DROOPY (FIDO) CON TOM & JERRY E IL MAGO DI OZ

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Una delle risposte a quanto proponevamo, a mo’ di quiz sottogamba, giorni fa, è qua sopra. Un lungometraggio con Gatto e Topo, i più celebri del mondo (diciamocelo) che sono rilanciati in un nuovo lungometraggio.

Il riferimento è alla fiaba classica del Mago di Oz di Frank Baum, furbescamente miscelata con il classico campionario di characters che fu della MGM.

Il design di Tom e Jerry sembra molto buono, più curato che in passato. Sull’animazione vera e propria, nonché sull’andamento della sceneggiatura, si può discutere. Il dibattito è aperto (diciamo), va’.

Qualche giorno fa postavo questo (mirabile testo). Che segue.

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Droopy ritorna, appunto, ne parliamo sooooon, un tantino.

Come e dove torna?

Anche nei fumetti, con storie eccelse.

E anche al cinema, come mostra questo fotogramma. Ma non è il cameo di un nuovo cortometraggio con Roger Rabbit (il bianco segugio aveva fatto lì le sue più simpatiche apparizioni a sorpresa, dalla fine degli anni Ottanta a oggi).

No.

Droopy al cinema

Stando in campana, la vostra curiosità (multimediale, direi) sarà sedata.

Sopra, la versione stilizzata del personaggio, dovuta alla linea grafica di Ed Benedict, il genio del model sheet sotto, usato a suo tempo per il cartoon che vi embeddo. Rigardarlo e fare quattro risate è tutt’uno.

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Così diceva:

I don’t think most of the guys over there liked me.
I don’t know that they disliked me, but I don’t think they liked the idea of my being there, because I shot down their easy street.
Prior to me, Tex didn’t have what you’d call a layout man. He had an old guy out in the back of the place, in the background room, a guy by the name of [Johnny] Johnson. He’d been painting his backgrounds for years back there, the same stuff over and over and over again. But there was no laying out
.
The animators would make the models in accordance with the rough scribbles that Tex would make. But he wanted me to rehash them more in the contemporary style.

I got the feeling they [the animators] didn’t like me so much because now I was making them work. The characters that I designed…they weren’t accustomed to that kind of drawing, those kinds of hands and feet and eyes, which were sometimes on the same side of the head. I couldn’t go completely UPA-ish, because Tex’s gags wouldn’t allow it. His gags were still the old style of stuff. But the animators were accustomed to the jowlish, bulb-nosed, pudgy type of characters, and I had to sharpen some of the corners. So it was a little difficult.

MGM Cartoon "Deputy Droopy" (1955) di 100X

Eccone un altro sui schermo panoramico, di tre anni successivo (1958), diretto da Michael Lah per Hanna-Barbera.

Questa avventura a Dublino tra i leprecauni (o “lupricani”), pur non entusiasma, essendo poca cosa rispetto a capolavori precedenti, è piuttosto rara.

Droopy – Droopy Leprechaun (1958) di Cartoonzof2006

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Il Droopy a fumetti torna anch’esso.

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In una delle risposte sotto, ad Andrea Cara, fornisco una spiegazione che potrebbe essere precisata meglio, resa meno titubante.

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Sembra evidente che i coloristi della Western, ai tempi di Happy Hound, disegnato da Carl Barks, non avessero mai visto i cartoons del cagnolino, diretti da Tex Avery.

E’ comunque cosa certa che il nome di Droopy sia stato affibbiato al piccolo segugio più tardi di quanto si pensi.
Lo dimostra questa tavola autoconclusiva, tratta da Our Gang n. 49, disegnata probabilmente da Dan Gormley. Il futuro Droopy si chiama ancora Happy.

Our Gang 049-49ibc

  • Marzia (Dietologa) |

    Carina l’avventura del cartoon dove quel personaggio emette un ruttone.
    Essendo dietologa, potrei ipotizzare il perché di questo “asttacco” gastrico.

  • Anna Bandiera |

    Divertente la gag, quella finale in bianco e rosso dove si chiama Happy. La cosa un po’ equivoca è che si chiami “Happy” e sia davvero “happy”. Sorride troppo per essere quel personaggio che si vedeva al cinema.

  • Luca Boschi |

    Andrea Cara ha visto abbastanza giusto!
    Queste storie di Happy Hound ritornano, mentre la Egmont, in un sontuoso volume che passa per essere una sorta di appendice alla loro versione della “Carl Bark Library”, pubblica anche le due storie di Droopy con i disegni di Harvey Eisenberg e lòa sola sceneggiatura di Barks.
    E in Italia?
    Ecco la mia domanda retorica.
    Per rispondere un po’ più dettagliatamente al quesito di Andrea Cara:
    Quando riceve dalla Western la richiesta di realizzare dei fumetti con Barney, Barks non ha mai sentito parlare prima dei personaggi della MGM ai quali sta per dare il suo contributo.
    In particolare, come ben sanno i frequientatori di questo blog, si tratta dell’asinello Benny Burro e di un piccolo segugio triste che il regista Tex Avery ha appena lanciato sullo schermo. Ben presto, a questo cagnolino sarà assegnato il nome di Droopy, come lo stesso Barks scoprirà, dopo aver già consegnato e pubblicato due storie con lui, chiamandolo ironicamente “Happy Hound”, in assenza di indicazioni editoriali.
    La testata antologica per la quale Barks lavora è Our Gang, la stessa in cui Tom e Jerry primeggieranno di lì a poco. Le prime informazioni sono inviate al cartoonist dell’Oregon dalla sua editor dell’epoca, la manager Eleanor Packer: sono le immagini contenute in alcuni model sheets della MGM (i fogli-guida per gli animatori), che raffigurano in più pose l‘asinello solitario Benny e il piccolo segugio che diverrà Droopy.
    Questo cagnolino flemmatico, indistruttibile, ossessivo, è apparso con successo nel film Dumb Hounded, nelle cui sequenze si mantiene perennemente alle costole di un lupo criminale, evaso dal carcere di Swing Swing. Perseguitandolo da New York a Cleveland, da Miami a Chicago fino al Polo Nord, Droopy lo costringe per disperazione a chiudersi di nuovo in cella, dopo aver ingoiato la chiave. La storia a fumetti di Barks, ricavata da una scarna sinossi del cortometraggio, viene completata il 31 luglio 1943. Comparirà nel n. 9 di Our Gang del gennaio successivo, insieme alla seconda storia barksiana per la testata, dal titolo Benny “The Lonesome Burro”.
    E’ anche possibile che esistano dei model sheet arcaici della MGM, passati a Barks per il suo lavoro, dove questo cagnolino veniva chiamato genericamente “Happy Hound”.
    Ciao!

  • Andrea Cara |

    Io so cosa sperare.
    Nel frattempo una curiosità che si può trovare in rete.
    http://jedaniels-adventures.blogspot.com/2006/09/strip-of-week_17.html
    La storia con Droopy (Happy Hound) scritta da Barks e pubblicata su Our Gang Comics 11 del 1944, è stata ristampata nel 1992 su Tom & Jerry and Friends ma in questo caso Droopy è stato chiamato “Hugo Hound”
    (????)
    Qualcuno sa il perchè?

  • Ezzelino |

    Ritorno di Droopy nei fumetti? Ma si tratta di ristampe di vecchie storie o di nuove produzioni?
    Sul primo punto avrei un’idea su cosa potrebbe ster per uscire.

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