Come ci ha già segnalato Mario Benenati ieri in un suo commento, il fumettista filippino Tony De Zuñiga se n’è andato. Il fatto è avvenuto appunto il giorno 11 maggio, mettendo fine alle sofferenze dell’artista, malato di cuore e anche affetto dalle conseguenze di un danno cerebrale. Aveva 71 anni.
Gli appassionati di fumetti americani classici, o post-classici, sanno bene che De Zuñiga inaugurò il trend dei (bravi, a volte virtuosi) disegnatori filippini i cui lavori furono accettati dalle società editrici americane di comic books, in particolare la DC Comics che, se non sbaglio, in quegli anni aveva come direttore artistico il carissimo Carmine Infantino.
Sopra, una sua intervista sottotitolata in inglese.
Sotto, una seconda intervista (ma senza sottotitoli; il commento è però in inglese), seguita da un altro video dove lo vediamo all’opera mentre disegna Batman e Jonah Hex per il Club Batman.
Come specifica il collega Neal Adams in un suo commento del mese scorso, l’artista ha spianato la strada, dopo avers sfondato nell’asfittico e protezionista mercato americano, ad altri disegnatori filippini come Alfredo Alcala, Alex Niño e Nestor Redondo.
Scriveva, appunto, Neal Adams per Bleeding Cool lo scorso 24 aprile:
For everyone who receives this, Tony DeZuniga was the first Filipino artist whose work was accepted by an American Publisher. And it was he who opened up the door for Alex Niño, Nester Redondo, Alfredo Alcala, Rudy Nebres, Dusty Abell, Ernie Chan (Chua), and a dozen other artists.
E proseguiva, sottolineando i problemi economici che in questi tempi grigissimi anche un artista valente come quello di cui stiamo parlando ha dovuto sopportare, e così la sua famiglia:
Tony has returned to the Philippines and is in dire straits. May I ask you for a donation to help him and his family out in this time of need? Lack of medical insurance is the band of our existence as freelancers. For those of us who have medical insurance, we know the peace of mind it brings.
Please, whether as a favor to me, or to help a fellow comic book artist, or for any other reason you can do it, please find a way to send an amount of money that you feel you can afford.
Thank you from the bottom of my heart.
Neal Adams
Ormai, naturalmente, non serve più.
In questo post, manco a dirlo, sfilano alcune immagini tratte dagli albi disegnati da De Zuñiga, artista paziente e modesto.
De Zuñiga, dopo aver concluso un corso di grafica pubblicitaria frequentato presso l’Università di Santo Tomas, si recò subito a New York per lavorare per la DC Comics, accettando (va detto) compensi più bassi di quelli pretesi (giustamente) dai fumettisti statunitensi, i quali cominciavano a incrociare le braccia mettendo in crisi gli editori.
Alla DC, De Zuñiga inchiostrò la prima versione di Black Orchid, ma anche Supergirl, senza contare Jonah Hex, del quale è stato coautore. Quindi, si dedicò, alla Marvel, a storie di Spider-Man, Robocop, Ghost Rider, Conan (anche con John Buscema, come si vede da una delle tavole di questo post), Dracula e vari altri, fra cui storie di guerra e soft-horror.