Ne abbiamo già parlato qualche tempo fa, e lo faremo ancora.
Lunedì 17 (che per chi ci legge oggi sarebbe domani), a Pisa, si parla di fumetti e di scienza con Pier Luigi Gaspa e Giulio Giorello, i quali presentano il loro libro La scienza tra le nuvole. Ci saremo anche Fabio Gadducci e io, puntuali co-
me orologi svizzeri, alle 17.
Per i dettagli su questo intervento di taglio universitario, si veda la locandina qui sotto.
Ne parliamo con Pier Luigi, partendo da uno dei personaggi menzionati anche nel sottotitolo del libro, quel Mister Fan-
tastic (it.wikipedia.org/wiki/Mister_Fantastic) che è un no-
torio componente del marveliani Fantastic Four (un pupazzo che lo raffigura è qui a lato).
LUCA BOSCHI: Quali sono i punti principali che toccate nella vostra approfondita panoramica? E come valutate, dopo questa esperienza analitica, il rapporto tra scienza e fumetti?
PIER LUIGI GASPA: Nonostante il titolo del volume riporti la parola scienza, i veri protago-
nisti del libro unico in questo senso, crediamo – sono quindi gli scienziati. Scienziati immaginari e/o realmente esistiti, con i loro colpi di genio, le loro passioni e persino i loro tic. Da Mr. Fantastic, imbranato sentimentalmente, almeno all’inizio, al fisico e matematico Paul Dirac, geniale e taciturno, alle frustrazioni di Semmelweiss, il medico che comprese la causa della febbre puerperale, ma che venne ritenuto un pazzo e scacciato dai colleghi.
LUCA BOSCHI: In genere la figura dello scienziato, nei fumetti come nel cinema, soprattutto in quello comico, è piuttosto bistrattata. Poiché abbracciate nella vostra analisi un arco di tempo assai ampio, avete rilevato qualche cambiamento nei fumetti più recenti rispetto al passato?
Oggi c’è per lo scienziato un maggior “rispetto”, una maggior verosimiglianza e scientificità nelle sue sco-
perte e invenzioni?
PIER LUIGI GASPA: Un aspetto interessante, ma
che nel corso del volume rimane, per svariati motivi, sottotraccia, è l’evoluzione dello scienziato a fumetti nei cento e passa anni di strisce disegnate.
Scorrendo i capitoli e le date dei fumetti citati nel testo, si può intuire quello che è stato il cammino dello scienziato a quadretti. Nelle sue prime appa-
rizioni, strisce umoristiche a parte, dal Buck Ro-
gers di Nowlan e Calkins, all’icona dello scienziato d’antan, Hans Zarkov, il nostro Zarro, aiutante parascientifico di Flash Gordon, al Kallah Kopak di Brick Bradford, solo per citare i più noti, si parla soprattutto di scienziati-ingegneri, gente che inventa e costruisce macchine.
Del resto, siamo agli inizi del Novecento, e la grande rivoluzione tecnologica e scientifica iniziata nel secolo precedente sta assumendo contorni eclatanti. L’automobile, l’aeroplano, la radio e le comunicazioni in generale, in pochi anni hanno subito una evoluzione notevole. E anche la scienza pura sta compiendo passi da gigante, in tutti i campi, fisica in primis.
La scienza (e la sua applicazione, la tecnologia) inoltre, viene ancora vista come la soluzione a tutti i mali. E molta letteratura di fantascienza ipotizza mondi utopistici nei quali la scienza tutto risolve. C’è davvero una fiducia incondizionata in questo futuro tecnologico che si prospetta…
Ma è un discorso lungo. Fatto sta che il fumetto recepisce queste istanze, come pure i timori di alcuni, e presenta lo scienziato come deus ex machina di tante storie. Una figura comunque in genere stereotipata, con il Good Doctor che più buono non si può, mentre la sua controparte malefica, lo scienziato pazzo, rimane invariabilmente malefico e avido di conquista. E viene perennemente sconfitto.
LUCA BOSCHI: Quand’è che questo atteggiamento si modifica in modo sensibile?
PIER LUIGI GASPA: Le sfumature arrivano più tardi, anche se un esempio italiano dell’imme-
diato dopoguerra, Bax, protagonista di Un uomo contro il mondo, già si pone domande e riflette sul significato, la portata e il possibile uso distorto delle sue scoperte.
La fine della seconda guerra mondiale porta poi la bomba atomica, e mette in risalto una nuova categoria di scienziato, quello atomico. Anche in questo caso, all’inizio il cambio di prospettiva avviene abbastanza ingenuamente, ma poi sempre si sviluppa più problematicamente, sino a condurre a figure più moderne. Ma già il Dr. Einmug del Mistero dell’Uomo Nuvola aveva le idee piuttosto chiare nel 1937!
E non è un caso che negli ultimi anni del secolo scorso siano state riscritte le origini di tanti supereroi. Pensiamo solo a Hulk.
Nel 1962 Bruce Banner è un fisico che sperimenta una nuova bomba per l’esercito, mentre in versioni più recenti si trasforma in un biochimico che usa sì le radiazioni gamma, ma per esperimenti di biologia molecolare. Perché oggi la scienza portante con tutte le sue problematiche OGM, manipolazione dei geni, uso di embrioni, e così via è proprio la biologia, come possiamo constatare tutti i giorni anche nelle pagine dei quotidiani o nei notiziari televisivi.
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