Scusate tutti quanti,lettori solerti e pazienti, se i post in questo blog sono sempre più rarefatti, come penso si intuisca il tenutario di Cartoonist Globale è chiamato altrove, soprattutto dalla carta stampata e soprattutto da quella stampanda; facendo i conti in questo anno si contano circa 130 uscite in edicola nelle quali sono coinvolto a vario titolo, peraltro alcune assai impegnative.
Una di cui vado particolatmente orgoglioso è questo volume in uscita tra un mese per i tipi della Sergio Bonelli Editore, un illustratissimo saggio che non può mancare nelle case degli appassionati del Lontano West e in particolare (com’è logico) di chi ha letto, amato e collezionato l’eccezionale, faticoso lavoro progettato da Gino D’Antonio con la complicità temporanea di Renzo Calegari (poi occupatosi di altro, sospendendo per un po’ la sua attività fumettistica), molto tempo fa, dentro i locali dello Studio Dami.
Sia Calegari che D’Antonio mi furono presentati a Rapallo, un visibilio di anni fa, da Giorgio Rebuffi e Luciano Bottaro, del quale parlerò as soon as possible di nuovo, data l’uscita in Francia di un suo nuovo, meraviglioso librone, pubblicato da Cornelius.
Il comunicato stampa racconta che la serie a fumetti western di Gino d’Antonio, che univa la veridicità storica all’avventura, compie 50 anni.
Per celebrare questa cifra tonda, la Bonelli ha deciso di riproporre l’intera epopea editoriale in un unico volume di pregio cartonato e dal grande formato (18,5 X 25 cm), arricchito dagli interventi di Graziano Frediani, Luca Barbieri e Luca Boschi. Le storie a fumetti, come in originale, saranno in bianco e nero, mentre il comparto editoriale, abbondantemente illustrato, sarà a colori per un totale di 224 pagine al prezzo di 32,00 €.
Ai disegni della Storia del West prendono parte anche Erminio Ardigò, Giorgio Trevisan, Sergio Tarquinio, Renato Polese e il già citato Renzo Calegari, impegnatosi in origine a collaborare anche ai testi.
Il riconoscimento della qualità della collana, che in seguito sarà integrata con due nuovi titoli, portando a 75 il suo totale, è testimoniato dalle sue svariate ristampe e dai premi ricevuti. Fra questi, quello del 1971 alle Tre Giornate del Fumetto di Genova e, tre anni dopo, il Premio ANAF, consegnato al Salone Internazionale dei Comics di Lucca.
Della collana scriveva Sergio Bonelli: “Fra le decine e decine di serie prodotte in quasi mezzo secolo dalla mia Casa Editrice, la Storia del West è quella di cui sono più orgoglioso e verso la quale mi sento maggiormente debitore a livello personale.”
Per inciso, la collaborazione di D’Antonio con Bonelli si articola anche attraverso molte altre esperienze, a cominciare dalle più marginali come le copertine di Full (1983), tentativo di breve vita della casa editrice di inserirsi nel settore dei settimanali popolari a fumetti, come Intrepido o Lanciostory.
Molto più significativi i due volumi scritti e disegnati fra i decenni Settanta e Ottanta per la prestigiosa collana Un uomo un’avventura: L’uomo dello Zululand e L’uomo di Iwo Jima, ritenuti capolavori dalla critica e dai fan. Per la stessa collana, diffusa con il marchio Cepim, D’Antonio scrive anche i testi de L’uomo del deserto, disegnato da Tacconi, L’uomo di Pechino, disegnato da Polese, L’uomo del Bengala, disegnato da Guido Buzzelli, e L’uomo di Rangoon, ultimo titolo del ciclo, con Tacconi di nuovo ai disegni.
Con il marchio Daim Press, nel 1984, Sergio Bonelli lancia una nuova serie western gestita da D’Antonio: Bella & Bronco, che propone toni leggeri da commedia brillante. Si tratta di 16 numeri da 64 pagine, tutti scritti da D’Antonio e ai quali collaborano per i disegni anche Alessandro Chiarolla, i fratelli Gaspare e Gaetano Cassaro, Giovanni Freghieri e (ancora una volta) Renato Polese.
In questi stessi anni va segnalata anche una partecipazione straordinaria di D’Antonio alla rivista Orient Express, fondata da Luigi Bernardi. Il mensile, nel n. 11 del 1983, primo fascicolo pubblicato da Bonelli, che ha rilevato il marchio L’Isola Trovata, propone L’intervista, una sorta di sequel della Storia del West. È un episodio fuori serie molto particolare, breve e incongruente con quanto raccontato prima nella collana sulla sorte del Generale Custer, qui fantasiosamente punito con un sortilegio che lo costringe a vivere per 14 anni come un pellerossa, sino alla morte di Toro Seduto.