Ecco anche la prima parte della versione in italiano dell’intervista di Willi Brignone. Nel frattempo, proseguiamo con la galleria di Don.
I personaggi di questa foto, scattata a Firenze in occasione del Comics Contest dell’ottobre-novembre 2005, sono visibilmente rivolti a un obiettivo fotografico diverso da quella che l’ha scattata (e che apparine ad Anna, moglie di Don). Da sinistra: Paola, segretaria della Scuola Internazionale dei Comics (attualmente a Torino); Marco Bianchini, direttore della Scuola di Firenze e disegnatore di Tex Willer; Don Rosa; Paul Karasik (insegnante e stimatissimo sceneggiatore – si veda “Città di vetro”, dall’opera di Aulster, con i disegni di Mazzucchelli); l’animatore Gabriele Ranfagni; Sara Sasi, direttore tuttofare della Scuola dei Comics fiorentina; Luca Boschi.
Leggo di rado con la dovuta attenzione la Disney Comics Mailing List; un’affermazione di Don Rosa ha però attirato la mia attenzione:
“Gas e Giac sono topi, Topolino è umano. Potreste preoccuparvi del fatto che ci sono creature che vivono in stretta prossimità l’una con l’altra, come Pippo e Pluto, o Nonna Papera e le sue oche che prolificano attorno al granaio: e allora? Che c’è di più divertente – l’abbiamo fatto di tanto in tanto – che contare quanti diversi tipi di personaggi affollano i fumetti Disney? Una lista incompleta includerebbe gli animali normali (gli scoiattoli sugli alberi dello sfondo, i pesci nell’acqua), gli animali normali dotati di molta intelligenza (Pluto), gli animali normali super intelligenti con la facoltà di pensare e di parlare, almeno ad altri animali (Cip e Ciop, Lillo), animali che indossano vestiti e vivono in case, ma che altrimenti si comportano come anmali normali e si mangiano gli uni gli altri (il Lupo Cattivo, i tre Porcellini), personaggi disegnati in qualche modo come animali, ma che sono in raltà chiaramente e completamente umani (Paperino, Topolino), la popolazione della Paperopoli barksiana, che è totalmente umana ma che di malavoglia è dotata di un naso rotondo e nero su un corpo altrimenti totalmente umano, al fine di soddisfare i lettori dei vecchi comic-book, e gli umani normali con il naso normale. E ci sono in mezzo ancora altre categorie – mi ricordo che una volta ne abbiamo individuate una quindicina, forse contando anche i personaggi dell’animazione.”
L’argomento mi appassionava; ho pertanto deciso di contattare la nuova stella del firmamento disneyano, conoscendo la sua disponibilità nei confronti dei fans. Nonostante stesse lavorando alla storia “ufficiale” del 50° compleanno di Archimede Pitagorico intitolata “La prima invenzione di Archimede”, Don Rosa ha gentilmente accettato di rispondere a questa intervista:
W: Leggo fumetti Disney fin da bambino, e non mi è mai venuto in mente che i Paperi fossero umani, dal momento che nei fumetti italiani i Paperi sono sempre presentati semplicemente come paperi…
D: Che vuoi dire? Non capisco come ciò possa esser vero. Vedo i fumetti italiani e vedo che Paperino vive come un uomo, parla come un uomo, si veste come un uomo, agisce come un uomo, si comporta in ogni frangente come un uomo. Non lo vedo beccare il granturco per terra o spogliarsi e nuotare come un’anatra in uno stagno o possedere ali per volare piuttosto che braccia umane. Se è “presentato come un papero”, perché non fa niente di tutto questo? Non capisco che cosa dici. È presentato come un essere umano.
W: Voglio dire che ogni riferimento ai Paperi è ai “paperi”. Per esempio, Paperone è soprannominato “il vecchio papero”; o Paolino Paperino è chiamato semplicemente Paperino, come se Paperino fosse il suo nome e non il suo cognome, in verità creando un malinteso a causa della sua faccia da papero. Voglio dire che ogni riferimento sui fumetti è ai pennuti, e non importa se sono animali parlanti, perché sono personaggi dei fumetti…
D: Io da piccolo non la vedevo affatto così. I fumetti di Bugs Bunny parlavano di un coniglio che vive in un buco scavato nel terreno e ruba carote ad un agricoltore. Daffy Duck era un uccello volante che migrava a sud per l’inverno ed era oggetto di attenzioni da parte dei cacciatori. Ed entrambi questi personaggi avevano personalità strambe e giravano nudi.
Al contrario, Paperino (e Topolino) indossavano vestiti, vivevano in case, avevano lavori normali ed avevano personalità reali e sensibili. Avevano responsabilità e vivevano in una comunità di esseri che mi sembravano umani.
Pensavo che il modo in cui i cartoonist dovessero disegnare gli umani fosse con un naso nero e rotondo. Ma naturalmente non supponevo fossero cani – Lillo era un cane: agiva come un cane, mangiava ossi, dormiva nella cuccia. Paperino non aveva niente che mi suggerisse fosse un papero; perciò, sapevo che era solo la caricatura di un normale essere umano, così come Bugs Bunny era la caricatura di un coniglio (parlante). Non me ne sono mai preoccupato – sapevo che Paperino e Paperone erano persone. Non mi ha mai interessato il fatto che fossero disegnati in maniera strana. Gli esserei umani non hanno nasi così grandi come quello di Asterix o pance grandi come quelle di Obelix, né assomigliano a Tintin; ma ciò non turba i lettori.
W: È un po’ come i personaggi di Bone di Jeff Smith (conosci Bone? Ti piace?): che diavolo sono i cugini Bone? A chi interessa se sono umani o no?
D: È una situazione del tutto differente. So che non sono umani perché non sono descritti come esseri umani che vivono come gente normale in case normali con lavori normali e responsabilità e problemi. Sono esseri di fantasia. Le mie storie hanno a che fare con un universo di Paperino in cui non esiste nessun altro personaggio, se non i personaggi della Paperopoli di Barks… e non è un universo di fantasia nel senso delle favole… la mia versione è invece seria, basata sulla vera storia e sulla geografia del mondo reale. È un mondo di fantasia nello stesso senso in cui il mondo di Asterix sembra ambientato in un’era passata del mondo in cui viviamo, eccetto il fatto che ci sono un Gallo con un naso impossibilmente tremendo, un altro con una trippa smisurata e molti altri personaggi storici disegnati in modo caricaturale.
Nella mia interpretazione dell’Universo dei Paperi, c’è gente disegnata in modo caricaturale, ma si tratta sempre di esseri umani, non paperi, né cani, né maiali; e vivono sempre nel mondo reale (be’, forse un po’ più divertente di quello reale).
Ricorda che il mondo di Paperopoli non è un mondo di Disney… è stato creato dalla Dell e da Barks. Barks in origine voleva mettere Paperino in un mondo di umani disegnati realisticamente, ma gli fu ordinato dai suoi editori di lasciar perdere. Così iniziò ad usare personaggi umani con il naso rotondo e nero, dicendo che erano “cani”. Credo che questi cani umani di Barks apparissero piuttosto strani nel 1948; ma io sono cresciuto con loro, al punto da credere che fosse così che si dovessero disegnare gli uomini. Non ho mai pensato neanche un momento che fossero cani – pensavo che i cartoonist disegnassero gli umani con quel naso nero – e tutti i fumetti che ho disegnato quando avevo 7-14 anni erano con personaggi umani col naso nero e rotondo.(continua)