MILES DAVIS, 1959. IL MONDO, OGGI

Miles Davis _

Scrive Carlo Moretti che la sera del 25 agosto 1959 a New York, Miles Davis sta fumando proprio di fronte all’ingresso del Birdland sulla 52esima strada, dove tra poco terrà un concerto.

Gli si avvicina un poliziotto: “Te ne devi andare di qui”.
“Ma io qui ci lavoro” gli risponde Miles indicando il suo nome sul cartellone illuminato lì a fianco. Il poliziotto si gira e fa un cenno a un suo collega che senza dire nulla con il manganello colpisce Miles alla testa una, due volte. Miles sanguina, la sua giacca chiara si riempie di chiazze rosse.

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Da notare che poi Miles Davis è stato arrestato e preso in custodia, e dopo essere andato in ospedale a farsi cucire la testa,questo genio è stato accusato di aggressione criminale a un ufficiale imbecille razzista e sicuramente involuto mentalmente (altrimenti non si sarebbe comportato i quel modo).

Il bene e il male, l’arte e la gretta ignoranza, il progresso e la “reazionarietà” fascistoide.
Trovate i paralleli con i soggetti del giugno 2020. Per me non è u quiz difficile.

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Il razzismo viene da lontano ed è ancora in mezzo a noi, fomentato, in Italia, da indegni postfascisti che (in parte) siedono anche (indegnamente) in Parlamento.

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