LE COMICHE, DA FORTUNELLO A OGGI

Happyhooligan

La gag del presunto disturbatore e dell’antipatico arrogante che lo caccia è un classico della comicità di tutti i tempi.
Nella vignetta sopra è stato descritto, circa un secolo fa, dal Maestro del cartooning Frederick Burr Opper, uno degli artisti che ha fornito un contributo enorme alla definizione del medium Fumetto.

Sotto riproduco l’intera (mezza) tavola con la scena, intitolata The Doings of Happy Hooligan, dove Happy Hooligan è Fortunello, portato in teatro, con tanto di lattina di pelati sulla testa, anche dal grandissimo attore (e creatore di testi, monologhi e scenette) Ettore Petrolini.

Happyhooligan

La trasposizione sullo schermo dello sketch disegnato da Opper, già presente nel Vaudeville e negli spettacoli di saltimbanchi un po’ in tutto il mondo, avviene in modo letterale nel 1903, con la direzione di Billy Bitzer, che cura la breve pellicola per la casa Biograph. La vedete subito sotto.

Naturalmente, a quell’epoca il cinema era ancora muto.

Gli anni passano, dai Fratelli De Rege a Franco e Ciccio, senza contare Ric e Gian e i Fratelli Mario e Pippo Santonastaso, lo sketch del cacciato si è ripetuto innumerevoli volte, anche negli spettacoli di cabaret o in TV.
Poche ore fa, l’ennesima replica, nel consesso affollato di giornalisti di cui le cronache danno conto.

Rocco e Ignazio

Nei panni del cacciato Fortunello, il personaggio simpatico, quello nel quale il pubblico o il lettore si riconosce per identificazione, oggi recita il giornalista free lance Rocco Carlomagno. La brutalità del facinoroso Ignazio gli ha fatto cadere dal cranio il caratteristico barattolo.
Grazie a La Repubblica, a Sky TG 24 e a Lorenzo Maria Falco, autore della seconda parte del video, quella con il baffuto buttafuori dal ghigno di Barbariccia.

  • Crivellin |

    Grazie, Cesare, per la tua recensione puntuale! Certo, il Corrierino doveva essere una festa per i bambini di un secolo fa. E anche di Mezzo secolo fa.
    Ecco, guardando La Rusaa mi veniva proprio in mente il Sergente Giurabbacco, quello di Cimplellin, torturatore del soldatino Gibernetta.
    “Il soldato Gibernetta
    ha una fifa maledetta.
    Giurabbacco, il suo sergente
    lo tartassa crudelmente…”
    Povero Carlomagno, un cognome che sembra inventato da Jacovitti (l’hanno già scritto).
    Pagherei per poter respirare un po’ di quell’aria di onestà e modestia che, pare, il Corrierino faceva spirare tra le sue pagine.
    E’ un modo onesto, e rispettoso, almeno quella della media borghesia italiana, che non esiste più.
    In questo mondo (e in quest’Italia) dove i beceri sono in alto.
    Ma è un discorso già fatto.
    Questo volume vale proprio la pena di comprarlo, allora.
    Ma le vignette non sono troppo piccolette?
    Buonanotte, siamo tutti nottambuli.

  • Cesare Milella |

    Così ridevano i nostri padri e i nostri nonni; con il Corriere dei Piccoli e le sue
    storie autoconclusive di una tavola senza le classiche nuvolette ma con le
    strofe in bel linguaggio e in rima.
    E con il mitico Corrierino i nostri antenati conoscevano i personaggi a fumetti
    umoristici americani: appunto Fortunello (Happy Hooligan), Mimmo (Buster
    Brown) che appariva sulla copertina del primo numero del CdP, la mula Checca
    (Maud), Bibì e Bibò (Katzenjammer Kids) e tantissimi altri.
    Ma oltre a questi eroi d’oltre oceano, nasceva su quella meritoria testata anche
    il fumetto italiano e proprio ai personaggi italiani del Corriere dei Piccoli è dedicato
    il n.24 della collana 100 anni di fumetto italiano uscito oggi.
    Un volume assolutamente imperdibile che ho subito comprato e ho iniziato
    a leggere gradendolo moltissimo; finalmente si ha l’opportunità di leggere
    le storie di questi autori e personaggi che hanno fatto la storia del fumetto!
    Il personaggio che dà il titolo al volume ed è presente con ben 100 tavole è
    il signor Bonaventura di Sergio Tofano.
    Ma ci sono tanti altri, a cominciare da Bilbolbul di Mussino, presente sin dal primo
    numero del Corriere dei Piccoli del 27 Dicembre 1908; poi due creazioni
    del grande artista Antonio Rubino: Pierino (bambino che cerca invano di liberarsi
    del suo pupazzo) e il Collegio La Delizia (con le tavole in continuità).
    E ancora Marmittone di Angoletta, Sor Pampurio di Bisi, Pier Cloruro De Lambicchi
    e Macarietto di Manca, il più recente (le tavole presentate sono del 1958) Gibernetta
    di Triberti e Cimpellin.
    Nelle ultime pagine sono presentati alcuni personaggi degli ultimi anni della
    gloriosa testata e fa la sua apparizione sul volume il balloon; ecco quindi il
    Redipicche e il Paese dell’alfabeto di Bottaro, Walkie & Talkie di Pezzin/Cavazzano,
    la tenera cagnetta Pimpa di Altan e i Ronfi di Carnevali.
    Che numero delizioso!
    Ciao
    Cesare

  • Osservator Pavese |

    Menzognini ha dato una notizia come sempre inaccettabile al TG 1.
    Prima ha dato la notizia della sentenza del TAR del Lazio (fatto oggettivo), poi, subito dopo, senza distinguere, con il solo “”cappello” che diceva “ecco la ricostruzione di Berlusconi” ha dato in pasto agli stolidi spettatori (il popolo bue) la ricostruzione fattane in conf. stampa (fatto soggettivo e come sappiamo “di comodo”, falso), con tanto di cartelli.
    Così, i giudici sembrano “cattivi” e quelli del Partito dell’Amore, di cui Menzognini è amatore tesserato, sembrano i “buoni e bravi”.
    Ma non l’hanno cacciato ancora dall’Ordine dei Pipistrelli?
    Dov’è l’Ispettore Ginko, dov’è Dick Tracy?

  • Santino |

    Non conosco Rocco Carlomagno, ma indubbiamente mi sta più simpatico dei suoi persecutori.
    Conosco però la sua nonna, la Signora Carlomagno, che Jacovitti mirabilmente ritrasse, un dì.

  • giulio bonatti |

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