Il quotidiano conservatore inglese Daily Telegraph, uno dei più autorevoli del Regno Unito, sicuramente il più importante del popolo del centro-destra britannico, riporta uno dei soliti articoli che la stampa estera, munita di quei buoni occhiali che in Italia gli ottici non vendono, torna ancora una volta sugli scandali a catena di cui è protagonista il leader italico della parte politica omologa al pool dei suoi lettori.
Come una buona parte degli italiani, anche questo giornale si domanda cos’abbia nel cervello quasi una metà dello Stivale, per sopportare senza apparente fastidio il ludibrio globale a cui siamo da anni esposti tutti quanti.
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Lo scrittore Tobias Jones, autore di The Dark Heart of Italy (“Il cuore nero dell’Italia”) si dà una risposta interrogando la suocera nell’articolo uscito ieri sul giornale con il titolo Italians like Berlusconi just the way he is.
Ecco il passaggio:
My Italian mother-in-law maintains that the majority of Italians have a mini Silvio inside them to whom Berlusconi speaks directly. He is what they wish to be: a person with chutzpah in abundance, a crazed fantasist with so much power and daring that his dreams come true. He’s a man with his own, all-winning football team who is rich beyond comprehension, he’s someone who defies the ageing process and sleeps with a stream of beautiful women. In fact, when you ask Italians about this current scandal, many say, “So what?” or “Good for him”.
Some, of course, find him vulgar and repugnant, but many more are admiring and even envious. Rather than damaging him, these latest reports have allowed Berlusconi to present himself as a voracious, priapic leader, the sort of man who can make the Marquis of Sade look chaste. It all adds, of course, to his popularity. That’s why the first magazine to splash a “Berlusconi’s Harem” story two years ago was, in fact, one of his own.
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Tra le altre cose, come tutta la stampa estera fa da tempo, stigmatizza la mancanza di libertà d’informazione che sta incancrenendo l’Italia (fatto denunciato spesso anche in questo blog). Osserva che molti giornali si permettono addirittura di non riportare gli scandali (dalle bravate da caricatura di Albertone alle sparate sulle trenta tombe fenicie in giardino) in prima pagina, o di trascurarli totalmente, pagati come sono dall’Utilizzatore finale e dal suo entourage che li possiedono, e ne dettano di fatto la linea editoriale volta a orientare e disinformare l’opinione pubblica più debole raccogliendone i per fini elettorali; la medesima politica adottata dalle TV inquinanti da svariati lustri.
Although publications such as La Repubblica and L’Espresso have been relentlessly pursuing the story, many Italian newspapers don’t even have it on their front pages, if they have it at all; and were you to get your information solely from television you would barely know anything was up. Berlusconi was televisually, as much as democratically, elected, and there’s no way the country’s most powerful medium is going to turn on its overlord.
Which leaves perhaps two other sources of opposition to Berlusconi. The Vatican has never been averse to wading into Italian politics, but until now Berlusconi has been given a shamefully easy ride. His right-wing coalition has been seen as the bastion of family values, despite the fact that all of its leaders – Berlusconi, Bossi, Fini and, until he jumped ship, Casini – had split with their wives and set up with younger women.
There are signs that the Catholic hierarchy is finally waking from its slumbers: in recent months there have been veiled criticisms of the Prime Minister, with calls for “sobriety” in government, and critical articles have appeared in magazines such as Famiglia Cristiana. And yet given a choice between supporting a left-wing coalition that is determinedly secular and a right-wing one whose libidinous leaders nominally avow Catholic values, the Vatican will surely plump for the latter.
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Infine, il giornalista (che ci vede bene, tanto di cappello a conservatori così obiettivi!) si rammarica quasi del fatto che una rivoluzione politica sia lontana. Purtroppo, in Italia ci sono troppi italiani, sostanzialmente. Come dargli torto?
But there’s no sense that another revolution is imminent.
Berlusconi derides such events as mere extremist agitations, the work of the “noisy minority”. Until the silent majority switches off the TV, such ground-level protests seem unlikely to lead anywhere.
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Fino a quando la maggioranza silenziosa “spippolerà” il telecomando, che speranza di evoluzione di pensiero c’è, nel paese di Brighella?
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A questa pagina del quotidiano conservatore una galleria dell’harem del premier nel mirino della stampa cattolica, con annotazioni e delucidazioni.
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ALTRI CREDITS
L’ennesima caricatura inglese del premier che schianta, coniato su una moneta d’oro il corrotto avvocato David Mills è invece il commento che The Guardian ha pubblicato per commentare la sentenza del tribunale di Milano che ha condannato l’avvocato inglese per avere ricevuto la somma di 600 mila dollari, come compenso corruttivo di una testimonianza infedele a favore dello scopritore di balene fossili.
La vignetta del disegnatore Steve Bell (© suo e del giornale) mostra un Mills distrutto da una gigantesca moneta con la testa del pagatore: reputazione rovinata, in un Paese che fa della vergogna una pena, e fine di una onorata professione d’avvocato, precisa infatti il Guardian.
Come nelle parabole antiche, l’oro della corruzione porta disgrazia.