DUE OMAGGI: A MINO MILANI E AD ALFREDO CASTELLI

Cop_milani

Colpevolmente non abbiamo ancora parlato di una collana di libri acquistabile anche online tramite il Comicon Shop, a questa pagina.

Quella sopra è la copertina sul volume dedicato a Mino Milani, lanciato intorno allo scorso 25 aprile, dedicato (manco a dirlo) a un’autentica colonna portante della storia del fumetto italiano. Questo volume vuole essere un omaggio alla sua straordinaria carriera, e si avvale di parecchi contributi diversi, fra i quali quello del “presente blogger” (un’espressione questa che ormai è divenuta quasi idiomatica), della sintesi cronologica delle opere redatta da Loris Cantarelli, di un bel saggetto sull’attività dell’autore presso i periodici illustrati del Corriere della Sera, redatta dal sempre meticoloso Pier Luigi Gaspa (che ringrazio, anche, per la maggior parte delle illustrazioni di questo post).

 Il maestro n.7 1974

Nato a Pavia nel 1928, Guglielmo “Mino” Milani,dopo una laurea in lettere, lavora fino al 1964 alla Biblioteca Civica di Pavia.

Inizia a collaborare con il Corriere dei Piccoli, di cui diviene firma fissa.

20 Fumetto verità 39-1972

Tra le sue opere per il periodico, spiccano, in particolare, le avventure del cowboy Tommy River e le collaborazioni con i più importanti disegnatori italiani, tra i quali Hugo Pratt, Milo Manara, Grazia Nidasio, Mario Uggeri, Dino Battaglia, Sergio Toppi e Attilio Micheluzzi.

La ragazza . Uggeri - Milani

6 Uggeri CdR 27:1972 copia

Lord Shark

Copertina Dal nostro inviato nel tempo

E a questo punto cambiamo libro.

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CASTELLI

Eccolo qua nuovamente, il bel volume su Alfredo, di fresco compleannato, con una bella foto dove si vedomo Moreno Burattini e altri amici e colleghi, e che circola su FaceBook da un po’ di tempo.

La Donna eterna

Il libro, curato da Napoli COMICON nel 2012, festeggia (anche) i cinquantun’anni di attività nel mondo del fumetto di Castelli.

Già nel 1965, Alfredo esordisce nel mondo del nuvolette con Scheletrino, pubblicato in appendice a Diabolik. Negli anni Settanta è poi fra le colonne del Corriere dei Ragazzi, sul quale pubblica, tra i tanti, Gli Aristocratici e l’Omino Bufo.

Del 1971 è la sua prima storia di Zagor e dalla seconda metà degli anni Settanta scrive con continuità per le serie di Sergio Bonelli, in particolare per Mister No.

Sempre per la Cepim, l’attuale Sergio Bonelli Editore, scrive due volumi per la prestigiosa collana Un uomo, un’avventura: L’Uomo di Chicago, disegnato da Giancarlo Alessandrini, e L’Uomo delle Nevi, disegnato da Milo Manara.

Nonno Alfredo-2
L’abbiamo augurato al BVZM per il trentennale, perché non farlo anche a te (sarebbe un affronto)?

Il primo numero di Martin Mystère è uscito infatti nel 1982, e nel 2012 la serie festeggia dunque trent’anni di pubblicazioni. Il primo numero di Alfredo Castelli è uscito, invece, altri 35 anni prima. Un traguardo invidiabile, che viene degnamente celebrato con l’albo in edicola ad aprile scorso: Castelli & Alessandrini, gli autori con cui tutto ha avuto inizio, hanno realizzato per l’occasione una storia davvero speciale.

Sempre per l’occasione, l’albo ha contenuto 66 pagine in più. Poiché ha computo “solo” trent’anni, possiamo considerare Martin poco più di un giovanotto e vi garantiamo che nemmeno per il resto dell’anno starà con le mani in mano, e si troverà a che fare con nuovi mysteri.
Dovrà vedersela con un apparecchio per leggere i pensieri, con una cospirazione che combatterà insieme a una vecchia amica e con una nuova minaccia degli insidiosi Uomini in Nero; inoltre, rivede un personaggio già noto che assomiglia molto a un certo “Spirito con la scure”.

Poiché ne ha computi “solo” trentacinque in più, possiamo considerare Alfredo poco più di un giovanotto eccetera.
Nonno Alfredo-due

Nel 1982 debutta in edicola Martin Mystère (e lo sappiamo), senza dubbio il personaggio che gli ha dato maggiore notorietà. Oggi, oltre a portare avanti la testata dedicata al Detective dell’Impossibile, si concentra sull’attività di storico del fumetto (e non solo), svolgendo approfondite ricerche sulle origini del medium. Tutto questo e molto altro nel volume celebrativo dedicato al vulcanico scrittore del quale ospiteremo tra poco altri interventi in Cartoonist Globale.

L’illustrazione inedita di copertina è di Davide Toffolo.

  • Saur Pennacchioli |

    Riconosco che Ticci non è un fotografaro, che è un “americano”.
    Ma a me piacciono i disegnatori che inventano cose.
    Ticci, parole sue, non riesce neppure a disegnare le statue!

  • Nestore Del Boccio |

    Sauro, Ticci unisce tecnica e creatività. Personalmente, da studioso d’arte, ho sempre valutato la Pietà Rondanini di Michelangelo, che si trova a Milano (castello sforzesco), l’opera che dà l’avvio all’arte moderna. Con la Pietà in Vaticano, Michelangelo, supera gli antichi greci. Ma, ritornando a Ticci: egli costruisce, inventa azioni, gruppi d’insieme con cavalli, battaglie, come nessuno!

  • Enrico |

    Ho appena ascoltato il brano che hai suggerito sopra, con Bramieri. Non l’avevo mai sentito, ma ci sono le barzellette di “Batto Quattro” un programma che a malapena ricordo e che non ho trovato nel web.
    Ma le risate finte, registrate, sono proprio quelle, con tante donne che ridono, le stesse tratte da programmi americani, penso.
    Qualcuno di voi ne sa di più?
    Grazie, è stata un’emozione.

  • Luca Boschi |

    Grazie, Cesare, anche per le foto di Mino appena arrivate.
    Come hai visto, almeno questa volta il tuo timore è stato sconfessato e il tuo ccommento è stato pubblicato.
    Grazie per tutto, l’itinerario su Bramante è molto (rima) allettante. Ma temo davvero che sarà difficilissimo che possa muovermi da questa turris eburnea situata a Birmingham dalla quale invio messaggi alla Via Lattea.
    E tuttavia, come diceva Gino Bramieri, il noto astrofisico: “Hai visto mai?”

  • Anna Coralli |

    Umorismo impagabile: “sono loro, i Maomettani. Ormai sono passati… i carciofi.
    I carciofi, come sapete, è la materia prima di questo luogo che esporta carciofi,
    quest’anno c’è stata una specie di carestia
    perché alcuni uccelli passando raso raso hanno incappato nelle punte dei carciofi
    e, i quali non sono cresciuti all’altezza giusta.”
    Folle, completamente. Quanto m’è spiaciuto che Daniele Pace sia morto giovane.

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