DEGLI ALTRI "ATOMINO", A PARTIRE DA QUELLO DI GIUSEPPE PEREGO (con news dalla COMIXCOMUNITY)

Atomino_perego_21

Prima della notizia del titolo, una comunicazione dal nostro amico (e onnivoro lettore di tuttumpò) GiaNpaolo Bombara:

nello spirito de Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa (“Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”), si comunica che in data 5 settembre 2012 si è formata l’Associazione Culturale e Artistica denominata “La ComixComunity”, che risulta così composta (ordine alfabetico, come a scuola):

Buffagni Cesare Presidente
Bombara Gianpaolo Vice Presidente
Barbieri Donatella Segretario
Congiu Manuela Direttore Generale
Montorsi Daniele Tesoriere

Bartoli Lorenzo Consigliere
Bassi Lorenzo Consigliere
Bonfatti Massimo Consigliere
Chiari Errico Consigliere
Ferretti Francesco Consigliere
Prampolini Francesca Consigliere
Ruggeri Piero Consigliere
Sacchi Claudio Consigliere
Voltolini Stefano Consigliere

Associazione

Tutte le finalità della precedente Associazione Culturale e Artistica “ComixComunity” rimangono inalterate.

GiaNpaolo (rigorosamente con la “enne”) e colleghi ci invitano a continuare a seguire la loro polimorfa attività tramite i loro siti:
http://associazionecomixcomunity.blogspot.com/
http://imestieridelfumetto.blogspot.com/
http://mattoniproterremoto.jimdo.com/

L’Atomino di Giuseppe Perego, atomo reso antropomorfo dal Professor Neutroni, apparso nell’albo Storie e fiabe n. 3 del 30 settembre 1955, edito dall’etichetta milanese Alpe.
È l’idea che quattro anni dopo ispirerà a Romano Scarpa il suo Atomino Bip-Bip (personaggio di ben altro spessore).

Atomino su cel

Eccolo qua, l’Atomino di Scarpa, colorato dal presente blogger all’inizio degli anni Novanta con i colori indicati direttamente dal cartoonist veneziano. In quel periodo, sia la copertina del cosidetto Blue Book su Roamo (edito da Alessandro Distribuzioni) che le sguardie dei volumi Capolavori Disney (pubblicati dalla Comic Art) erano costituiti da immagini passate su rodovetri, ome nei film animati, e colorati sul retro dal sottoscritto con colori da animazioni forniti direttamente da Romano Scarpa. Il fondale era invece colorato ad aerografo: un riciclo di quello impiegato per la cosiddetta “passeggiata Disney” che Scarpa aveva realizzato, con un gruppo di animatori modenesi, dopo una vista allo studio di Bruno Bozzetto (come lo stesso Bozzetto ha ricordato pochi giorni fa, a Prato Comix).

Sarebbe andata in onda come sigla di un programma di ReteQuattro al quale partecipava ogni volta l’allora direttore di Topolino Gaudenzio Capelli.

Atomino e Tirchioni.blog

Questo (con un signore barbuto che dovrebbe impersonare il Tempo), invece, è Atomino Bep Bep, il gemello controverso di Atomino Bip Bip, disegnato ancora da Perego nella rubrica di Topolino dal titolo Risponde a voi Mike Bongiorno.

© Disney per questa e per le altre immagini del caso.

Dell’Atomino di Perego si era già parlato nel lontano luglio 2007 in questo stesso blog, ma i messaggi vengono superati da altri e sono di difficile rintracciabilità nel blob inestricabile del web.
Quindi, lo ripropongo sopra con un’altra tavola completa, di una storia tratta sempre dallo stesso albo. La storia principale dell’abo era una fiaba disegnata da un giovanissimo Luciano Bottaro: I due gnomi e il “buono magico”.
Meno noto è che di “Atomini” ne esistano altri, prima di quello di Scarpa.

2 - Atomino di Luciano Capitanio

Un secondo, che si vede sopra, porta la firma di Luciano Capitanio (altro disegnatre Disney, che al momento stava però lavorando presso l’editore Renato Bianconi).
Anche in nel caso del personaggio raffigurato da Capitanio (cugino di Giorgio Cavazzano), le sue storie sono pubblicate a metà anni Cinquanta.

In qualche caso, questo Atomino conquista addirittura la quarta di copertina della testata che lo ospita: Salterello (sotto, in una illustrazione di Franco Aloisi: un cartoonist geniale da riscoprire; ho un suo pezzo da inserire nel blog, che staziona da un bel po’ di tempo).

Salterelloi

Ma quello che fra tutti i “sosia” diverrà l’Atomino più noto, quando Aloisi, Bianconi e compagnia lavorano a Salterello, deve ancora nascere.

La farà nel 1963, su soggetto di Marcello Argilli, con i disegni del pittore Vinicio Berti (che si firma anche Ber).

Pubblicato in Francia, Finlandia, Uruguay e URSS (prima serie a fumetti uscita in assoluto nei paesi dell’Est), questo Atomino debutta sul giornale a fumetti Il Pioniere dell’Unità.

Come il personaggio di Scarpa, anche l’Atomino di Argilli e Berti è un atomo antropomorfo ingrandito sino a raggiungere le dimensioni di un ragazzino, ed è munito di cuore (che batte per la bionda e vivace bimbotta Smeraldina).

Alleato dello scienziato Zaccaria, Atomino è acerrimo nemico di dittatori e guarrafondai, che incontra facilmente trova sulla sua strada. Dal marzo 1968, questo nuovo Atomino diverrà titolare di una testata propria che si protrae per sei numeri, pubblicata a Napoli dalla Società Editrice Morano.

Sotto, un paio di vignette sulla sua nascita.

3 nascita di Atomino (di Argilli e Berti)

E per adesso ci fermiano qui…

  • Luca Boschi |

    Grazie a tutti, in particolare a Sara e ad Andrea Rispondo a Tomaso Prospero e ad altri che si erano incurisiti sul tema lanciato il 5 ottobre scorso.
    Come è stato detto, con il n. 39 dell’ottobre 1956, igli «Albi d’Oro» cambiano nome e periodicità, trasformandosi in «Almanacco Topolino», un albo mensile.
    La dicitura «Albi d’Oro» continua, tuttavia, ad apparire nell’angolo in alto a sinistra della copertina fino a tutto il 1978.
    Sull’«Almanacco» vengono pubblicati fumetti inediti su quattro strisce, in formato comic book, a differenza di quanto accade su «Topolino». E anche questo è noto.
    Alle canoniche 36 pagine della serie precedente, l’«Almanacco Topolino» ne contrappone al suo debutto ben 68, replicando, in effetti, quei numeri speciali denominati “Almanacco Estivo” e “Almanacco di Topolino” che hanno contrappuntato la serie degli «Albi d’Oro» fin dal 1948.
    A questo si riferiva Tomaso parlando dell’albo autografato da Walt Disney in copertina.
    Il mensile interrompe il suo percorso con il n. 613, nel gennaio 2008. Come si può facilmente dedurre, il periodico mantiene la numerazione progressiva anche nel corso delle sue svariate trasformazioni.
    Ma la sua collezione completa comprende in realtà 616 fascicoli, poiché quando si decide di fare il computo delle uscite avvenute per adottare la numerazione progressiva, ci si dimentica di includere in lista i primi tre «Almanacco Topolino», in edicola negli ultimi tre mesi del 1956.
    Sul primo della serie, il direttore Mario Gentilini in persona disegna un Pippo assai aggressivo vestito da cow boy, riprendendone il modello da una vecchia storia a strisce di Floyd Gottfredson.
    Ecco spiegato il busillis (come direbbe Cavillo, notorio avvocato paperopolese).

  • tomaso prospero |

    Voglio dire,la numerazione sbagliata stilata sotto la direzione di Mario Gentilini.
    Farne un cenno, casomai due, in caso di grande gasatura, si potrebbe arrivare a tre!!!
    Boschi, oltrepassa i limiti della decenza, stupiscici!!!

  • tomaso prospero |

    Ehh, non sarebbe male!!

  • cecigian |

    Concordo, Franco Aloisi è uno degli autori più surreali, divertenti e moderni che conosco. Purtroppo anche molto trascurato e dimenticato. Aspetto il tuo pezzo con ansia! Ciao, Gianlorenzo

  • Luca Boschi |

    Ciao, Silvia!
    Ci conosciamo o è la prima volta che intervieni (e magari in passato avevi pseudonimi vari)?
    Se debutti, buon esordio!
    Naturalmente, uso la Macchina Toc-Toc di Zio Sfrizzo De’ Pippis (che ho anche citato ieri nell’intervista a “Hollywood Party” su Rai 3) e attraverso il tempo, con l’aiuto, a dire il vero, del sistema TypePad, che permette vari trucchetti, se lo si può (potesse) usare a fondo, cosa che gli “artefici” del Sole 24 Ore addetti a controllare il web non consentono, arcignamente, di fare.
    Tomaso:
    certamente, quello a cui alludi è il famoso “Almanacco Estivo” uscito nell’estate 1948, con la storia stranissima del “Milanese alla prima crociata” di De Vargas.
    La storia a fumetti “Il compleanno di Topolino” è disegnata e probabilmente anche scritta da Gil Turner, il quale normalmente si occupava di Lupetto e (per gli aldi della M.G.M.) aveva proseguito le storie di Pappalardo e Ciuffetto iniziate da Carl Barks.
    Sulla numerazione (sbagliata!) degli “Almanacco Topolino”, stilata sotto la direzione di Mario Gentilini intorno alla fine del 1969, per partire con una numerazione progressiva del mensile dall’inizio del 1970, parliamo nei “Disney Italiani”, ma se interessa posso anche farne cenno in un prossimo commento.
    Ciao!

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