Il grande Plantu commenta così, citando anche Hergé, la vergognosa vicenda gestita in modo esecrabile dal Governo italiano, sul quale il cosiddetto Primo Ministro ha continuato a tacere in cinque lingue.
Il disegno campeggia sul quotidiano francese Le Monde di ieri, mercredi 13 juin.
Per chi non capisse il senso della vignetta (assodato che in Italia si è giocato sulla pelle dei migranti per laidi fini elettoralistici che hanno avvantaggiato la più retrograda fra le due forze di governo), è rivolta anche contro le autorità francesi, sorde al richiamo di mettere a disposizione i loro porti per la Aquarius (al di là della loro oggettiva distanza).
Ecco la rotta che la nave deve compiere, superando i porti italiani, con sommo rischio, per giungere a Valencia.
Fonti dell’ultim’ora ci indicano un cambiamento obbligato di programma, in quanto si prevede una perfida perturbazione nelle prossime ore sul lato ovest della Sardegna. Per questo, Acquarius piega verso nord, nel tentativo di sfruttare la posizione dell’isola come una fortificazione di riparo contro il maltempo. Quindi, attraverso le Bocche di Bonifacio si tenterebbe di raggiungere la Spagna, mettendo comunque in conto un attracco ad Arbatax.
Se tutto andrà secondo questa nuova pianificazione l’arrivo a Valencia, e la fine di questa fase dell’odissea purgatoriale per i migranti sono ipotizzati per sabato sera.
L’intervento di Elly Schlein, ieri, al Parlamento europeo. E non è Macron, veh!
La decisione del governo italiano sull’Aquarius è gravissima e viola il diritto internazionale del mare. Salvini, chi fa il forte coi deboli e il debole coi forti è vigliacco.
La battaglia per la solidarietà europea non si fa sulla pelle delle persone in mare ma qui, ai tavoli dove si cambiano le norme sbagliate come Dublino, come noi abbiamo fatto in questo Parlamento ottenendo un voto storico che cancella il criterio ipocrita del primo Paese di accesso e stabilisce il ricollocamento obbligatorio.
Dov’era la Lega, che non vi abbiamo mai visto nemmeno ad una delle 22 riunioni di negoziato?
Vada al Consiglio, almeno ora che governa, a chiedere al suo amico Orban di fare la propria parte sull’accoglienza.
E voi, governi europei, non credetevi assolti! Le ONG che salvano vite in mare stanno solo sopperendo alla vergognosa mancanza di un’operazione di ricerca e soccorso europea, degna di un’Europa civile.
E l’unico modo di mettere fine alle morti è aprire vie legali e sicure di accesso a tutti i Paesi europei, altrimenti Italia e Grecia continueranno ad essere gli unici punti di accesso ad un intero continente, su rotte sempre più pericolose.