A proposito di stampa… questo bel poster del 1950, pubblicato a Parigi, dove adesso risiedo, da Watelet-Arbelot e dedicato al Ballo dei barbuti, è opera di Raymond Savignac (1907-2002). Sentirete parlare su carta di qusto autore, non foss’altro per il logo del ragazzino di spalle, in pigiama a righe, creato su intercessione di Cino del Duca per il leggendario settimanale Il Giorno dei ragaqzzi (da fine agosto in edicola alcune delle sue storie jacovittesche più memorabili).
Stavamo preparando una sorpresa per i lettori (di cose di carta), quando abbiamo ricevuto una soffiata. Anche qua nella città nella quale transito c’è chi possiede delle “placche” di alluminio o di zinco che servivano tanti decenni fa a stampare, con delle macchine piane, in un modo decisamente più arcaico del già dimenticato e rimosso off-set.
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Si tratta di chiché (come altrimenti chiamarli?) impiegati per illustrazioni e vignette dalla Casa Esditrice Giuseppe Nerbini.
Apprendo adesso che qualcosa di simile, e se possibile ancora più antico, è stato donato dal generoso signor Charles Rose alla Biblioteca di Princeton, specificamente alla sezione Graphic Arts. La notizia ha in realtà già quasi un lustro, ma mi piace proporla adesso, che ho l’opportunità di mostrare alcuni dei 1429 cimeli, rarissimi, ormai, impiegati per stampare vignette e illustrazioni. Sono chliché di zinco e alLuminio serviti per dei giornali apparsi dagli anni venti agli anni Cinquanta, provenienti dalla proprietà di Abraham Meyers, editore dal 1898 di etichette come American Melody Company, Meyers List, o anche International Cartoons e Empire Features.
Buon divertimento!
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Sarebbe interessante aprire una conversazione anche su questo.
Lo faremo su carta alla prima opportunità (mentre per ora continuiamo a occuparci di Far West, l’Altrove più anelato da noi teens.