Fortunatamente, ogni tanto qualcuno si ricorda dei nostri geni dell’immagine, e si industria per render loro omaggio.
Quello a cui mi riferisco l’avete già letto nel titolo, è Paul Campani, “Paolo” all’anagrafe, oggetto di una appassionata mostra che sarà inaugurata il 1 settembre a Modena.
Qui trovate un po’ di informazioni e la locandina, e una scansione della cartolina pubblicitaria, fatta per noi da Massimo Bonfatti, dove i personaggi si vedono fino a un certo punto, in quanto è “prismatica”, con due movimenti, come le vecchie figu del Formaggino Mio.
Paul è stato uno dei più grandi talenti di quella tradizione creativa legata al fumetto e al disegno animato che ha contagiato ed entusiasmato tanti fumettisti e animatori formatisi dal Boom economico in poi. Come i fratelli Pagot, come Sandro Lodolo, come i Gavioli, dei quali abbiamo parlato recentemente qui.
Sulle prime, Paul aveva seguito per i fumetti la linea grafica nordamericana di Milton Caniff (attualmente ristampato dalla Free Books); in particolare quella di “Miss Lace” e di “Terry and the Pirates”, che negli anni della seconda guerra mondiale avevano ispirato tutto il gruppo della rivista “Asso di Picche” (Hugo Pratt, Dino Battaglia, Ferdinando Carcupino, Damiano Damiani, Alberto Ongaro…).
Poi, viene l’epoca dei “Caroselli”, e Paul si getta nella mischia fondando la Paul Film, con Max Massimino Garnier.
Il ritorno trionfale ai fumetti avviene nel novembre 1963, quando l’editore milanese Franco Fasani fa uscire in edicola il primo numero del quindicinale “Girandola T.V.”, all’interno del quale vengono proposte brevi storie che hanno per protagonisti, tra gli altri, Toto e Tata, Svanitella, l’Omino coi Baffi della caffettiera Bialetti, Fido (Bau) e Angelino.
Dei testi di queste storie a fumetti si occupa lo stesso Garnier, mentre la parte grafica è affidata a Campani (che, tra l’altro, disegna tutte le copertine della serie e cura gran parte del lettering), a Leo Cimpellin, a Giancarlo Tonna, a Carlo Bracci, a Luciano Bottaro, a Guido Scala e a Romano Scarpa.
Insieme all’Omino coi Baffi (doppiato dall’attore Raffaele Pisu), Angelino è il primo grande personaggio animato di Carosello. Si tratta di un buffo angelo nasuto, con l’aureola sospesa sulla testa coperta da capelli scuri a zazzera, vestito di un candido pigiamino che gli nasconde a malapena il fondoschiena. Quest’ultimo forse per sottolineare la “purezza” angelica del personaggio, al quale si affianca un deliziosa Angelina, in molte raffigurazioni è caratterizzato da una sola natica! Ma il alcuni pupazzi in pvc e libri illustrati ne ha due…
Come Toto e Tata, anche Angelino rivela inoltre la curiosa caratteristica di possedere degli occhi in negativo: iridi bianche su cornee nere che Campani sceglie di adottare dopo un “provvidenziale incidente” avvenuto in fase di svilluppo della pellicola di uno short pubblicitario.
Diversamente dai due monelli, che nelle versioni a fumetti di Bottaro, Scala, Tonna e dello stesso Campani mantengono questa caratteristica, l’Angelino di Scarpa trasforma i suoi occhi in “occhi normali”, e solo Tonna ne recupererà la versione originale su alcune copertine.
Fra gli organizzatori della rassegna modenese c’è anche Claudio Onesti – Clod, al quale speriamo di strappare nei prossimi giorni qualche notizia in più.
I personaggi che tengo in mano nell’orrenda foto, invece, sono La Smorfia, La Smorfietta e il Riccardone, tre dei personaggi di Paul realizzati in figure sagomate nei primi anni Sessanta dalla società fiorentina “Ciro”. Sono materiali rarissimi, anche a causa della loro fragilità, essendo realizzati con la stesa plastica leggerissima impiegata nelle deperibili maschere di Carnevale.