In questo quotidiano stillicidio ha, purtroppo, voce in capitolo anche uno dei fumettisti più importanti dell’universo, che ha rallegrato l’infanzia, l’adolescenza e la vecchiaia di milioni di appassionati, con i suoi fumetti per tutti e per tutte le età.
Anche Albert Uderzo ci ha lasciato.
Ormai i titoli dei post sono concentrati solo sui nomi degli autori, inutile aggiungere altro. A parte un SIGH!
Questo il comunicato della sua famiglia:
«Albert Uderzo est mort dans son sommeil à son domicile à Neuilly d’une crise cardiaque sans lien avec le coronavirus. Il était très fatigué depuis plusieurs semaines.»
Qui in una sua foto di tanti anni fa, ultimo a sinistra, con alcuni totem della bedé, dal suo sodale René Goscinny (seduto al centro fra Claire Brétécher e Jean Gir–Moebius) a Fred, Marcel Gotlib, Nikita Mandryka e così via.
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Un breve, quanto lacunoso riassunto.
Nel 1959, sulle pagine della rivista per ragazzi “Pilote”, la casa editrice francese Dargaud mostra per la prima volta un piccolo villaggio gallico dell’antica Bretagna, che tiene testa alle legioni di Giulio Cesare. Questo effetto dirompente sull’Impero Romano si deve all’astuzia del piccolo Asterix e alla forza del grosso Obelix, caduto da piccolo in un pentolone di pozione magica che trasmette una forza smisurata.
E’ l’atto di nascita di una formidabile passerella di caratteristi indimenticabili, dal druido Panoramix al bardo Assurancetourix, dall’anziano Matusalemix sino al capo Abraracourcix (senza dimenticare il cagnolino bianco Idefix). Sempre che questo aggiornamento sia completo, la saga avrebbe contato, dal suo inizio oltre quattrocento milioni di “pezzi” (volumi), tradotti in centosette lingue.
Il debutto nei disegni animati avviene con l’episodio capostipite della saga, Asterix il Gallico, alla fine del ’67. Sette anni dopo, la Dargaud, Goscinny e Uderzo si associano per dare vita agli Studios Idéfix, sviluppando un progetto originale appositamente per il grande schermo: Le dodici fatiche di Astérix.
Con una serializzazione in brevi puntate, anche SuperGulp! riprende per i teleschermi italiani l’Asterix animato del cinema.
Sopra, la copertina del primo numero (ancora nel suo bel cellophane) del mensile Starcomìx,dedicato ad Asterix (a Lucky Luke e ad altri personaggi) che ebbi la ventura di dirigere nel secolo scorso, per la Star Comics. Il disegno della copertina fu realizzato appositamente (a caro prezzo, ricordo!) dallo Studio di Uderzo.
All’epoca si potevano ritradurre le storie di Asterix, cosa che puntualmente feci, anche cambiando (in meglio,con maggior logica e fedeltà) i nomi di alcuni comprimari.
Poi è giunto un diktat: le sole traduzioni accettabili sono quelle dei vecchi cartonati Mondadori, iniziate da Marcello Marchesi.
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