Il solertissimo Marco Pugacioff ci annuncia il varo della mostra (annunciata da tempo) di uno degli autori italiani più ammirati in Francia, incluso a suo tempo nell’élite dei Maestri del Fumetto europeo.
Si tratta di Luciano Bottaro, un grande fumettista, narratore e illustratore, oltre che un amico della prim’ora, della cui scomparsa sta per ricorrere il decennale.
Dix ans après la disparition de Luciano Bottaro (le 25 novembre 2006), cette exposition rend hommage à l’immense talent de ce génial dessinateur et maître de la bande dessinée. Entrez et (re)découvrez le dessin magnifique, l’univers humoristique, décalé, graphique, anachronique et poétique du petit monde de Bottaro, le “Maestro”.
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Sotto, Luciano fotografato a Rapallo, all’interno del ristorante U Giancu, in compagnia di Moebius.
Questo grande confezionatore di sogni diviene tale cedendo al fascino dai giornalini colorati della sua infanzia.
Nel chiuso di una soffitta, isolato dal resto del mondo, a tu per tu con i fogli di carta da disegno e con l’inchiostro di china, il giovanissimo Luciano dà corpo ai suoi desideri. Già da adolescente riesce a vendere le proprie storie. Come possibili interlocutori individua gli editori sul mercato, prima quelli vicino casa, poi quelli della prestigiosa Milano di Arnoldo Mondadori, della Alpe di Giuseppe Caregaro, di Renato Bianconi. Sono gli imperi editoriali di albi per ragazzi più floridi della Penisola, quelli che nei decenni Cinquanta e Sessanta totalizzano decine di migliaia, in qualche caso centinaia di migliaia di copie di venduto per ogni fascicolo messo in distribuzione.
Avendo ben presto tanti interlocutori da soddisfare, in Italia e anche in Francia, Bottaro è spinto a creare molti personaggi diversi, affinché ogni editore abbia i propri. Si mette alla prova anche con le star di Casa Disney, e dopo un approccio del tutto personale si allinea con i più grandi cartoonist disneyani di oltreoceano, ispirandosi alla grafica di Carl Barks e di Floyd Gottfredson.
Da solo o con collaboratori sia occasionali, sia costanti, Bottaro si costruisce una carriera artistica di grande prestigio. Lo fa sulle testate per ragazzi più importanti della scena italiana: Topolino, Corriere dei Piccoli, Il Giornalino… Ma fonda anche delle riviste più impegnative per un pubblico “cresciuto”, come Redipicche o Whisky & Gogo, accompagnandosi ai due soci del leggendario Studio Bierrecì, che ha la cittadina rivierasca di Rapallo come quartier generale.
Purtroppo, l’accesso a una buona parte della produzione fumettistica di Bottaro, non è affatto semplice.
Se per la maggioranza delle avventure a fumetti realizzate per conto del marchio Walt Disney una nuova lettura è sempre possibile, data la mole di continue ristampe di questi materiali, non altrettanto può dirsi per le storie nate per conto di altri editori, magari piccoli e locali, dalla vita effimera o dalla professionalità discutibile.
Così, se per fantasiosi e produttivi disegnatori come Bottaro (ma anche come Giovan Battista Carpi, Luciano Capitanio, Luciano Gatto, Giorgio Rebuffi, Sergio Asteriti, Giulio Chierchini, Tiberio Colantuoni e alcuni altri) è facile farsi un’idea del loro spessore artistico, dell’intelligenza e della simpatia del loro stile grazie agli albi di Topolino e Paperino da loro realizzati, tende a restare avvolta nel mistero un’intera galassia di altri personaggi, fornendo in tal modo solo un’idea monca della bravura e della versatilità di questi cartoonists.
Speriamo di incontrare nuovamente anche in Italia, in qualche proficua occasione, l’arte di Bottaro nel corso dei prossimi mesi.