YaBB.cgi?num=1186649378/15), che ha registrato l’intero incontro-dibattito, intorno al quale si sono riuniti di nuovo i “quattro moschettieri toscani” che cavalcano da vent’anni attraverso svariate avventure in questa formazione: Alberto Becattini, Leonardo Gori, Andrea Sani and the poor me.
Ma bando alle ciance, è giunto il momento di svelare il risultato del quiz che ha attanagliato cuori e menti dei frequentatori di questo blog per una settimana: quello relativo al disegnatore misterioso di Picchiarello.
Il “Lantz Italiano” in questione è (ebbene, sì) NICOLA DEL PRINCIPE, al quale dedicherà un volume l’amico Graziano Origa, quanto prima (con un minuuuuuuscolo contributo del sottoscritto).
Attraverso gli indizi dei giorni scorsi sono emerse anche altre interpretazioni e attitudini del bravo e prolificissimo fumettista di Pescasseroli domiciliato nella cintura milanese.
Erano indizi depistanti, certo. Ma sono stati sufficienti a far rispondere in modo sostanzialmente corretto il nostro doppiator-fumettista preferito: Fabrizio Mazzotta, che ha riconosciuto la “falsa strega Nocciola” di Nicolino.
Ecco la pagina per intero di quella storia, uscita su “Trottolino” n. 10 del 19 maggio 1961, col titolo “La scopa a reazione”. Del Principe aveva battezzato “Giacomina” il clone di Nocciola.
Ha avuto buon fiuto chi, come Paolo Castagno, ha sospettato che la strega della quale avevo postato un paio di vignette fosse solo un “doppione” della co-protagonista del cartoon (e della storia) “Trick or Treat”, immortalata con Trottolino e Sammy in pose ricavate da altrettante vignette di Carl Barks.
Analogamente, l’altra strega, questa volta giovanissima e con cappuccio rosso, non era Wendy, bensì la “nipotina della strega Bisteccona”, presente nella storia di Del Principe “Gigetto, lo stregone”, uscita su “Soldino” n. 3 del 2 febbraio 1962.
Qualcuno aveva rintracciato solo qualcosa dello stile di Del Principe nelle vignette di Picchiarello, ma aveva tirato in ballo anche qualche suo possibile collaboratore, non individuandone una linea “troppo pura”.
In realtà, anche quello di Picchiarello è “puro del Principe”, ma le sue vignette appartengono a una fase della sua evoluzione ancora un po’ acerba, Almeno dal 1959 la sua grafica sarebbe divenuta superlativa e tipica, anche proprio alla naturalezza con cui Nicolino riusciva ad amalgamare personaggi e stili altri all’interno del suo.
In questo periodo, Del Principe è una spugna: nelle sue tavole si trovano cascami di Harvey Eisenberg, Giovan Battista Carpi, Warren Kremer (vedi il clone di “Wendy”) e (occasionalmente) anche Carl Barks, dato che la strega in tutto simile a Nocciola compare in ben due storie.