LA SCATOLA DEI CALZINI PERDUTI

Silenzio

Complice in parte il silenzio stampa che sarebbe giunto, doverosamente, poco dopo, l’evento della partecipazione di Vauro (Senesi) al Pistoia Festival 2010 non ha avuto la risonanza (a mio modesto avviso) che avrebbe meritato.

Ma poi è finito anche lo sciopero dei giornalisti non venduti, al quale non ha partecipato Vittorio Feltri che pur (sempre il piede in più staffe, quell’uomo!) ha dichiarato di starvi partecipandovi, con la tecnica ben nota di negare quel che si sta facendo o si è appena fatto.

Altri, della stessa risma di Feltri hanno partecipato, oppure anche no, ma almeno hanno avuto la decenza di tener chiuso lo zip delle labbra.
Ce ne ricorderemo.
Ma ci sarebbe stato da stupirsi del contrario, benché in futuro possiamo anche riservarci qualche surreale gag del Cavaliere che sciopera contro se stesso.

Vauro100710

Meglio tornare alle persone serie e degne di attenzione.

Lascatoladeicalziniperduti Vauro, dunque, ha presentato nella sua città natale, in Piazza della Sapienza davanti a una torma di amici e ammiratori, il giorno 7 scorso il suo libro, che non è fatto di vignette, La scatola dei calzini perduti.

Con questo libro scritto “sottovoce”, con grazia e tenerezza, pubblicato dalle Edizioni Piemme a fine 2009, Vauro offre una riuscita alchimia di relazioni e personaggi. Tratteggia vicende straordinarie e minuscole, esistenze sospese tra passato e presente, tra qui e altrove, che si fondono e si confondono con quelle del nostro Paese sciaguratissimo e razzistissimo, privo di etica e di bussola, nonché di senno.

Sono storie che Vauro riunisce tutte insieme, nella scatola dove sono affastellati i calzini spaiati che Madut, uno dei protagonisti, ritrova nei cestelli della sua lavanderia.

Non è male ascoltare direttamente Vauro nel video sotto, mentre legge alcuni brani del “romanzo” (vogliamo definirlo così?) e ne spiega le ragioni illustrandone la trama.

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SSSST! RUBANO!

PERCHE’ LO SCIOPERO “GENERALE” DEL 9 (DELLA STAMPA) CONTRO LA LEGGE BAVAGLIO

  • Luca Boschi |

    Ciao, Fany, purtroppo Vauro era assediato dalla gente, altra ha assediato anche me, pur essendo io di passaggio, e ho dovuto defilarmi, impossibilitato, come sempre capita anche alle fiere, di raggiungere l’obiettivo per il quale in questi posti vado.
    Allora, tanto vale che non vada…
    E quindi non ho dichiarazioni “autentiche” o foto originali etc. di Vauro.
    Ne ho di decine di anni fa, Una, addirittura, di quando era bambino, ma quella l’aveva scattata suo padre Mauro, uno scrittore, del quale ho un libro, stampato insieme ad altri da un nostro comune amico, che se ne volò via da questa Valle di Lacrime almeno vent’anni fa (di più), all’improvviso, e con il quale collaborai negli anni Ottanta.
    Mi è venuta voglia di andarli a ricercare, questi libri introvabili, a tiratura già limitata sul nascere, credo negli anni Sessanta.
    Vedi, ciacolando con te, mi hai dato un compito in più in queste ore.
    Le vignette le conoscevi, perché le hai usate anche tu nelle tue belle pagine!
    Ciao,
    L.

  • fany |

    Luca mi chiedevi se me li leggo tutti?
    ecco questo quasi quasi lo saltavo e mi sarei perso il grande Vauro!
    Bravo Luca!
    ciao 😀

  • Selinunte |

    Mi sembra moooooooolto importante la reazione dell’Europa espressa ieri; vale a dire la nota dell’European Writers Council, la federazione che raccoglie 60 sindacati degli scrittori di 33 paesi, in cui si esprime “profondo sconcerto” sul ddl (Legge Bavaglio, chiamiamolo con il suo nome vero).
    Secondo l’Europa, non “fascistizzato” come l’Italia mafio-massonica, se approvato, metterebbe “in discussione la libertà d’informazione e d’espressione in Italia”. Una posizione che potrebbe incidere sul giudizio della commissione Ue dove il riserbo è stato assoluto.
    Di certo Berlusconi non intende seguire il consiglio che ieri gli davano due esponenti dell’Udc, Enzo Carra e Savino Pezzotta, pronti a invitarlo “a lasciar perdere la legge-bavaglio perché quel bavaglio sarebbe meglio metterlo agli spioni, ai complottisti, ai faccendieri che si agitano alle sue spalle”.
    Invece, Carboni il bavaglio non ce l’aveva. Gli altri avevano la benda, messa ad arte, perché non vedessero che stava lavoramndo esattamente pro Alfano, lo stesso srtefice dell’imbavagliamento.
    Ma guarda, guarda… Da una parte si fanno le leggi, da quell’altra, pur di ottenere la medesima impuntità per le stesse personecuine, si agisce per combattere la legge.
    Guarda, guarda…

  • Dylan Fans |

    Ciao, ragazzi, siamo un gruppo di appassionati sia di Vauro che della Bonelli (e di molto altro), segnaliamo la pubblicazione su Flashfumetto.it di un’intervista ad Andrea Cavaletto, fumettista torinese entrato da poco nella scuderia degli sceneggiatori di Dylan Dog.
    Andrea parla della sua esperienza personale con l’indagatore dell’incubo: come è entrato nello staff, com’è stata la gavetta, com’è lavorare in Bonelli e altre questioni che non mancheranno di interessare agli sceneggiatori e ai disegnatori che aspirano un domani a seguire il suo stesso percorso.
    Potete leggere l’intervista al seguente indirizzo:
    http://www.flashfumetto.it/approfondimenti/interviste_pagina/pg-168

  • Vizzani |

    La dittatura cerca di essere instaurata il più in fretta possibile, prima che i sostenitori del dittatore si sbriciolino.
    Così, gli italiani babbei ce l’avranno prima di Ferragosto.
    Sarnno felici, no? Oltre a essere derubati, saranno anche “impoveriti” di conoscenze, anche più di quanto Berlusconi e la sua truce e turpe banda di fiancheggiatori interessati abbia fatto sinora.
    Il traguardo è approvare alla Camera la legge-bavaglio nella prima settimana di agosto.
    Gli ostacoli: prima la Bongiorno, poi il Quirinale.
    Ma i dittatori potranno pur passarci sopra con il rullo compressore, come sempre si fa in dittatura.
    La strategia: incassare l’assenso dei finiani e poi puntare diritto al Colle, dove spuntare un sì pieno di Napolitano sugli emendamenti.
    Spero che quel giorno abbia il mal di pancia o le penne biro siano fuori uso!
    È questa la road map sul ddl intercettazioni decisa nel fine settimana, con l’iscriotto alla P2 di Licio Gelli (che lo neghi!!!) di nome Berlusconi Silvio pronto a chiudere subito la partita della Camera e a lasciare l’ultimo sì al Senato per la ripresa. Ma solo per una ragione insormontabile sui tempi che Schifani ha già segnalato.
    Non glielo faremo fare. Quello che già hanno distrutto, e dovranno ripagarci, è abbastanza.

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