Alla domanda risponderemo appena possibile, intanto vale la penna porsela.
PER UNA CONSAPEVOLEZZA CONDIVISA SUL FACE-FASCISMO
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Per “Face-fascismo” (neologismo coniato un attimo prima di averlo scritto) si intenda la disinformazione grezza, plebea e superficiale, che si annida anche in altri social network, ma che soprattutto circa attraverso la stupida calamita di Facebook, circo di selfie, ranch di depressi, spesso inibiti, sconnessi dalla vita e dalla percezione della stessa, AUGH!
Questa deriva umana, con le implicazioni legate, in Italia, anche alla memoria storica delle vicende tragiche che hanno sconvolto la Penisola ormai tanti decenni fa, è ben comprensibile con la guida di qualche strizzacervelli o socio-psicologo che spieghi le tare mentali, magari lievi, di chi è diveuto un povero social-dipendente.
Vale la pena ascoltare più volte, per comprenderla in tutte le sue parti, e riflettervi, questa “orazione” ufficiale pronunciata per la Festa della Liberazione a Pavia, il 25 aprile 2018.
Il prezioso intervento, che sostituisce il cervello alla “panza”, alla quale spesso blaterano neofascisti e leghisti (e non solo), è stata tenuta da Luca Casarotti, vicepresidente della sezione ANPI locale (di Pavia) intitolata a Onorina Pesce Brambilla.
Grazie a Mauro Vanetti per la registrazione.
In margine: quanto sotto, data la riabilitazione di Coso.