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Troppe cose in questo post pinzimonio?
Forse.
A cominciare dal video Each Man Kills the Thing He Loves con Jeanne Moreau, che cela una verità inconfutabile (direi), forse ripresa da una riflessione di Oscar Wilde. La leggo in un commento a questo video: l’amore sfugge al controllo degli esseri umani e li porta a rovinare o devastare le proprie “storie”. Ognuno (uomo o donna è un dettaglio insignificante) uccide ciò che ama, e non si sta parlando, naturalmente, di uccisioni fisiche, anche se il programma TV Amore criminale ha usato questa canzone come sua sigla, travisandone un po’ il significato profondo. Ma gli autori della trasmissione vanno capiti: chi avrebbe rinunciato a farlo? Il senso è che: più la vibrazione è intensa e più può diventare distruttiva. Lo sapeva anche Werner Fassbinder, quando riprese brano e interprete nel suo film Querelle (1982).
A parte questo. con agosto alle porte bisogna procurarsi qualcosa di interessante per leggerselo sulle spiagge, schivando i virus se ne siamo (anzi”se ne siete”) capaci.
Da tempo è riaperto pressoché tutto, e quindi anche le librerie e le fumetterie, che forse non allontaneranno i loro ipotetici, possibili clienti nemmeno nel mese più “chiuso” dell’anno.
Perciò sarà possibile farci guidare negli acquisti di quanto ci era stato negato (giustamente, intendiamoci) nei mesi scorsi.
A salutare questa nuova fase di pre-morte di sopravvissuti giungo in allegria tanti cartoonist del passato, immortalati in questo raro scatto: il terribile e nevroticissimo Ham Fisher (Joe Palooka), l’incommensurabile Alex Raymond (Flash Gordon, Rip Kirby, Secret Agent X-9) e il mai troppo copiato Milton Caniff (Terry e i pirati, Steve Canyon) qui con il fantasma del Presidente USA Truman alla Casa Bianca (che… che mai più io scorderò-ò-ò) nel 1949.
Perché non proseguire con Lizzo, mentre si leggono le righe che seguono e si osservano le immagini di questo post?
Nel quadro della pubblicazione, con correzioni, integrazioni e sorprese, dell’opera di Alfredo Castelli non legata a collaborazioni bonelliane, Nona Arte invia nel circuito delle librerie, delle fumetterie e delle fiere due nuovi volumi gestiti nei minimi dettagli dallo sceneggiatore e factotum dei media Castelli (stesso).
Uno dei due volumi di Castelli raccoglie tutte le sue storie pubblicate mezzo secolo fa sulla rivista più celebre fra quelle edite del Dottor Gino Sansoni: la pregevole “Horror”, che dal 1969 al 1972 fa da vetrina una sessantina di fumettisti, fra i quali i notevoli Dino Battaglia, Guido Buzzelli, Leo Cimpellin, Guido Crepax, Magnus, Hugo Pratt.
Del quale vi mostriamo sotto una foto molto antica, dove è immortalato, bambino,con un po’ della sua famiglia, a Venezia.
Quella sopra, invece, non c’entra. E’ la cover del primo numero della “mia” versione di Horror, che diressi, ahimè, trent’anni fa. Il primo numero uscì in edicola sotto un gran solleone (appena uscito, mi sembra, dalla compartecipazione alla Granata Press).
L’altro volume castelliano di Nona Arte riguarda una selezione di strisce, realizzate da Maestro sceneggiatore nel corso della sua lunga carriera, per le occasioni più diverse, dagli Aristocratici al bonviano (e demariano) Nick Carter, sino a Zio Boris, a Diabolik e alla sua copia carbone deformata Diabetik.
Leggere queste strisce sotto l’ombrellone è il massimo, facendo attenzione a non imbrattarne le preziose pagine con olio di noce.
Per oggi questo è quanto sono stato in grado di mettere online.