Ne parleremo di nuovo nei post futuri, intanto, una segnalazione, dato il felice approdo di questo libro su varie piattaforme di vendita online.
E’ la nuova fatica di Alberto Becattini, già adesso disponibile su Amazon.
Contents
Foreword vii
Introduction ix
CHAPTER 1
Genesis and Early Development 1
CHAPTER 2
Black-and-White-Faced Multimedia Characters 45
CHAPTER 3
Disney Beyond Mickey 75
CHAPTER 4
Major Fun at DC Comics 127
CHAPTER 5
Western Printing: the Fun Factory 145
CHAPTER 6
MGM: Home of Tom and Jerry 179
CHAPTER 7
Walter, Woody & Co. 201
CHAPTER 8
Warner Bros and the Art of Laughter 217
CHAPTER 9
The Rise and Fall of the Sangor Shop 255
CHAPTER 10
Marvel-ously Funny 317
Notes 329
Acknowledgments 331
About the Author 333
More Books from Theme Park Press (l’editore) 335
Index 337
For decades, Italian comics historian Alberto Becattini has been researching and writing about American funny animal comics. In this first volume of his two-part opus, Becattini presents the fruits of his labors, the definitive guide for funny animal fans, collectors, and historians alike.
Becattini examines the funny animal phenomenon, starting from its origins in popular and children’s literature, and continuing through its appearances in newspaper comics, comic books, and comic magazines.
All of the more famous characters are included, such as those created at Disney, Lantz, Warner Bros., MGM, and other cartoon studios, as well as the many lesser-known characters that appeared in obscure comic book titles issued by equally obscure comic book publishers.
During the writing process, and while viewing thousands of comic strips and comic pages, Becattini had many discoveries and “epiphanies” that let him shed light on the identities of hitherto uncredited artists and writers. While his aim has been to highlight the talent behind the comics, rather than the stories and characters themselves, he also provides in-depth coverage of virtually every funny animal comic book, illustration, and animated cartoon.
A must-have title for any serious funny animal fan!
Insomma, parla di Funny Animals.
Facciamo un esempio, con uno dei nostri autori preferiti.
Proseguendo nell’approfondimento sull’attività fumettistica di Ken Hultgren, ci imbattiamo in nuove stranezze, questa volta dovute alla “cucina” che in Italia si è occupato di questi personaggi, come ha fatto anche per il già menzionato gatto nero Robespierre.
Ecco The Duke and the Dope, un volpone di qualche lignaggio visibilmente decaduto, osservando le toppe e gli strappetti sui suoi abiti, e un coniglietto (bianco?) decisamente svampito. Una caoppia furry alla Laurel & Hardy.
Qualche visitor del blog, tempo fa, chiedeva i loro nomi italiani.
Eccoli qua. Quantomeno i loro secondi nomi: Volpone e Tico, come si vede nella quadrupla di apertura di un loro episodio e nella pagina per intero della loro pubblicazione, avvenuta su un albo di grande formato, con alternanza di pagine in bianco e nero ad altre in quadricromia.
I primi, forse, erano Volpone e Coniglietti. Li avevo giò mostrati in precedenza.
L’albo che contiene la storia è un numero raro della rara collana Sorcetto, o meglio Gli albi di Sorcetto, stampati a Firenze dal Poligrafico Fiorentino ma pubblicati a Roma dalle Edizioni Periodici Illustrati D. B., site in via Sabazia 2a.Tutto fa pensare che le due “misteriose” iniziali “D” e “B” si colleghino a (Ugo) Dal Buono, editore generalista dalle grandi intuizioni e dai consistenti insuccessi del quale dovremo pur parlare, prima o poi, in questo flusso di news solventiquattroràrie.
Il “sorcetto” della testata non ha un peso effettivo nell’ambito della pubblicazione.
E’ piuttosto un maldestro riferimento a Topolino, albo al quale Sorcetto tenta di far concorrenza, invano. Come anche fa, circa in contemporanea, anche Topino, contraltare del gatto Felix nei comics americani di Otto Messmer, e riadattato nella capitale d’Italia da Tullio Palasciano, che ricalca e riadatta materiale originale.
Nel numero di Sorcetto in questione, che è il secondo dell’anno primo (giugno 1954) di fatto, nessun sorcio, ratto, topolino del grano o pantegana è presente, a parte un cameo nella testata in copertina e una piccola illustrazione redazionale a lato del titolo della rubrica La posta di Sorcetto. Enntram
bi i disegnatetti sono del romano Ferbon (al secolo Ferruccio Bonomini), bravissimo disegnatore di taglio grottesco che illustrava in contemporanea, fra le altre cose, anche la collana settimanale Favole di Cineavventura, pubblicate dall’editore Arnaldo Fantera e forse non destinate a una copertura dell’intero Stivale.
Sotto, una copertina delle versione albo, per dare un’idea di quel che stiamo citando, e una dell’albetto a striscia, dal taglio avventuroso.
Di Bonomini si sa veramente poco. Lavora per Gabriele Gioggi, per altri piccoli editori della scena romana. Le storie disegnate da lui che compaiono dopo il 1960 sono tutte ristampe; la sua attività fumettistica si spegne prima, bilanciandosi tra Fantera, Dal Buono e Massimo Liorni, che scrive per lui almeno una sceneggiatura: Il tesoro della zitella, per una storia che esce a puntate sui vari Miciolino & C. nel 1959.
Qui, e altrove, Bonomini si firma Bines.
Se Liorni fosse alla lettura (ma ne dubito), potrebbe forse aggiungere qualche dettaglio. Di Bonomini, come dell’Enwer Bongrani di cui si parla in questi giorni nei commenti del blog, si sono del tutto perse, in ogni caso, le tracce.
Pur nell’assenza di sorci a fumetti, fanno la loro “porca figura” gli animali antropomorfi dell’American Comics Group, a cominciare da Puss and Boots, gatto e cane rivali che in traduzione sono ribattezzati Tom e Dingo.
La maggioranza delle storie e l’impostazione grafica della copertinma sono ripresi dal comic book Funny Films, concepito da Dan Gordon con l’aiuto dei più talentuosi fra i suoi colleghi, appunto Ken Hultgren compreso.
Volpetto è un famoso personaggio di Giulio Chierchini, le cui avventure, al fianco di Nonna Abelarda, sono state portate avanti per tanti anni anche da Giovan Battista Carpi, Nicola Del Principe e, soprattutto, da Tiberio Colantuoni, autore anche di molte sceneggiature.
Il volpone nobile e decaduto, indigente e rattoppato, ma comunque assai pretenzioso, con aspirazioni di grandezza.
Il coniglio vivace, minus habens, pasticcione, credulone, chissà perché tollerato come accompagnatore di un personaggio da lui tanto distante.
Sono The Duke e The Dope, chiamati in Italia Duca e Livrea (quale logica ha spinto il traduttore a questa scelta balzana?) in un pugno di storie pubblicate su testate instabili, in un caso con un vergognoso ricalco che ne ha depauperato e deformato il tratto: due fra i personaggi più caratteristici fra quanti ne ha realizzati a lungo negli anni Quaranta il leggendario Ken Hultgren, anche conosciuto come “l’artista di Bambi” (in apertura, il frammento di un model sheet con © Disney).
La storia sopra, realizzata per conto del Sangor Shop, forse su soggetto di Richard Hughes, è dedicata a Renzo Sciutto, con il quale spesso, negli anni, abbiamo discettato di questo sublime autore statunitense che ha influenzato vari suoi colleghi (in ambito extra-Disney).
Sotto, una caricatura realizzata da Hultgren quando ancora lavorava come animatore negli Srudios di Walt.
Chi è il bersaglio della sua satirica parodia?
Indovinato: è l’Uomo dei Paperi, Carl Barks!
ALCUNI LINK CORRELATI
CORSO DI DISEGNO CON KEN HULTGREN
FREDDY FAWN AL SANGOR SHOP, DI AL HUBBARD (da William Brignone)
IL MEDIOEVO CANINO di Hubie R. Karp e Al Hubbard
Diversi numeri di “Funny Films” sono disponibili nel Digital Comic Museum:
http://digitalcomicmuseum.com/index.php?cid=129
Il sito è una vera miniera…
In chiusura non possiamo esimerci dal salutare, con una bella istantanea scattata poco fa a Verona, presso il noto convegnetto di fanatici omofobi antiabortisti e antidivorzisti sulla famiglia tradizionale. Ecco quella di uno dei partecipanti al dibattito, purtroppo decurtata delle varie amanti e di alcuni figli sparsi per le città del mondo a casaccio.
Hail!