Mentre Barack Obama soppesa ogni singola frase del suo discorso di apertura del suo secondo mandato, con l’aiuto di un Giorgio Gori locale, Riccardo Corbò, curatore per Tg3Web della rubrica Tg3 Comics della quale oggi parla anche afNews, ci racconta la vicenda di Obama attraverso le sue numerosissime apparizioni nel mondo dei fumetti.
Ed ecco, quindii, un bel ripasso con Mio fratello Super Obama, che vale la pena di visionare.
Anche sopportando quello spropositato spazio nero sopra e sotto il video.
In passato avevamo già parlato di personalità della politica americana trasformate in supereroi.
Grazie a Mark Evanier, riproponiamo la foto sopra e la sua domanda: che differenza c’è tra questi due uomini?
Riflettere, argomentare in modo logico, quindi leggere la risposta in chiusura di questo post, dopo essersi sciroppati Sarah Palin.
Tutti conoscono Wonder Woman, la supereroina “tutta americana” alla quale George Perez fornì un lifting esemplare a metà anni Ottanta, riconducendola nell’Olimpo della mitologia greca a cui apparteneva…
Ma con questo post, i cortesi visitors rinfescano la conoscenza con una supereroina di taglio affatto contemporaneo. (Sopra, Wonder Woman in una sua apparizione classica, disegnata dal suo primo artista e character designer, Harry G. Peter. Sotto, in una interpretazione modernissima della talentuosa Kristen McCabe; date un’occhiata ai suoi lavori!)
L’identità borghese della nuova supereroina, Blunder Woman, è ben evidente. Trattasi dell’alaskana-repubblicana Sarah Palin, già d’appoggio a McCain nella campagna elettorale che ha portato (per fortuna) alla vittoria di Barack Obama.
Sopra, la copertina di un suo comic book, edito dalla DC Comics.
Sotto, altre sue immagini.
Divertente, no?
Sopra, costei se la prende con Dave Letterman, l’anchor man reo di averla sonoramente beffeggiata a ripetizione (come merita).
Spesso mi domando come potrebbero uscire vivi dalla satira di Letterman, di Leno o di altri conduttori televisivi “liberi e liberal” statunitensi, macchiette della politica nostrana come il senatore Castelli, Maroni, Frattini, Bondi, Cicchitto, o (citiamole, per rispettare le quote rosa) Carfagna, Gelmini, Brambilla.
Poi, riflettendo, mi rispondo che in un consesso come quello statunitense, o in qualsiasi altro anche leggermente più serio del nostro, costoro (e tanti altri) non potrebbero mai appartenere alla classe politica. Quindi, il problema è mal posto.
A questo punto avete scoperto l’arcano.
Non si tratta di nuovi comic books (ma sarebbe bello pensarlo), bensì solo di una parodia fresca di stampa, pubblicata dalla leggendaria rivista Mad, che pur con periodicità molto rarefatta difende le sue postazioni. Disegni di Scott Campbell, colori di Nei Ruffino, soggetto di Jacob Lambert:no del tutto originale, come si vede dal video sotto, che risale al 2008.
Mille scuse a Lynda Carter.
In chiusura, la risposta al quiz della foto sulle differenze: uno è un ex-capo, amato da milioni di persone, che ha contribuito a fare del mondo un posto migliore. L’altro è George W. Bush.