ULTIMA ORA!
Tramite Twitter, che serve anche per comunicare cose utili, oltre agli editti emotivi di politici instabili, Carlo Gubitosa comunica, dopo aver visto questo post_ “A Manduria ho trovato delle etichette di vino fatte da Jac, sono al Museo della Civiltà del Vino Primitivo.”
Grazie, Carlo!
Giuseppe Mazzarino comunica in un suo pdf che nel 2010 Alceo Salentino è venuto in possesso, sul mercato del modernariato, di un lotto di sessanta etichette di vino con coloratissime vignette realizzate da Jac, che illustrano proverbi e modi di dire sul mondo della vigna e del vino. Furono realizzate nel 1971 per l’Azienda agricola Santa Margherita, per un vino ad 11 gradi (10,8 di alcool svolto) addizionato di anidride carbonica e commercializzato in inusuali confezioni da litri 1,750 sotto la denominazione di “Garanzia uva”.
In attesa che decolli in versione definitiva l’iniziativa di Hachette (sede italiana) dedicata all’immenso Jac, intanto si inaugura una bella mostra, a Bra, ricca di contributi sorprendentemente alti dal punto di vista della realizzazione anche tecnica.
La cosa più bella è che gli autori partecipanti all’esposizione sono davvero tutti molto giovani. Forse uno, fra tutti, ha avuto la possibilità (magari più virtuale che materiale, cioè “concretizzatasi effettivamente) di conoscere Lisca di Pesce, La quasi totalità, invece, ha sviluppato la propria arte nel corso di questi ultimi due decenni, quando cioè il papà di Cocco Bill se n’era già andato.
Speriamo che la complessa e articolata collana che riporta in edicola fra poco una buona fetta di fumetti di Jacovitti possa essere d’ispirazione a molti giovani colleghi fumettisti, per continuare questo felice trend.
I contributors all’esposizione sono, in ordine sparso: Federico Manzone, Davide Bart Salvemini, Maicol & Mirco, Simone Pace, Andrea Chronopoulos, Mattia Moro, Lorenzo Mò, Maurizia Rubino, Vincenzo Bizzarri, Irene Coletto, Francesco Guarnaccia, Raffaele Sorrentino, Pablo Cammello, Roberto D’Agnano, Claudia Nùke Razzoli, Alessandro Mato Parodi, Ste Tirasso, Martoz e Pietro De Carlo.
Non tutti sono noti al grosso pubblico, nient’affatto. Ebbene, questa è una buona occasione per conoscerli e apprezzarli (l’ho detta piatta).
L’esposizione, intitolata Tutto Jacovitti, ideata in occasione del ventennale dalla scomparsa del Maestrissimo fumettista e in contemporanea all’anniversario dei sessant’anni dalla creazione del celebre personaggio Cocco Bill, ripercorre da oggi, trenta-giugno-trenta, il percorso artistico dell’autore con una serie di tavole originali disposte in quattro sale del Palazzo Mathis.
Sono certo che molti accorreranno soprattutto per visionare questi sublimi materiali che non si vedono in mostra molto di frequente.
Una quinta sala, invece, ospiterà una mostra di disegni originali, curata da Emanuele Racca, realizzati da questi diciannove giovani fumettisti e illustratori italiani (con Maicol & Mirco incluso), che sono stati chiamati a interpretare le creazioni di Jacovitti per rendergli omaggio.
Ecco.
Quanto segue avevamo scritto, addirittura già quasi tre mesi fa.
Ora vale solo a livello di stimolo curioso, perché i parametri dell’operazione sono cambiati molto (e saranno precisati appena possibile anche su questo blog della Valigia 24 Ore, per dire).
Ne hanno ampiamente parlato tutti, ma il sottoscritto ha tenuto, sinora, la consegna del silenzio.
Come non mi trovo (a questo punto parlo in prima persona) alla Fiera del Libro di Bologna, con tuttissima probabilità non sarò nemmeno a Roma Fiumicino, alla Nuova Fiera di Roma, a presentare questa importante iniziativa della Casa editrice Hachette, che si lancia in edicola con una serie di volumi (curati con estrema diligenza dagli amici di Nona Arte) a fumetti che, si pensa, farà storia.
Finalmente una collana abbordabile, popolare, rende giustizia al sommo Benito Jacovitti.
Sia laude e gloria!
Edgardo Colabelli (bontà sua) fondatore a suo tempo dello Jacovitti Club e adesso responsabile della Casa Museo Benito Jacovitti, ha definito questa iniziativa “l’evento del secolo”.
Mentre ringrazio Silvia Jacovitti e Fiorenzo Grasso, passo per il momento al comunicato stampa ufficiale. Per il momento ci siamo sentiti solo attraverso la radio, presenti nella stessa trasmissione ai microfoni di Radio 24, con anche Luca Raffaelli e Cinzia Leone, con le domande e la conduzione di Gianluca Nicoletti.
Ma il sottoscritto si trovava in diligenza sulla strada di Papacity, al confine tra Texas e Louisiana, e dopo qualche battuta in differita la linea è caduta. In onda si sentiva sullo sfondo lo scalpitar degli zoccoli nella prateria polverosa. D’altronde è anche molto che il collegamento sia stato effettuabile, poiché è notorio che da quelle parti, nel giugno invernale delle calende autunnali marzoline, nel 1863 vi sia scarsità di campo.
Nel 1957, in pieno Boom economico, Benito Jacovitti inizia a collaborare al “Giorno dei Ragazzi”, supplemento del “Giorno” di Enrico Mattei (e, aggiungo io, soprattutto di Cino Del Duca! Sotto lo vediamo in un ritratto realizzato forse da Walter Molino per uno dei giornali editi dal grande imprenditore della carta stampata, chiusa parentesi), per il quale crea il suo personaggio più famoso, Cocco Bill, di cui quest’anno ricorrono i sessant’anni dalla nascita (come mostra anche la prima pagina del quotidiano Il Giorno, in data del 28 marzo).
Un evento che Romics celebra con un incontro che presenterà al pubblico, in anteprima assoluta, un’importante iniziativa editoriale: “Cocco Bill e il meglio di Jacovitti”, una collana di volumi editi da Hachette che, dalla fine del prossimo agosto, proporranno una ricca selezione di storie aventi per principale (ma non unico) protagonista l’infallibile pistolero bevitore di camomilla. È proprio grazie a Cocco Bill che, negli anni Sessanta, Jacovitti raggiunge il picco massimo di popolarità, venendo richiesto ovunque, anche dal mondo della pubblicità (compresa quella televisiva di “Carosello”).
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Malgrado una prolificità e una creatività debordanti, e una mano a tal punto virtuosa da consentirgli di disegnare direttamente col pennino senza bisogno di tracce preliminari a matita, Jacovitti fatica a star dietro a tutte le consegne, che comprendono anche le vignette da inserire annualmente nel popolarissimo “Diario Vitt”, l’agenda scolastica del “Vittorioso”. È così che l’horror vacui di Jac, la surreale presenza in quasi ogni sua vignetta di salami, ossi e piedi, gli irresistibili giochi verbali e gli strani esseri da lui concepiti entrano a far parte dell’immaginario degli italiani.
C’era una volta Cocco Bill: i sessant’anni del pistolero di Jacovitti
Intervengono Edgardo Colabelli e Gualtiero Viganò di Hachette. Coordina Giuseppe Pollicelli.
Sabato 8 aprile alle ore 14 presso il padiglione 9, appunto a Romics – Roma!