Oggi che il grande Stan Lee se n’è andato (a 96 anni), le sue parole di saggezza, nella colonna sopra, sono ancora più importanti.
Ricordiamolo anche per questo insegnamento di umanità, di antirazzismo, di tolleranza.
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Fumo di China ha rispolverato (grazie!) l’antica intervista dell’indimento quanto poco citato critico e ricercatore di fumetti Sergio Trinchero al Salone Internazionale dei Comics di Lucca nel 1974, accompagnato dalla moglie Joan e da Luciano Secchi alias Max Bunker, trasmessa in “SuperGulp!” sul Secondo Canale della Rai TV ben tre anni più tardi, il 12 maggio 1977. Alla regia Giancarlo Governi e Guido De Maria. Tutti con i pantaloni a zampa di elefante.
L’ANSA riporta, in proposito che Stan negli scorsi mesi aveva intentato una causa da un miliardo di dollari contro ‘POW! Entertainment’, società di cui è stato co-fondatore nel 2001. Nel mirino due dirigenti della compagnia, il Ceo Shane Duffy e il co-fondatore Gill Champion, accusati di aver approfittato delle condizioni di Lee, diventato praticamente cieco e provato dalla perdita della moglie, per fargli firmare un contratto in cui l’autore ha ceduto i diritti di utilizzo del suo nome e della sua immagine, anche sui social, in relazione a tutte le opere create per la società.
Secondo gli atti della causa, l’anno scorso POW! Entertainment e’ stata acquisita dall’azienda di Hong Kong Camsing International. La causa è stata intentata dall’avvocato Adam Grant, che richiede alla societa’ la scissione del contratto e un risarcimento di 1 miliardo di dollari.
Sembra una storia che si ripete: qualcuno ricorda cosa accadde a Carl Barks dopo la scomparsa della moglie Garé, quando fu affidato ai cosìddetti “due falchi”, dei quali tuttavia riuscì a liberarsi, pochi anni prima del suo centesimo?
Ma non ne parleremo qui.
Non ora.
Da tempo era pronta per lui questa inquietante illustrazione-coccodrillo.
Rip Stan Lee.
Avevamo iniziato qualche ora fa a scrivere un post del tutto differente.
Il grande Sebastiano fa delle scoperte sensazionali, facciamo fatica a tener dietro al suo ritmo.
Adesso, per il momento, cita la mostra del poster subito sopra.
Di una bella scoperta su Nembo Kid parliamo dopo aver celebrato un tristo anniversario (dato che la memoria, di cui il nostro bel Paese scarseggia) va rinfocolata costantemente, soprattutto constatando l’ondata razzista che sommerge lo Stivale, propugnata da alcune (infami) forze politiche.
80 anni fa e un giorno, il 11 novembre 1938, l’Italia bandì anche il nostro amico Braccio di Ferro, con altre strisce di fumetti statunitensi e inglesi, per ordine del ministro della cultura popolare del simpatico nonnino di Alessandra Mussolini. Il che pone la domanda del perché la cosiddetta “sissy” Popeye, se è davvero tale, sia conosciuta come Braccio di Ferro da noi.
Naturalmente sono tutte dichiarazioni che non meritano attenzione, probabilmente il fascistone intendeva privilegiare i disegni realistici su quelli comici, in seguito alla stupida valutazione secondo cui questi ultimi sarebbero destinati ai bambini e non ai “veri uomini” pronti a immolarsi in guerra sull’altare blasfemo del nazifascismo.
Al solito, gli italiani scimmiottavano in modo ridicolo i truci nazisti, dato che qualche mese prima, nell’aprile 1938, il criminale Adolf Hitler aveva vietato la striscia di Popeye in Germania.
La mostra che (però, per il momento) vogliamo segnalare sin dal titolo è Arte e Magia. Il fascino dell’esoterismo in Europa (promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, con il Comune di Rovigo e l’Accademia dei Concordi.
Si trova a Palazzo Roverella sino al 27 gennaio, a cura di Francesco Parisi); indaga i rapporti tra le correnti esoteriche in voga tra il 1860 e gli anni immediatamente successivi al primo conflitto mondiale, in particolare tra il pensiero magico-irrazionalista e la sua influenza sulle arti figurative europee.
Suddivisa per suggestive sezioni tematiche, la mostra dispiega una vasta costellazione di espressioni artistiche che evidenzieranno quanto il pensiero esoterico abbia influenzato sia gli sviluppi del Simbolismo europeo sia, in molti casi, la nascita stessa delle avanguardie storiche.
Ne parliamo nel prossimo post, ora per rispetto a Stan, facciamo silenzio.