UN RICORDO DI BRUNO CONCINA

TopomoucheBruno Concina è scomparso un anno e qualche giorno fa, senza varcare la soglia del 2011.

Dei tanti commenti che hanno accompagnato il post che dava la tristissima notizia, per il Capodanno di allora, mi permetto di riprenderne uno di un collega scemneggiatore e conterraneo, Alessandro Sisti, che dipinge bene la figura questo grande e prolifico narratore Disney (e non solo), la cui storia Topomouche, storia di amori e di spada è stata mirabilmente recuperata all’estero e riletterata in italiano da Patrizia Zardo, dopo la sua scomparsa in Italia conseguente a una pubblicazione presso Mondadori. La nuova versione della storia scritta da Bruno, con i disegni del sempre ottimo Giorgio Cavazzano, apre il n. 17 di Disney Anni d’Oro in edicola fino a metà del mese.

La parole di Alessandro Sisti:

Grande affabulatore dall’elegante cappello pieno di storie, romanziere di cuore capace di raccontare agli adulti attingendo dalle pagine d’una vita non sempre facile e favolista d’intelletto, che ha saputo intrattenere con grazia spontanea i più piccoli, celando quasi con pudore la superiorità della sua laurea in pedagogia, Bruno Concina è stato uno di quei colleghi in cui non sai se ammirare di più la statura del narratore o quella dell’uomo.

Senza dimenticarne la modestia e l’ironia: scrivendo queste righe, non posso evitare di sentire la sua voce che fra l’imbarazzo e il divertimento mi rimprovera “ma dài, Sandro”. Sì, Bruno, lo so, ma certe cose vanno dette.
Buon vento
.

Il post di un anno fa segue.
Ma è consigliabile CLIKKARE QUI per recuperare, in coda a quello originale, i commenti degli amici, parenti e colleghi di Bruno.

Burattini-Marconi-Concina

L’anno fumettistico (e non solo) si apre con una notizia pessima: la scomparsa di un altro caro amico, stimato professionista del Fumetto e più in generale della “narrazione” da tanti anni.

Lo sceneggiatore Bruno Concina se n’è appena andato. Il suo ultimo contatto con noi di questo blog, era appena dello scorso dieci dicembre, quando aveva pubblicato qualche riga in ricordo di Elisa Penna, a questa pagina, coinvolgendo anche i vecchi collaboratori di Topolino Vuesse Gaudio e Marisa Gaino.

Riporto di seguito il commento di Bruno, che vediamo nella foto sopra, scattato dal sottoscritto nella primavera del 1999. Bruno è in compagnia di Moreno Burattini (a sinistra) e di Massimo Marconi (al centro), mentre si accinge ad aprire un incontro-lezione sulla sceneggiatura di fumetti in un padiglione della Lucca Comics diretta culturalmente dal presente blogger. L’incontro sarà partecipatissimo, e arricchito anche dagli interventi, fra gli altri, di Alfredo Castelli, Marcello Toninelli, Leo Cimpellin, Maurizio Amendola.

BCo SCRIVE Ecco l’ultimo messaggio di Bruno:

Cara, dolce Elisa,

è passato più di un anno e mezzo dalla tua scomparsa. Ma meno di un secondo dal nostro dolore che continua, orfani di te e della tua figura.
Voglio ricordarti così: attiva e combattiva, dolce e disponibile, acuta nei giudizi e generosa nelle valutazioni.
Ciao. Che le criniere dei tuoi cavalli ti facciano il solletico al volto e che le immense praterie dei tuoi sogni ti accompagnino sempre
.
Bruno

Regni Le storie disneyane di Bruno, da lui scritte e sceneggiate in passato, sono in continua ristampa. In questo momento è in edicola una sua curiosa avventura a fumetti in due tempi, Zio Paperone e il centenario (più uno) bullonario, scritta nel 1988, piuttosto rara, disegnata da Giovan Battista Carpi e da alcuni giovani colleghi che poi avrebbero fatto parte della costituenda Accademia Disney: Roberto Santillo, Andrea Freccero, Stefano Mirone.

Bruno era nato a Venezia il 20 agosto 1942.

Nella bella città lagunare aveva svolto anche la professione di insegnante, traduttore, accompagnatore turistico.

Il suo esordio disneyano ufficiale risaliva al 1979, con la pubblicazione su Topolino n. 1233 del 15 luglio della storia Zio Paperone e la conflittite acuta e cronica.

Mammo Prolifico sceneggiatore anche della serie sulla macchina del tempo dei professori Zapotec e Marlin, con Topolino e Pippo, Concina era noto nel settore e fra i lettori soprattutto per l’ideazione, nel 1985, delle storie Disney “a bivi”, a cominciare da Topolino e il segreto del castello, disegnata da Cavazzano (Topolino n. 1565 del 24 novembre di quell’anno).

Sono seguite altre avventure del genere, come Paperino e gli incontri ravvicinati di 5 tipi (n. 1585 del 13 maggio 1986), Qui Quo Qua e le vacanze… a bivi (n. 1603 del 17 agosto 1986), Topolino e Pippo eroi… del giorno prima (n. 1727 del 4 dicembre 1988) o Zio Paperone e Rockerduck e il tesoro in società (n. 1755 del 16 luglio 1989).

All’inizio del decennio Novanta, dopo l’uscita del nostro volume I Disney Italiani, pubblicato da Granata Press, era toccato a me presentarlo e accompagnare due fra i massimi disegnatori di Topolino (Giorgio Cavazzano e Giovan Battista Carpi), con uno sceneggiatore di vaglia (appunto Bruno Concina) al Centro Fumetto Andrea Pazienza di Cremona, per tenere una serata di commenti e informazioni sulla “Scuola Disney” made in Italy nei locali antichi del Centro, in Via Speciano, e il giorno seguente un incontro didattico con un buon numero di studenti locali, nelle sale di uno dei Palazzi comunali.
Bruno si era distinto per capacità dialettica e abilità di conferenziere non comune, in grado di tener desta l’attenzione di questa torma di ragazzini senza possedere, come i suoi colleghi l’arma del disegno in diretta, capace di catalizzare anche le attenzioni più svogliate.

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Nella primavera 1998, per l’editore Trentini (quello della rivista per adulti Selen), lo sceneggiatore veneziano aveva dato alle stampe il manuale pratico (ma anche in parte racconto umano personale) Pensare il Fumetto, che aveva debuttato ufficialmente nel corso della conferenza didattica relativa alla foto di apertura.

Concina-pensareilfumetto1

Fra i suoi libri per ragazzi, pubblicati presso vari editori, da Feltrinelli a Salani: Un uccellino chiamato Francesco, Il mammo dei gatti, La ragazza che sognava i draghi, I due regni.
Sopra, due delle loro copertine.