Prima di tutto, qualche anticipazione e precisazione.
La vignetta di apertura si deve al prezioso invio da parte di Franco Bellacci di una serie di interventi compiuti da Benito Jacovitti per il quotidiano milanese La Notte nel 1972.
Sia Franco Bellacci stesso (tramite Tomaso Turchi, grazie anche a lui per l’incommensurabile lavoro di ricerca e pubbliche relazioni) che Sauro Pennacchioli hanno scritto in proposito.
Ne leggerete i contributi nei prossimi post.
Si tratta di un capitolo semi-ignoto della carriera del sommo Jac, che torna alla luce grazie alla solerzia ferragostana di Bellacci, instancabile anche quando il solleone spingerebbe a nuotare al largo.
E’ curioso che non se ne sia parlato prima. Effettivamente, anche questa partecipazione di Jac alla campagna elettorale di un candidato ritenuto dalla redazione di Linus sconveniente potrebbe essere alla base della brutta (ma comunque lunga) esperienza di Benito nel corso della stesura delle avventure di Gionni Peppe.
Altra segmalazione.
A proposito di politicamente scorretto, ecco un bell’articolo su James “Jimmy” Swinnerton (1875-1974) e la sua serie Sam and His Laugh (1905-1906), definita da Paul Tumey an infectious series featuring a job-seeking black man who gleefully laughs at the hypocrisy and pomp of society.
E’ qui, nel blog Yesterday’s Papers.
Nella tavola sotto viene ritratto il collega fumettista Rudolph Dirks, autore della serie The Katzenjammer Kids.
Più sotto, scrollando, la tavola per intero, pubblicata circa centodieci anni fa, quando i fumetti erano considerati un’arte nuova, popolare ma dignitosa, degna d’attenzione.
Non spazzatura come accade oggi da parte degli investitori, che non vedono l’ora di liberarsene, dopo averla distrutta, abbagliati dal miraggio del Quattrino Facile & Immediato.
All’epoca le vignette delle tavole e delle strisce distribuite sui quotidiani avevano una grandezza decente.
Ma lo spazio a loro disposizione, come si è visto con le scandalose vignette di Mandrake, si è ridotto progressivamente.
Fortunato Latella ha tradotto e letterato per i lettori italiani questa striscia satirica di Roy Crane, che stigmatizzava a suo modo queste nefasta quanto irrefrenabile tendenza.
Altro giro, altro tema.
Il giornale inglese online The Telegraph ha “irrorato” il web con un sintetico video nel quale il nostro amico Fabrizio Petrossi demonstrates how to draw the world’s most famous cartoon character, Mickey Mouse.
Ecco il riferimento:
Senior Disney character artist Fabrizio Petrossi, who held a master class session to coincide with the launch of new Disney app Where’s My Mickey?, says the character is one of the most important for Disney and also one of the most difficult to draw.
Ecco degli esempi della nuova animazione con i personaggi di Topolinia. Nella speranza che il tutto giri sui computer stressati di fine agosto, senza incepparsi ogni due per tre.
Pippo, naufrago, è molto più Dippy the Dawg che Goofy.
… Ciò anche se fa il pittore col nome di Van Goofy.
Tra i PROSSIMAMENTE, ho l’opportunità di mostrarvi in anteprima un capolavoro di Massimo Bonfatti!
Sono I Girovaghi, naturalmente.
A cosa si riferisce questa stupenda illustrazione?
Non ci vuole molto a immaginarlo (se ci seguite potete arrivarci anche senza troppo scervellamento, benché sia un’immagine a suo modo atipica rispetto alle precedenti).