Ho appena ricevuto alcune copie del secondo volume dedicato a Krazy Kat, Lettere d’amore in mattone antico. È pubblicato dalla Free Books (www.free-books.it), etichetta di Adriano Cerboni, che si avvale dell’eminenza grigia di Andrea Materia.
Si tratta di un eccezionale lavoro cucinato soprattutto da Francesco Spreafico, che si è preso la briga di tradurre (with a little help of the sottoscritto) una delle opere più ostiche del fumetto mondiale, oltre a riprodurne il lettering in modo direi encomiabile. Il risultato non puo’ che essere soddisfacente, addirittura mozzafiato per gli appassionati del fumetto americano d’epoca. Interessanti e fondamentali i contributi di Bill Blackbeard, il recupero di vignette d’epoca rare e ultra-introvabili, e anche l’apparato critico-lessicale, di sommo aiuto anche per chi non conosce troppo lo slang e le “cose sociali” dell’America degli anni 1927-1928, ai quali si riferiscono le tavole contenute nel volume. Il prezzo di appena 11 euro e 90 è davvero ottimo, per quanto il volume offre. Chi lo vuole, lo trova in tutte le fumetterie o anche nelle librerie meglio rifornite, e magari può accattarselo insieme al primo della collana (il terzo è in fase di avanzata realizzazione).
In appendice al volume ho inserito un po’ di immagini, con postfazione, che sono assenti nell’edizione americana della Fantagraphics.
Questa galleria è una lampante dimostrazione di come, in un arco assai ampio di anni, la memoria e l’influenza del gatto nero col fiocchino siano rimaste ben salde e reggano ancor oggi, periodo in cui, per fortuna, anche in Europa si ha accesso alle sublimi e un po’ misteriose tavole di Krazy. Dopo l’Italia, e il libro che nel 2005 raccoglieva le tavole domenicali di Herriman degli anni 1925-1926, anche la Spagna ha seguito il nostro esempio, presentando per i lettori iberici la medesima collezione ripresa dalla Fantagraphics, con minime differenze editoriali rispetto all’edizione Free Books; a una bella rilegatura cartonata ispanica, però, fa da contraltare un minor numero di apparati di commento.
Dato lo spirito di questo blog, nel prossimo post riprodurrà una vignetta di una serie concepita a suo tempo nell’italico Stivale, che a Krazy Kat si richiamava in modo diretto. Intanto, ecco un intervento tratto dal “Diario Vitt” dell’anno scolastico 1967-68, dove Benito Jacovitti riflette graficamente su Krazy Kat. Il testo dell’intervento, un po’ smangiucchiato a destra ma fa lo stesso (e con qualche piccola svista nei contenuti) è di Sergio Zavoli. Onore al merito. Già a quell’epoca osava scrivere di Krazy Kat in un “oggetto” così popolare, facendo di fatto didattica…