Ringraziando per essere stato scelto di nuovo (direi ormai immeritatamente) come blogger più rappresentativo nel settore dei fumetti, be’, cercherò di farmi anore, anche se nell’ultimo anno (e a dire il vero negli ultimi anni) il mio impegno nel settore risiede altrove.
Vediamo se ce la faccio, nei prossi(miss)mi tempi, a postare una serie di messaggi molto brevi, sintetici, immaginifici, come mi si richiede.
Intanto, a parte il sacrosanto schiaffo di Batman a un suo sottoposto, vittima anch’egli dell’infame jobs act, richiesto da una nota società segreta cappucciomunita e messo prontamente in pratica da Superbon de’ Superboni, con questo post affrontiamo un tema diverso, di attualità schiacciante.
Il titolo è depistante, su questo tema di pressante attualità e di populistica stupidità ha da dire una sua parola Baby Huey, uno dei personaggi ai quali il presente blogger è più legato, memore della sua infanzia di lettore, negli States, degli influenti comic book della Harvey, disegnati in massima parte da Steve Muffatti e da Warren Kremer.
E dall’inarrivabile Marty Taras (si veda di seguito).
Bene, in questo stolido marzo postelettorale e pre-primaverile, perché non imparare qualcosa di più sui vaccini obbligatori tramite questo gigantesco pulcino?
Tra i disegnatori dello short c’è il “nostro” Stephen De Stefano, che dovrebbe essere conosciuto quantomeno da chi ci segue ogni settimana negli album di Popeye (editi dalla Gazzetta dello Sport).
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