QUINO AVEVA PREVISTO TUTTO!

Scultura

Umberto Randoli ci invia un curioso e divertente messaggio, partendo dalla notizia di base riportata, con le due foto che aprono anche questo post (© degli aventi diritto) dalle pagine di Repubblica, con il titolo quasi wertmulleriano Signora delle pulizie distrugge capolavoro d’arte contemporanea: pensava fosse sporcizia .

Senza timore di apparire retrogrademente reazionari, o chiusi alle tendenze dell’arte (sedicente) contemporanea, non possiamo che appoggiare in toto il sentimento della donna delle pulizie in questione, imputandole al massimo una certa mancanza di originalità, in quanto (ci fa notare Umberto), prima di lei già il simpatico cartoonist argentino Quino (al secolo Joaquin Lavado) si era espresso come lei.

Intanto, la notizia, come l’ha riportata Laura Longhi, preceduta da un video quasi del tutto sconosciuto (epperciò va divulgato). Si vede una certa Sophie Madeleine che performs Oil & Gold accompagnata dall’ukulele, uno dei nostri (miei) strumenti musicali preferiti.

Sophie Madeleine “Oil & Gold” – Live at the Loft from Indaba Music on Vimeo.

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Una dipendente dell’impresa di pulizie del museo d’arte di Dortmund ha distrutto parte di un’installazione artistica dello scultore tedesco Martin Kippenberger.

L’inserviente, scrupolosa nel lavoro ma evidentemente a digiuno d’arte, ha fatto sparire il contenuto in gesso di una bacinella di gomma nera, situata sul pavimento all’interno di una grata colorata in legno alta due metri e mezzo.

L’opera dell’artista, deceduto a Vienna nel 1997, si intitolava Quando incomincia a gocciolare dal soffitto ed era stata assicurata per un valore di 800mila euro. Al momento i periti stanno valutando i danni ma l’installazione appare definitivamente compromessa. La donna per questo errore rischia di pagare più di un milione di dollari.

il tutto genera un vago senso di disagio.

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Piscassacasso

Guernica

  • Gabriella |

    Continua inarrestabile il fuggi-fuggi dei cervelli e di vulve.
    Lo sottolinea anche Alexandra qui, notando che
    Gabriella Carlucci, mia parziale omonima, ha dimostrato come sempre una sensibilità rara.
    http://alexandra-amberson.blogspot.com/2011/11/siamo-donne-o-caporali.html?utm_source=feedburner&utm_medium=email&utm_campaign=Feed%3A+blogspot%2Fjmoj+%28LEXI%29
    «Io a Berlusconi gli voglio bene, lo stimo moltissimo e continuerò a volergli bene e a stimarlo. Purtroppo le cose sono andate così e ora si possono raddrizzare solo se lui fa un passo indietro e permette a una personalità del centro destra di guidare un governo che sappia rispondere alle richieste dell’Europa. Io sono seriamente preoccupata per quello che è successo nelle ultime settimane».
    «A proposito, sul rendiconto, con l’Udc ci asterremo …
    Io sono sindaco a Margherita di Savoia, in Puglia, quindi vedo tutti i giorni problemi devastanti cui non so dare una risposta. Io non ci dormo la notte… Così non si va da nessuna parte».

  • Eliasabetta |

    Bravo Gcm!
    Questi pseudo-artisti sono dei brubru, brubru, brubru.
    L’opera non ha valore, il valore, semmai sta nel senso dell’opera stessa in quello che sono in grado di comunicare.
    Poi si tratta di legnacci tarlati messi alla rinfusa.
    Non scherziamo.
    Nemmeno l’artista sarebbe contento di leggere le stronzate su assicurazione, soldi, eccetera.
    Diciamo che la donna delle pulizie non aveva colto il messaggio, evidentem,ente rivolto solo a una élite.
    E quindi, te lo saluto, il messaggio!
    Arte elitaria, arte reazionaria.

  • gcm |

    Tutti i quotidiani hanno riportato la notizia con le stesse parole dell’agenzia senza un minimo di ironia o intervento. Anzi quasi calcando su “capolavoro” e “definitivamente compromessa”. Su capolavoro si potrebbe discutere ma lasciamo stare, “opera definitivamente compromessa” altra frase eccessiva, può servire al rimborso assicurativo visto che pare fosse assicurata per 800,000 euro ma solo per quello. Chiunque abbia esposto opere di installazione o sia stato coinvolto anche solo come aiuto di facchinaggio sa bene che gli oggetti di allestimento periferico vengono riposizionati ogni volta ex novo. Si trasporta l’opera principale ma non l’acqua, la sabbia, i sassolini, la polvere, le piume, le macchie di vernice, i fiori le foglie e, in questo caso, il gesso. Si va da in colorificio e lo si ricompra, l’opera non viene compromessa. Quello che l’artista voleva trasmettere era il messaggio, il materiale non è importante. Allora per lo stesso motivo si dovrebbe dichiarare compromessa la Cappella Sistina e il Cenacolo che hanno danni e darci sopra una bella mano di bianco.

  • Berlicche Paniz |

    Il testimonial lascivo, clownesco e buffonesco di questo periodo della storia d’Italia (così lo definisce la stampa inglese) è molto più tragico di questa notizia sulla donna delle pulizie e della simill-scultura.
    Poveri noi?
    Ecco cosa scrive, semplicemente traducendo, il Vostro quotidiano della Confindustria:
    http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-11-05/berlusconi-nome-vattene-141551.shtml?uuid=AaWJM0IE
    «In nome di Dio, dell’Italia e dell’Europa, vattene!»: il Financial Times in un editoriale esorta il presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi a lasciare il potere, echeggiando le parole usate nel 1653 dal condottiero repubblicano inglese Oliver Cromwell in polemica con il Parlamento creato dopo l’abbattimento della monarchia: «In the name of God, Italy and Europe, go!».

  • Hefrem Bis |

    Ciao, non conoscevo Madeleine e trovo che abbia una bella voce anche sembra troppo da bambina, preferisco quelle rauche e da fumatrici. Ci fosse una Leonard Cohen in gonnella strabilierei.

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