PETER MILLIGAN A FUMETTERNI

Peter-milligan

L’acclamato sceneggiatore britannico Peter Milligan sarà a Fumetterni il 13-14 Marzo!
Tutte le informazioni del caso (e anche sulle altre caratteristiche e sorprese della manifestazione), qui:
http://www.fumetterni.com/

Anche se i fans della Linea Vertigo della DC Comics ne leggevano la produzione direttamente in inglese, Milligan è diventato noto in Italia soprattutto per gli albi, da lui sceneggiati, che uscivano nei primi anni Novanta per i tipi della Comic Art, e che con Francesco Manetti e altri amici traducevamo a ritmi (appunto) da vertigine.

Quasi come “mi tocca” fare adesso, ma con tutt’altro.
Come scrivevo a proposito del post su Mondi Paralleli: era un altro mondo (un “mondo parallelo”?), benché non troppo lontano nel tempo dall’oggi.

Si usava la macchina da scrivere (Olivetti) per le pagine di traduzione da faxare subito dopo, al volo, alla redazione romana della casa editrice di Rinaldo Traini, dove il calligrafo di turno (spesso Massimo Frutti) eseguiva il lavoro di balloonplacing (che allora non si chiamava nemmeno disinvoltamente così) a mano.

Gli albi, come si vede dalla copertina sotto, costavano appena 1200 lire! Già una cifra molto bassa per l’epoca, ed erano pieni di redazionali e rubriche (che toccavano soprattutto al sottoscritto).

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Molto criticata sin dall’inizio la scelta di sottotitolare lo Shade della Comic Art “l’uomo psichedelico”, ma i lettori in massima parte ci passavano sopra, o ingoiavano il rospo, pur di potersi godere anche in italiano queste storie molto innovative e “altre” rispetto a quel che il mercato passava.
Skincrop
Ma torniamo a Milligan, che aveva iniziato la sua splendida carriera nei primi anni Ottanta sulla storica rivista inglese 2000 AD.
Per ripercorrere alcune tappe della sua produzione, mi servo anche delle note inviatemi dagli amici di Terni.

È del 1986 la prima serie da lui concepita, Bad Company, disegnata da Brett Ewins e Brendan McCarthy ed accolta da un ottimo successo di critica e pubblico.
La prima apparizione sul mercato americano di Milligan (e dei compari Ewins e McCarthy) avviene con l’antologia Strange Days per la Eclipse Comics.

Una delle serie di Strange Days, la psichedelica Paradax, poi riproposta dalla Vortex nel 1987, è considerata capostipite di certo approccio supereroistico tipicamente britannico.

Shade4-1
Dopo un periodo passato a scrivere per il mercato inglese (fra cui l’ottimo Hewligan’s Haircut con Jamie Hewlett), nel 1989 Milligan pubblica il primo lavoro per la DC Comics, la miniserie di sei Skreemer, disegnata da Brett Ewins e Steve Dillon, una gangster story apocalittica e nerissima che è stata ristampata successivamente in volume per la Vertigo.

Milligan1 Da quel momento, Milligan si divide fra il mercato britannico e quello americano.
Skin, del 1990, con Brendan McCarthy, racconta la storia di un giovane skinhead focomelico negli anni Settanta a Londra, e i suoi tentativi di affrontare con la sua disabilità e il mondo in generale. Inizialmente censurata, Skin, pubblicata poi dalla Tundra, resta un’opera potente e acclamata.

Nel 1990, Milligan rinnova il già citato personaggio di Shade, The Changing Man, trasformando le iniziali idee di Steve Ditko in una cavalcata psichedelica nel cuore marcio dell’America capitalista.

Con Shade, Milligan (insieme ad altri scrittori britannici come Grant Morrison, Alan Moore e Neil Gaiman) contribuisce a creare quello stile introspettivo e lirico che poi verrà identificato come “stile Vertigo” (dal nome dell’etichetta adulta della DC Comics che ha raccolto alcuni dei titoli fumettistici più interessanti degli ultimi venti anni).

Nel 1991 Milligan si assume il problematico compito di seguire Morrison come sceneggiatore di Animal Man, e debutta nel mainstream supereroistico diventando lo scrittore regolare di Batman in Detective Comics.

A Milligan viene dato credito di avere avuto l’idea originale per lo storico crossover Knightfall, in cui a Batman veniva spezzata la schiena.

Nel 1993, scrive per la Vertigo il capolavoro assoluto Enigma, disegnato da Duncan Fegredo, e in coppia con Ted McKeever crea The Extremist.

Durante il resto degli anni Novanta, scrive progetti propri come gli ottimi Face e Girl (in coppia con Fegredo), The Eaters (con Dean Ormston) e Egypt (con Glyn Dillon e Roberto Corona).

Nel 1996 esce per la Vertigo il volume di Rogan Gosh, disegnato da Brendan McCarthy, in precedenza presentato a puntate sulla britannica Revolver.
The Human Target per la Vertigo rappresenta un parziale cambio di rotta rispetto a certi esperimenti più sperimentali, e gli vale una certa notorietà, che lo porta nel 2001 a prendere le redini della testata mutante Marvel X-Force.

Ultimamente, Milligan ha scritto The Programme per la Wildstorm, è stato lo sceneggiatore di X-Men nel 2005 (numeri 166-187) ed ha sceneggiato la serie regolare di Human Target.
Le sue ultime, apprezzate opere sono Sub-Mariner: The Depths e Greek Street con l’italiano Davide Gianfelice per la Vertigo.

Oltre che come scrittore di fumetti, Milligan lavora come sceneggiatore cinematografico e televisivo.
Chi desidera approfondire la sua bibliografia può farlo qui: http://comicbookdb.com/creator.php?ID=1500

Di seguito, srotolo una galleria di copertine che lo riguardano; scontate per gli appassionati, ma non necessariamente per i novizi di questo tipo di fumetti (che invece, magari, seguono costantemente questo blog per trovarci news su altri autori e personaggi).

Enigma

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Resurrection

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  • Bucaneve |

    Ciao a tutti.
    Non so se a Terni ci sarà la casa editrice Black Velvet, che pubblica Moomin in italiano.
    Ho appena letto che Tove Jansson ha scritto un romanzo in cui parla di lesbismo.
    Sta scritto qua:
    http://www.curvemag.com/Curve-Magazine/Web-Articles-2008/The-10-Most-Underrated-Lesbian-Books/
    In un elencone di libri lesbici.
    Molto interessante!
    Fair Play, Tove Jansson: This final novel by Finno-Swedish author Tove Jansson, creator of the beloved Moomintroll books, details with wit and spark a relationship between two artistic old women. Lesbian author Ali Smith says in the introduction: “It is mystifying that it’s taken so long for so much of Jansson’s very fine adult writing to have English translation but it’s made the discovery of perfectly made, beautifully judged novels like Fair Play akin to coming across unearthed treasure—what a find.”

  • Antonio |

    Speriamo di aver fatto un bel regalo ai lettori di fumetti. Peter Milligan è forse lo scrittore che più ha caratterizzato lo stile Vertigo, secondo me.
    Ci vediamo a Terni, e grazie della segnalazione.
    Antonio

  • Via dei Macelli |

    care chitarre battenti
    e cari moonlander
    un mio amico cantautore che il plettro non l’ha visto
    m’ha fatto giustamente osservare
    che se devo vergare sproloqui infiniti
    allora tanto vale che faccia un audiolibro
    sicché la prossima di questa serie arriverà in formato audio
    ma per il momento
    per mitigare il trauma
    arriva in formato figurine
    quindi questo invito
    che cade un po’ nei paraggi dell’anniversario della nascita di antonio vivaldi
    e che ieri era il 3/3 e alle 22.22 ho avuto un sussultino
    è aperto a tutti
    e lo ricevete in quanto musiciste & musicisti
    o amiche & amici di persone afferenti alle precedenti categorie
    o quarantasettenni che accendono miniciccioli
    (e scusate il disturbo altrimenti)
    portatevi le chitarre e un’onde martenot (o delle onde martenot? bah)
    e i cembalini
    questa volta è vero
    e è così:
    venerdì 5 marzo 2010, dalle 21:30 finché si può
    mèlos, via dei macelli 11, pistoia
    5/3 – cinque barra tre
    open stage per suonatori avventurosi
    cinque minuti
    tre musicisti e viceversa
    palco aperto
    giuria (in)flessibile
    serata “a paghe”
    portarsi strumenti e abiti comodi
    si vince un salame
    vegetariani scusateci
    premi di consolazione: caramelle
    istruzioni:
    (1) si forma un gruppo estemporaneo di 3 musicisti;
    (2) si sale sul palco e ci si esibisce per 5 minuti esatti;
    (3) all’occorrenza si invertono i ruoli: 5 musicisti, 3 minuti
    non esistono restrizioni di alcun tipo fuor da quella temporale
    non è richiesta perizia tecnica
    anzi
    un po’ di strumenti ci sono; se ne hai di più bizzarri portane
    potrebbero avvenire altre cose oltre a quelle preventivate
    vai agile

  • Elvira - Riposto |

    Oh, sì, Skin…
    Io lo trovai frequentando la Fiera del Libro di bologna, con una frotta di insegnanti, presso lo stand di un editore inglese. Poteva essere la Fleetway o la Titan (ma me lo sto inventando, forse non era neanche presente).
    E’ vero quanto c’è scritto nell’articolo, che la scelta di definire Shade “uomo psichedelico” era criticata. Non c’erano i forum di Internet, ma nello scambio di lettere fra i lettori queste cose ci si dicevano e qualcosa veniva anche stampato negli albi.
    Ma la scelta più criticata fu quella di definire Sandman, di Neil Gaiman, con il sottotitolo “Fumetto Dark”!
    Era riduttivo.
    Ora, a parte le edizioni bellissime della Magic Press, mi verrebbe voglia di riscoprire proprio gli albi della Comic Art, che non posseggo.
    Alle fiere, forse si possono ritrovare?
    Vorrei ritrovare quel clima, rileggere anche quelle lettere e quegli articoli.
    Come per Orlando, appunto, questi fumetti mi aprirono un mondo.
    Anche Swamp Thing di Alan Moore e Steve Bissette, non ce lo scordiamo.

  • orlando |

    Aggiungo: nel ’92 acquistai per corrispondenza (Forbidden Planet, a Londra) il brossurato di “Skin”. Ammetto che la lettura mi sconvolse non poco. Non ero abituato ne’ al fatto che un fumetto affrontasse certe tematiche, ne’ che le affrontasse in modo così crudo. Ammetto anche che da allora quel volume l’ho molto prestato, ma mai riletto. Provvederò 🙂
    ciao!

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