Leo Cimpellin se n’è andato giorni fa, come sapete e come abbiamo subito comunicato.
Cartoonist Globale si associa al cordoglio espresso da tutti, nel piccolo mondo italico del Fumetto.
Claudio Ferracci, che aveva portato nel palazzo perugino anche alcuni albi de Il Tigre, quando ci ha raggiunto la tristissima comunicazione della scomparsa di Leo, mi ha ricordato che avevo scritto di lui quanto segue (oltre a svariate altre cose, altrove).
Va da sé che fu proprio un Leone a disegnare il Tigre a fumetti, riprendendolo dal personaggio lanciato da Mort Drucker a livello internazionale.
Il design originale del Tigre era invece di Bob Jones.
La foto di Leo appartiene invece a Christian, il © è suo.
Come una articolata entry di Wikipedia sottolinea alla perfezione, la sua prima storia è la fantomatica Le avventure di Petto di Pollo (che sarebbe il nome di un indiano, forse debitore di quell’Occhio di Pollo che Jacovitti un dì creò), diseganta a quattro mani con Lina Buffolente. Praticamente dispersa, fu donata una sua riproduzione a Leo e Lina da Gianni Bono in occasione di una lontana celebrazione di questi autori tenutasi a Milano a Cartoomics.
Negli anni successivi, su soggetto di Gian Luigi Bonelli, Leo disegna Red Carson e, usando lo pseudonimo di Alex Lyon, l’eroe mascherato Plutos.
E’ appena l’inizio di una carriera complessa e frenetica.
Sia lodato il web, che consente di rileggere o scoprire dei gioelli del Fumetto internazionale (che solo casualmente, come in questo caso, sono di matrice totalmente italiana)!
Il misteriosissimo blogger o/e webmaster Guerrero Negro segnala al popolo di Cartoonist Globale di aver messo on line un intero episodio, mai letto per intero in albo o libro, e uscito SOLO a puntate, tanti anni fa nel leggendario Corriere dei Piccoli, quando si stava accingendo a fare il “salto” e divenire Corriere dei Ragazzi.
E’ a questa pagina.
In questo post ci sono solo alcune vignette di assaggio, per istigare la curiosità di chi ignora questa saga, decisamente ispirata ad Asterix, ma “dalla nostra parte”. Un ciclo che Vezio Melegari scriveva con verve e piglio anche educational e Leo Cimpellin disegnava in modo più veloce e nervoso di quanto facessero i suoi colleghi d’Oltralpe, ma che a noi dello Stivale comunicava forse più calore.
Quando Melegari scomparve, a giugno 2009, ne ricordammo come segue, frettolosamente ma col “cuore in mano” la figura.
Un altro grande amico di chi è stato ragazzo negli anni Sessanta e Settanta se n’è andato. Vezio Melegari, fondatore dell’agenzia Il Soldatino, agente tra gli altri di Benito Jacovitti, Onofrio Bramante Umberto Manfrin, Gino Esposito Scotto di Perta (in arte G. Scott), Nicola Del Principe, G. Scapinelli (Scap) Angelo Scariolo e Hanna-Barbera per l’Italia, se n’è andato a Milano. I suoi funerali si tengono oggi (sabato 13), appunto nel capoluogo Lombardo, alle 14.45 in Piazzale Cuoco – Via del Turchino, parrocchia di S. Eugenio.
Nell’immagine a lato, una copertina con Gneo Tribunzio Caramella, personaggio creato da Melegari su ispirazione di Asterix di Goscinny e Uderzo, mirabilmente disegnato da Leo Cimpellin.
Melegari era nato a Genova nel 1921.
Laureatosi in lingue e in pedagogia, sulle prime aveva svolto una pluriennale attività di insegnante, per dedicarsi prevalentemente all’attività di narratore per l’infanzia, d’ideatore di soggetti, racconti e poesie, di scrittore di redazionali per le riviste dedicate soprattutto al target dei giovanissimi, a cominciare dal settimanale didattico Lo Scolaro
Qui conosce alcuni Maestri del fumetto operanti in Liguria, da Luciano Bottaro a Giorgio Scudellari, sino a Giulio Chierchini e comncia a interessarsi a quello “strano” medium che è il fumetto, sostanzialmente sottovalutato e mal considerato dalla classe insegnante alla quale appartiene.
Tra le sue più significative attività di redazione c’è senza dubbio la versione del Corriere dei Piccoli legata alla direzione di Giancarlo Francesconi, dove Melegari, tra le altre cose, tiene a lungo una rubrica di approfondimento insieme ad altri illustri colleghi, come Dino Buzzati e Gianni Rodari.
Melgari ha anche il merito non indifferente di segnalare al gruppo del CorSera il talento del già citato Jacovitti, che trasporterà su quelle pagine Cocco Bill e una nuova versione di Jac Mandolino, oltre a creare il parodistico Zorry Kid. “Lisca di Pesce”, tramite Melegari, lavorerà in contemporanea anche alla Domenica del Corriere.
In questo post riproduco una puntata della rubrica che Melegari teneva sul Corriere dei Piccoli fra gli anni Sessanta e Settanta: I pollici (televisivi). Dedicata in questa occasione a Ruggero Orlando, è uscita sul settimanale per ragazzi del Corriere della Sera il 25 ottobre 1970.
Organizzatore di mostre e manifestazioni, Melegari aveva fondato nel 1957, il Premio Bancarellino di Pontremoli, dedicato alla letteratura er ragazzi.
Ricavo dalla scheda della Fondazione Franco Fossati che, come autore, Melegari aveva esordito con due opere narrative, dedicandosi poi con successo a best-seller quali il Manuale della barzelletta e il Manuale dell’umorismo, più volte ristampati da Arnoldo Mondadori, editore per il quale aveva curato una buona fetta della collana Mini-Libro (valendosi soprattutto dello Studio Bramante per le illustrazioni) e volumi come Ruote macchine motori, Dal remo al transatlantico, Da Icaro all’astronave, con personaggi Disney (e disegni di Bottaro, Bramante, Massimo De Vita).
Studioso di uniformologia e storia militare, nonché di modellismo, è logico che Melegari battezzi Il Soldatino la sua agenzia, che rappresenta per molti anni in Italia marchi importanti di editori-produttori come la Hanna-Barbera, per conto della quale avrà la licenza di realizzare storie nuove, con personaggi disegnati in Italia sia per libri che per fumetti, oltre all’enorme ciclo di libricini illustrati dati in omaggio come allegati alle confezioni del Formaggino Mio della Locatelli.
Abbiamo parlato tanto di Melegari, ma torniamo a Cimpellin, qui immortalato con in mano il Premio Graziano Origa – Fumetti d’Italia, consegnatogli in occasione di una remotissima Lucca Comics dell’Ente Max Massimino Garnier, col sottoscritto Direttore Culturale e Angelo Nencetti (oggi direttore del MUF) in veste di Direttore Organizzativo.