Mentre un italiano medio rivolge il suo appello per iscritto al sosia biondo di Jimmy il Fenomeno, passiamo a trattare argomenti seri.
Innanzi tutto, molte grazie a Lo Spazio Bianco per aver iniziato compiere un reportage Fumetto e critica web: l’età dei pionieri , a cura di David Padovani.
Nella prima puntata Marco Feo mi cita, ricordando quando, insieme a John Buscema, e anche con Piersandro Pallavicini (che all’epoca lavorava con noi a Totem Comic per le Edizioni Nuova Frontiera) ci siamo intrattenuti più volte a discutere di “questa cosa nuova e strana” che era il web e come usarlo ai fini della divulgazione e produzione eventuale di fumetti.
Il fatto che fossi coinvolto in questa discussione era determinato dalla presenza (timida ma consistente) di articoli, cronologie e altro, da parte del sottoscritto, in un sito che si chiamava Cartoon News on the Web, creato grazie al provider (pionieristico) Zen, legato alla produzione di impianti off-set (che impiegavamo per la rivista Totem e per Starcomìx nei primi anni Novanta). A memoria d’uono stiamo parlando degli inizi del 1996, prima che il sottoscritto fosse investito della carica di Direttore Culturale di Lucca Comics (fine 1996), prima che con Gianfranco Goria dell’Anonima Fumetti, su richiesta del Presidente dll’Ente Max Massimino Garnier, Gianfranco Barsotti, portassimo nella città di Lucca il progetto di Museo del Fumetto già sviluppato a Torino, quel museo che poi è diventato il MUF (attualmente lasciato dall’amministrazione in condizioni fatiscenti).
CNOTW già esisteva, perché nelle sue pagine web erano registrate notizie su questi avvenimenti, affiancate ad altre, parallele a quante ne raccoglievo nella rubrica Telex che conducevo mensilmente sulla rivista Comic Art.
E c’erano le cronologie stilate dal collezionista Giovanni Barbi, prevalentemente legate a testate e albi anteguerra. disponibili e copiabili da chi le desiderasse. Gli scambi di dati e i “caricamenti” in rete avvenivano ancora tramite floppy disc, non so se mi spiego. Un’era remota e semidimenticata.
Come altre attività ben più recenti, sciabordate nella suburra del web, sono tutte sparite in un sordido GLOM senza lasciare traccia. Nello specifico, quando alla pur munifica Zen è convenuto chiudere i battenti trascinando tutto in un baratro degno del Vilcoyote.
Come i visitors abitudinari di Cartoonist Globale ben sanno, addirittura molti post di dieci, nove, otto e anche meno anni fa sono scomparsi parzialmente, oppure sono rimasti orfani di immagini e video. Ricordano i malinconici ruderi di quartieri bombardati dopo raid a sorpresa, magari giustificati come risposte a pretestuosi attacchi chimici o a presunti possessi di armi di distruzione: balle ideate da Servizi Segreti venduti ai Signori della Guerra.
Per fare una similitudine.
Insomma, il web si conferma una sabbia mobile gelatinosa dove quel che or’appare non è quel che davvero fu, nemmeno nel web stesso.
Oppure sì, non ci sono certezze solide in questo flusso di volatilità.
Di Cartoon News on the Web cosa resta, più di vent’anni dopo? Solo le tracce cartacee in cui veniva citato, su riviste specializzate, in qualche libro (quasi di sicuro nel mio remoto Frigo valvole e balloons (Edizioni Theoria), scritto fra il 1995 e il 1996, anni in cui questo sito era già attivo e consultabile. Era assolutamente racchio e con una grafica paragonabile a quella di libri di un certo editore che non cito per pietà, questo è poco ma sicuro.
Ma vi fu.
E meno male che lo testimonia almeno la carta, che il sottoscritto continua alla grande a prediligere: webby volant, booksa manent.
E nei prossimi giorni parliamo invece della storica testata Il Giorno dei ragazzi, dedicata ai lettori più giovani e che per 12 anni è uscita in omaggio, ogni giovedì, allegata al quotidiano Il Giorno, proponendo le avventure del cowboy Cocco Bill, dell’eroe dello spazio Dan Dare e di tanti altri personaggi unitamente ad articoli e approfondimenti.
Il milanese WOW Spazio Fumetto (Viale Campania 12) propone una mostra a ingresso libero che dal 29 aprile al 21 maggio, dove espone i numeri e le pagine più significative di un percorso editoriale che ha letteralmente cambiato la storia dell’editoria per ragazzi.
Grazie ai materiali provenienti dall’archivio della Fondazione Franco Fossati, tra cui lo storico numero 1 e i paginoni a grande formato disegnati da Benito Jacovitti, il visitatore può entrare nel dettaglio della storia editoriale della testata, capire come veniva preparata in redazione e approfondire alcune tematiche grazie a focus dedicati ai due personaggi più rappresentativi: COCCO BILL, lo strampalato cowboy di Benito Jacovitti, e DAN DARE, il pilota spaziale di Frank Hampson.
Come già anticipato sopra, secondo questo medico quello del fascismo (antico e contemporaneo, declinato nelle più diverse forme ed espressioni) dipenderebbe da un virus che attacca i neuroni.
Purtroppo, diversamente da quanto riportato in questo sito di fumetti spagnolo, dal quale ho ricavato, su indicazione dei Sebastiano, questo dolente estratto, come ben sappiamo non è stato possibile stradicare il virus del fascismo, che ancora produce molte malattie mentali, entro la fine dello scorso secolo.
Oh, beh, intendiamoci: questa ultima spigolatura è completamente indipendente dai pionieri del web, non si abbia a confondercisisivisi!