IL RESTYLING DI… DUCKTALES!

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Attenzione, non impressionatevi se le immagini di questo post e -ahinoi- della maggioranza degli altri appaiono tutte stiracchiare in orizzontale, deformi, irridenti rispetto ai loro contenuti.
Ciò è frutto del recentissimo restyling di tutto l’insieme di pagine, blog compresi, del Sole 24 Ore.
Sembra, per esempio, che siano saltati anche i corsivi (ai quali il sottoscritto tenne sempre tanto, quasi quanto ai congiuntivi), che non sia, cioè, pià possibile produrli. Ergo, se sono saltati anche nei miliardi di post precedenti, stiamo davvero belli freschi.

L’immagine di apertura, invece, sembra buona, non deforme, corretta.
Veniamo ai contenuti, trascurando la forma, che per il momento ci ricorda gli specchi più infedeli dei padiglioni del Luna Park.

Qual è il nuovo restyling della serie animata DuckTales, che vedrà la luce con un nuovo ciclo di episodi nel 2017, a cura di uno staff di animatori completamente nuovo?
Per il momento questa di inizio post è la sola immagine disponibile: una scenetta teaser che probabilmente ha abbastanza poco a che fare con la cifra grafica animata dei fotogrammi definitivi, me che ci lascia comunque intendere che aria tiri a Paperopoli e dintorni fra qualche mese.

Prima di tutto sembra che ci sia una maggiore fedeltà (o quantomeno vicinanza) allo stile originario di Carl Barks (se si pensa alla recente versione caricaturale di Paperino per i cartoons digitali televisivi di Mickey Mouse…).

Poi, fa sensazione la presenza di Paperino stesso (con un cappellino alla marinara diverso dal solito, più in linea con quello della moderna Marina e delle apparizioni nel primo lancio di DuckTales, datato 1986), forse in sostituzione dell’obsoleto Jet McQuack (oppure in alternativa? Vedremo).

infine, sia Qui, Quo e Qua, sia Gaia (Webby) compaiono in versione adolescenziale o giù di lì, probabilmente per ragioni di Marketing: il target di questi film, e dei fumetti che ne conseguiranno, sembra esserzi alzato e l’identificazione dei giovani fruitori con l’ultima generazione di Paperi DucTalesiani deve essere garantita.

Un secondo restyling viene impresso alla rivista filobarksiana UACK!, che dal prossimo numero, il ventiquattresimo, si trasforma in Paperopoli.

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Cosa conterrà?

Ne parleremo di persona sabato prossimo a Rho, in quel di Cartoomics.

Il comunicato stampa ufficiale indica queste caratteristiche topografiche e contenutistiche:

Sabato 12 marzo, ore 11.30, Agorà 2Uack! si rinnova
Il mensile Uack! si rinnova e presenta Paperopoli, bimestrale in edicola da aprile 2016 che prende il nome dalla città dei Paperi creata da Carl Barks. La nuova serie ospiterà Barks e artisti italiani e stranieri di fama mondiale. Incontro con Lidia Cannatella e Luca Boschi (al quale parteiperà anche Valentina De Poli).

In quella occasione, a Cartoomics, uscirà anche ii numero sessantottino di quello che confidenzialmente chiamiamo IMA.

1968pg

Per chi non conoscesse la serie animata alla quale ci siamo riferiti, qualche nota for dummies. Il 18 settembre 1987, preceduto da una ridda di comunicati commerciali, sui teleschermi americani debutta in prima serata sottoforma di film speciale, lungo ben due ore. Il suo titolo originale è Treasure of the Golden Suns (Il tesoro dei soli d’oro).

Sotto possiamo gustarcene la singolare versione hindi.

Segue la versione originale in lingua inglese, ma von una fioca illuminazione centrale che fa inumidire di bava le fauci.

Segnava l’esordio di questo serial destinato a superare ogni precedente record di ascolto per i disegni animati trasmessi alla TV. Le sue puntate successive, della durata di mezz’ora circa ciascuna, sono introdotte da una sigla animata che per l’epoca appare ai teleutenti dai ritmi molto accelerati (ora l’effetto è ampiamente svanito), nella miglior tradizione lucas-spielberghiana e da un logo, appunto DuckTales, che ricorda molto da vicino quello di Indiana Jones.

Le avventure di DuckTales sono portate avanti per ben 95 episodi: ai 65 della prima stagione ne furono infatti aggiunti altri 30 per la seconda. Il personaggio più importante di ogni avventura (proseguo la trattazione for i soliti dummies), salvo rare eccezioni, è Paperon de’ Paperoni, accompagnato dal trio Qui, Quo e Qua.

Il grande assente dalla serie televisiva per assurdo, è proprio Paperino, spedito nella prima puntata in Marina (dove sarebbe stato richiamato improvvisamente) e ricomparso assai sporadicamente in seguito, ad esempio per scontrarsi con Macchia Nera.

Più o meno in contemporanea alle avventure televisive di DuckTales, vengono realizzati molti episodi a fumetti con lo stesso cast, storie che talvolta, anche se non necessariamente, riprendono trame analoghe a quelle dei film (che a loro voltasi si ispiravano in buona parte a fumetti preesistenti).

Diffusi in tutto il mondo, questi fumetti “eroici” sono stati affidati per la loro realizzazione soprattutto ai fumettisti argentini attivi nello stu- dio di Jaime Diaz, ma anche il cartoonist americano William van Horn ha voluto cimentarsi in questa impresa, ideando qualche episodio originale. Alcune avventure di Jet McQuack, con una Banda Bassotti riveduta e corretta e con un nuovo Cuordipietra Famedoro in kilt sono invece state create dal gruppo danese Egmont.

Dal serial TV allo schermo cinematografico il passo non è difficile. A cavallo tra gli Stati Uniti e la Francia, così, nel 1990 viene realizzato il lungometraggio Zio Paperone alla ricerca della lampada perduta (DuckTales the Movie: Treasure of the Lost Lamp), diretto da Bob Hathcock.

E anche in questo caso, com’era da immaginare, non è mancata una parallela versione a fumetti, che seguiva in modo più che fedele la sceneggiatura del film.

Infinissimo, anche il terzo restyling merita di essere segnalato.
E’ quello dei vari blog del Sole 24 Ore!