JOSE' ORTIZ, R.I. P.

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OrtizNon può essere un Buon Natale quello che si avvicina con la notizia della scomparsa di José Ortiz Moya.

José se n’è andato ieri a Valencia; era nato a Cartagena il 1º settembre 1932.
La sua foto sopra lo ritrae molto diverso da come lo ricordiamono, quando pubblicava, con storie rilanciate in seconda battuta, anche per la casa editrice Comic Art, diretta da Rinaldo Traini.

La foto a destra dovrebbe essere di quel periodo.

Negli anni Settanta l’avevamo apprezzato quando disegnava fumetti horror per la rivista americana Creepy, quella di Zio Tibia, e poi per Eerie e Vampirella, tutte della casa editrice Warren Publishing.

Ma il suo primo significativo successo era di molti anni prima. Bisogna risalire al 1958 con la saga storica, di sua creazione, Sigur il vichingo, pubblicata dall’editore Toray.

Ortiz trascorre gli anni Sessanta lavorando in Gran Bretagna; sue sono molte storie di guerra pubblicate sulla rivista Eagle.

Nel 1981, in Spagna, Ortiz aveva intrapreso un’importante e duratura collaborazione con Segura (entrambi erano stati ospiti a Lucca, al Salone Internazionale dei Comics, poco tempo dopo, avevamo le camere vicine e facevamo colazione insieme, sometimes).

In tandem avevano creato varie serie fra cui Morgan, Jack lo squartatore, Burton & Cyb, Ozono, se non erro al servizio di Raphael Martinez.

Dal 1993, il disegnatore spagnolo entra a far parte dello staff di collaboratori della Sergio Bonelli Editore, illustrando storie per Tex (la sua prima storia sul Texone n. 6, “La grande rapina”), e in seguito per Ken Parker, Dylan Dog e Magico Vento.

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Ma sta tutto scritto, più o meno, in Wikipedia, non ha senso dilungarsi.

E peraltro, il sistema è talmente scassato che, salvo colpi di scena, non consente di caricare ulteriori immagini.

R.I.P. anche Cartoonist Globale, oltre che al povero Ortiz.

Texone

Il video sotto riguarda una sua mostra retrospettiva, tenutasi pochi mesi fa a Bacellona, nell’ambito dall’ispanica Comic-Con.