Nel giorno della scomparsa dell’immenso Antonello Falqui (RIP), parliamo di un altro creatore di mondi.
Lo gnomo di Tony Wolf è come se vegliasse sul creatore di Studio Uno e Teatro 10.
C’è tempo, per fortuna, fino alla vigilia dell’Epifania, per godersi una mostra alla quale non si dovrebbe davvero mancare e che la Befana, sfoggiando la sua consueta crudeltà, si porterà via inesorabilmente.
Lodevolissima iniziativa del Museo WOW SPAZIO FUMETTO di Milano quella di rispolverare un Maestro insuperabile come Tony Wolf, pseudonimo di Antonio Lupatelli, scomparso pochissimi anni fa, quando una mostra celebrativa su di lui era in via di allestimento.
Il comunicato stampa del museo milanese sostiene che Lupatelli, a ragione , èconsiderato il più grande illustratore per ragazzi italiano, creatore di mondi fantastici animati dai suoi inconfondibili gnomi, da fate e da personaggi incredibili disegnati per case editrici importanti come la britannica Fleetway, gli indimenticati Fratelli Fabbri Editori e infine con Pero Dami Editore. Con lui, Lupatelli ha creato un sodalizio straordinario per durata e risultati, proseguito poi sotto il marchio Giunti, senza dimenticare le storie illustrate per il Corriere dei Piccoli, in varie fasi della sua lunga vita editoriale.
In esposizione più di 100 opere originali dai grandi classici ad alcune opere inedite, dalle pagine realizzate per le riviste inglesi a quelle disegnate per il Corriere dei Piccoli con le storie di Ciccio Spray e Robi e Robo.
Tony Wolf si definiva “un disegnatore tranquillo”. Una definizione che gli calzava a pennello, perché era un artista dalla vita regolare: il giorno dedicato al lavoro, la notte al riposo, i fine settimana con la famiglia. Eppure, in tanti anni di carriera, ha illustrato centinaia di libri esportati in tutto il mondo, segnando l’immaginario di generazioni di giovani lettori, incantati dai suoi disegni di peluche così morbidi che sembra quasi di poterli toccare, di creature fantastiche e di fiabe immaginifiche.
Tony Wolf è infatti uno degli autori più amati dai bambini di tutto il mondo.
I suoi libri sono presenti nelle librerie di quasi tutte le famiglie, ma in pochi sanno che dietro quel nome si nascondeva un pacato e riservato signore italiano, nato a Busseto (provincia di Parma) e che fin da bambino aveva vissuto a Cremona.
Per sua stessa ammissione l’artista amava mimetizzarsi, e nella sua carriera ha lavorato soprattutto sotto pseudonimo: se il suo preferito, e quello sicuramente più noto al pubblico, era Tony Wolf, negli anni ha utilizzato anche Antony Moore, L’Alpino e Oda Taro (per opere minimaliste di ispirazione giapponese; con Claudio Ferracci una volta si scervellammo sull’identità di questo misterioso illustratore, al momento del suo esordio su carta).
Ogni illustrazione creata da Lupatelli sapeva affascinare e incuriosire, e il lettore poteva fermarsi a guardarla per trovare ogni volta nuovi particolari e nuovi personaggi, tutti allegri e rassicuranti, disegnati con un tratto delicato capace di raccontare tanti avvenimenti diversi in una sola immagine.
Facciamo marcia indietro e, servendoci delle info del WOW, ri-tracciamone le tappe dell’esistenza umana e artistica.
Antonio Lupatelli nasce a Busseto nel 1930.
Si trasferisce da piccolo con la famiglia a Cremona, seguendo il padre ferroviere. Cremona sarà la città in cui trascorrerà buona parte della sua vita.
Si diploma in un istituto tecnico, perché, come racconta lui stesso “dopo la guerra si pensava che per la ricostruzione ci fosse necessità di geometri”. Si diverte però a disegnare, ed impara il mestiere da autodidatta.
Il suo primo lavoro è come bozzettista in una piccola azienda di Cremona che produce cartellini per abbigliamento, dove si impratichisce nell’uso di tempere e pennelli. Nel 1954 va a Milano a proporsi alla Pagot Film, lo storico studio di animazione italiano, dove viene assunto per realizzare gli storyboard di alcuni cortometraggi pubblicitari.
Poco tempo dopo conosce il disegnatore Rinaldo Dami, fondatore dell’agenzia Produzioni editoriali Dami. Tramite Dami, Lupatelli, insieme ad altre grandi firme del fumetto e dell’illustrazione italiana, inizia a lavorare per il mercato inglese, collaborando alle pubblicazioni delle edizioni
Fleetway. Si trasferisce per qualche tempo in Inghilterra, ma non è molto portato per le lingue, tanto che alla fine “sia io che mia moglie non abbiamo imparato neanche mezza parola”.
All’inizio degli anni Sessanta il fratello di Rinaldo Dami, Piero, fonda la Eurostudio, in seguito Dami Editore: una casa editrice a conduzione familiare, con cui l’artista collaborerà per tutta la vita.
Le sue collaborazioni non si esauriscono però con la Dami: all’inizio degli anni Sessanta la Fratelli Fabbri, nel suo periodo di massima espansione, gli affida le illustrazioni di libri di fiabe e sussidiari scolastici, mentre a metà degli anni Settanta Lupatelli lavora anche con il Corriere dei Piccoli. Qui si occupa di disegnare le storie a fumetti delle serie “Ciccio Spray” (su testi di Carlo Triberti) e “Robi e Robo” (su testi di Giampaolo Barosso). Realizza anche le tavole per i “Gioconi”, disegni ricchi di particolari che spingevano i bambini a scoprire, attraverso il gioco, i mondi illustrati
dall’autore.
Negli anni Ottanta, oltre a qualche collaborazione esterna come le serie di tarocchi per la casa editrice Lo Scarabeo (firmate con il vero nome), ha un rapporto di lavoro quasi esclusivo con Dami.
È in questo periodo che nasce – visto il successo del genere fantasy per adulti – la suggestiva serie de “Le storie del bosco”. Tony Wolf illustra qui un mondo fatto di folletti, draghi, animali del bosco umanizzati e soprattutto gnomi, caratterizzati da lunga barba, casacca blu e cappello rosso. In seguito riprenderà alcuni personaggi ne “Il grande libro delle meraviglie”, uno dei suoi lavori più
significativi.
Lupatelli lavora anche su illustrazioni in grande formato: paesaggi immaginari e personaggi di peluche come ne “Il mio grande libro”, dove i bambini potevano sdraiarcisi sopra e viaggiare con la fantasia. Tra i temi più affrontati dall’autore troviamo fiabe e classici della letteratura per l’infanzia, ma anche illustrazioni per libri a tema religioso o immagini natalizie. Tra i punti di forza dell’artista le rappresentazioni degli animali: che siano antropomorfi o su quattro zampe, nelle illustrazioni di
Tony Wolf cani, gatti, orsacchiotti e volpi risultano sempre allegri ed accattivanti, morbidi nelle linee e simpaticissimi. Anche spostandosi nelle terre dell’Africa o dell’Asia la maestria dell’autore rimane inalterata, in opere capaci di trasportare i lettori in mondi lontanissimi.
Lupatelli vivrà anche una fase “orientale”: sempre negli anni Ottanta si firmerà Oda Taro, pseudonimo con cui l’artista riuscirà davvero a sdoppiarsi, utilizzando uno stile più essenziale e stilizzato, fatto di tratti molto netti che vengono riempiti di colore in fase di stampa. Con questo pseudonimo l’autore illustra i libri di Pandi, in cui l’adorabile piccolo panda con gli occhi sempre un po’ all’ingiù insegna ai bambini l’alfabeto o i numeri, o parte alla scoperta del circo o del treno.
A fine anni Ottanta arriva invece il lavoro sul famosissimo personaggio di Pingu, l’amato pinguino
della serie animata in plastilina e grazie a Lupatelli protagonista di libri per bambini. A inizio anni Duemila è il momento di magia e maghi, che portano alla nascita del mago orsetto Aldin.
Lupatelli muore a 88 anni il 18 maggio 2018, ma le sue meravigliose illustrazioni,
contenute in libri sempre ristampati, continuano ad affascinare lettori di tutte le età.
La mostra “Lupus in fabula – Nel mondo di Tony Wolf”, curata dall’Associazione Tapirulan in collaborazione con WOW Spazio Fumetto, propone un percorso di oltre cento opere originali, che ripercorrono la carriera dell’artista dai suoi esordi inglesi fino agli ultimi lavori. Il percorso illustra l’opera di Tony Wolf attraverso le tavole più belle tratte dai libri più celebri che ha illustrato: le serie “I cuccioli” e “Le storie del bosco”, “Il grande libro delle meraviglie”, “Il paese dei giocattoli”, ma anche le illustrazioni firmate Oda Taro e con il simpatico Pandi e le tavole di Pingu.
Accanto a queste opere originali sono presenti anche alcune rarità cartacee, come le riviste della casa editrice inglese Fleetway. In mostra anche i libri giganti, alti ben 85 centimetri, realizzati per il mercato inglese e tradotti poi in Italia da Mondadori.
Accanto a queste opere, già familiari a tantissimi lettori di tutte le età, la mostra permette di ammirare alcune opere inedite, provenienti direttamente dall’archivio personale dell’artista, come la divertente serie di carte da gioco dedicate alla città di Cremona, in cui compaiono eccellenze cittadine come Antonio Stradivari e Mina, e un Tony Wolf diverso dal solito, come nelle illustrazioni per il giornale del circolo cremonese Zaccaria Il ventino, realizzate in bianco e nero con uno stile più caricaturale.
LUPUS IN FABULA
NEL MONDO DI TONY WOLF
fate, gnomi e folletti
Le opere originali del più grande
illustratore per l’infanzia in mostra
al Museo del Fumetto di Milano
Fino al 5 gennaio 2020
Museo del Fumetto, dell’Illustrazione e dell’Immagine animata di Milano
Viale Campania, 12 – Milano
Info: 02 49524744/45 – www.museowow.it – Ingresso 5 euro intero, 3 euro ridotto
Orario: da martedì a venerdì, ore 15.00-19.00; sabato e domenica, ore 15.00-20.00.
Lunedì chiuso
Chiusure straordinarie: 24-25 dicembre, 31 dicembre 2019; 1° gennaio 2020.