AUGURI, MARIO (MONICELLI)! di Massimo Bonfatti

Grazie ad afNews per avere segnalato questo post.
Purtroppo due interessanti video sono scomparsi dalla rete, come si può vedere.
Qualcosa di più sul Maestro si trova allora nel post di oggi, 30 novembre 2010
.

CLICcate sul rosso!

Monicelli 16.5.2010 x mail da Bonfa dpi 72 L.18

(Oggi), domenica 16 maggio Mario Monicelli compie 95 anni e io ho voluto festeggiarlo a modo mio con questo ritratto.

Chi come me ha simpatia per quest’uomo schietto e per questo artista immune all’autocompiacimento può contribuire al festeggiamento.
Come?
In tanti modi, ad esempio noleggiando un suo film da guardare con gli amici questo fine settimana, visitando il suo sito o cercando sul web notizie su di lui e sulla sua carriera, o anche, semplicemente, inoltrando questa comunicazione agli amici che lo apprezzano.
Monicelli non lo verrà a sapere, probabilmente, ma forse gli farebbe piacere.
E io vi ringrazio.

Bonfa

Personalmente, ringrazio Bonfa, e festeggio Monicelli (e tutti noi con lui, a partire da afNews e da Ferruccio Alessandri, che hanno raccolto con Cartoonist Globale l’appello del Bonfa) con due suoi recenti interventi, uno dei quali ha fatto un po’ sensazione, nel quale parla sugli italiani e sul loro tristo (e infantile) modo di affidarsi a qualcosa o qualcuno che faccia loro da balia.

Segue, la prima parte di un programma storico della Rai dell’immediato doporiforma (1977).
Mario Monicelli si confronta con Nanni Moretti nel bel talk show (che ancora non si chiamava così) Match, condotto dallo scrittore e corsivista Alberto Arbasino. Quella del video sotto è la prima parte, alla quale segue la seconda.
Per le altre, facilmente si può cercarle in rete.

Quello che segue risale al luglio 2009, e riguarda l’emergenza lavoro (in pratica una delle occasioni in cui il Governo – come tutti i Governi, dice Monicelli – ha mostrato il suo disprezzo viscerale per la cultura).

  • Il Cineasta |

    Accidenti, il livello dei tallk-show televisivi degli anni 70 era molto più elevato di quello attuale. Con Arbasino come anfitrione nopn avrebbe potuto essere diversamente, Interessante davvero, anche vedere un Moretti alle prime armi, molto nervoso.
    Monicelli era già un vecchio saggio allora.
    Beh, altri 95 + 95 di questi giorni, Mario!
    Come ha scritto sopra Milella, anch’io ho imparato qualcosa dal tuo intervento a “Rai per una notte”. Ho le idee più chiare e ho capito di non essere il solo a pensare con pena mista a disprezzo per un buon numero di italiani.
    L’unica notizia positiva di oggi è che Minzolini non ha credibilità alcuna, il TG1 è disertato, la gente non lo guarda, fa un grosso calo di ascolti da febbraio, da quando la gente ha capito meglio quale sorta di lanzichenecco ci anbbia messo Berlusca per presidiarlo.
    Povera Italia!
    Guardatevi il film “Draquila” della Guzzanti, assi istruttivo anche quello.
    Bondi torni a raccogliere cicche per terra, forse quello lo sa fare. La sua decisione di non andare a Cannes è il marchio perfetto della sua inadeguatezza manifesta a sedere su quel seggiolone.
    Via, via, alla larga!

  • Cesare Milella |

    Auguri all’immenso Maestro Mario Monicelli.
    Bella e cruda l’intervista rilasciata a Raiperunanotte; gli italiani sono un popolo
    che non ha mai fatto una rivoluzione e quindi sarà sempre servo del primo
    dittatorello che promette Imperi coloniali o milioni di posti di lavoro: si bevono tutto!
    Un altro momento forte dell’intervista è sulla speranza; è una trappola inventata
    dai padroni: state buoni, state zitti, avrete la ricompensa nell’aldilà,
    se siete dei precari vi daremo il posto, abbiate speranza. Quindi speranza sinonimo
    di rassegnazione secondo Monicelli, usata dal potere politico e religioso per
    tenere buoni i popoli e non farli ribellare per le ingiustizie subite.
    Grazie, Maestro, delle sue parole libere e coraggiose e della sua arte.
    Cesare

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